Archivi annuali: 2008

spam sempre più globalizzato

escort vietnamita Di spam in turco ne ricevo credo da un decennio. Ma stavolta trovarmi un messaggio dall’eloquente :-) titolo “Ban muon ton it Tien ma dat hieu qua kinh doanh cao khong?” mi ha stupito per un attimo.
Sono così andato a verificare, e la mia ipotesi era corretta: è spam vietnamita (da INking@1088.vn, per la cronaca). Non parlando la lingua – so a malapena riconoscerla dai caratteri usati – non posso garantire di che tratti lo spam; ma guardando la figura oserei dire che è un servizio di escort locali. (Per i guardoni: il disegno è assolutamente casto, è inutile cliccarci sopra per vedere chissà che).
Mi chiedo solo se Ho Chi Minh sarebbe felice di sapere come i Vietcong si siano trasformati nei decenni…

Ultimo aggiornamento: 2008-03-12 09:37

Le opinioni di Andrea Galli

Un giornalista dovrebbe separare i fatti dalle opinioni, almeno si sente dire così. Io non sono un giornalista, e queste mie notiziole non sono un giornale: però stavolta ho preferito fare le cose per bene e distinguere i “fatti” (si fa per dire) riportati da Andrea Galli sul Corsera riguardo all’assemblea di Wikimedia Italia (“fatti” che ho elencato ieri) dalle sue opinioni. Oggi tocca alle sue opinioni.
Avevo già accennato ai virgolettati che sono stati messi assolutamente a caso, partendo forse da una parola scribacchiata su un taccuino. Ma se leggete attentamente l’articolo, ai «fedeli» attratti dalla «biblioteca» sono stati affibiate descrizioni da comprimari di un film di Fantozzi. Non mi riferisco al «certo autoelogio di quanto si faccia, e di come naturalmente lo si faccia bene», ma ai «volti pallidi modello ragioniere al mare d’agosto», ai «pensionati dagli occhi spiritati che sembrano di ritorno da una guerra o dalla luna» e che avrebbero pronunciato – ma magari quello è vero, chi lo può sapere? «È una droga, una droga!». Poi c’è la «metamorfosi facciale tendente alla tristezza più cupa e con drammatico trasporto emozionale», manco si fosse vista la Madonna. Capisco che uno potrebbe anche essere scocciato di dover perdere una domenica pomeriggio perché l’hanno mandato a sentire dei nerd, soprattutto poi se c’erano solo «cinque figure femminili in sala». Magari però non è il caso di proiettare le proprie aspettative deluse sul pensionato, e commentare «Che gl’importa. È concentrato sul miglioramento del suo record». Allo stesso modo, terminare parlando del ragazzino non ancora quattordicenne (e che tra l’altro scrive molto meglio di certi giornalisti) e con una domanda/risposta «Ah. E le vostre mamme lo sanno?» «Sì. Non facciamo una brutta cosa, vero?» contribuisce a dare un’idea volutamente fasulla di Wikipedia e dei progetti fratelli.
Qualcuno magari potrebbe chiedersi perché me la stia prendendo così tanto, visto che Galli non ha parlato di me (non arrivo certo a «una media di due ore al giorno» su wiki, non credo nemmeno di arrivare a due ore la settimana). Beh, la cosa mi riguarda comunque. Io e le persone che domenica hanno partecipato all’assemblea facciamo parte di un’associazione che vuole promuovere la cultura libera in Italia (Wikipedia e i suoi progetti fratelli, ma non solo); e siamo così convinti della bontà di quello che stiamo facendo che paghiamo per farlo (la quota sociale, oltre ovviamente ai costi impliciti nel regalare del tempo). Scrivere un articolo in quel modo fa credere alla persona qualunque che legge il pezzo che per collaborare all’enciclopedia occorre essere parecchio alienati e magari anche un po’ pazzi, e che sicuramente non è roba per loro: esattamente il contrario della realtà. E visto che io di Wikimedia Italia ne faccio parte, anzi ne sono socio fondatore, mi arrogo il diritto di criticare chi non sa o non vuole fare il proprio lavoro di cronaca, ed è convinto di stare scrivendo su un periodico di gossip e non sul secondo o terzo quotidiano italiano. Ah: a quanto mi è stato detto, il resoconto più obiettivo dell’assemblea è stato sul primo quotidiano per diffusione, La Gazzetta dello Sport.
Facendo un po’ di ricerche in rete, si scopre comunque che Andrea Galli non è un nome esattamente sconosciuto. Alessandro mi ha inviato un paio di link: qua viene commentata la sua proprietà di linguaggio, mentre qua i wikipediani potranno consolarsi, visto che le sue attenzioni sono andate anche a gente ben più importante di noi.
Per finire, consiglio a tutti di leggere quanto scritto direttamente da Gatto Nero, che è parte (lesa) in causa molto più che il sottoscritto. Tra le altre corse, Gatto Nero fa notare come non solo lui non ha voluto essere intervistato – e questo posso confermarlo, visto che domenica mentre io e lui stavamo parlando il giornalista di Repubblica gli ha di nuovo chiesto se era proprio sicuro di non volere dire nulla – ma che Galli non gli ha nemmeno chiesto nulla. Magari potete anche leggere Marco Pratellesi, che sta cercando di arrampicarsi sugli specchi che nemmeno l’Uomo Ragno.
(p.s.: la “capa” ci è andata giù pesante anche lei: vedere la lettera che ha spedito)

Ultimo aggiornamento: 2008-03-11 14:47

UNdata

Le Nazioni Unite al giorno d’oggi non valgono certo molto come mantenitori della pace nel mondo, non vale nemmeno la pena scriverlo. Però qualcosa di utile lo fanno, come UNdata, che è il loro sistema di disseminazione delle statistiche che hanno preparato. Purtroppo non è specificato – o almeno io non sono riuscito a trovare nulla al riguardo – se tali statistiche sono libere o semplicemente gratuite, e l’interfaccia – di nuovo, per quanto io abbia scoperto – è solo in inglese. Però è comunque una bella cosa… soprattutto poi per il glossario allegato, che può dare anche un’idea di cosa trovare.

Ultimo aggiornamento: 2008-03-11 13:36

divisi non si vince, ma magari si pareggia

Ieri sono state presentate ufficialmente le liste per le prossime elezioni. Se uno sta a leggere i giornali (tranne Repubblica, che sta spudoratamente copiando le politiche berlusconiane di marketing cercando di convincere il suo elettorato che se ppo’ ffa’) si direbbe che comunque non c’è storia: la scelta di Uòlter Weltroni di correre da solo è suicida nel breve, e serve solo per una rifondazione del grande partito di centro (il piddì, se non ci siete arrivati) senza le pastoie della sinistra. Ma è davvero così?
Beh, alla Camera non ci saranno storie, ma al Senato potrebbero esserci delle sorprese per molti.
Il mese scorso Sandro Brusco, che potrei definire “un cervello emigrato”, ha pubblicato questa analisi del voto. È partito dall’ipotesi, assurda ma nemmeno troppo, che le percentuali di voto ai singoli partiti saranno le stesse del 2006. Bene, con queste ipotesi si scopre che PdL+Lega nel nuovo Senato avrebbero 154 seggi, che sommati ai 4 dell’UDC darebbero un totale di 158 al centrodestra contro i 156 del centrosinistra (124 a PD e alleati, 32 alla Sinistra Arcobaleno). Pallaro completerebbe il tutto.
Ma come, vi chiederete? A centrosinistra ci si divide e non cambia praticamente nulla? È il Porcellum, ragazzi. Al Senato il premio di maggioranza è su base regionale, e nelle regioni rosse il PD riesce lo stesso a mantenere la maggioranza relativa, guadagnando così gli stessi seggi di prima ma senza la sinistra, e quindi togliendo seggi alla destra. Certo, ci sono regioni come la Campania che cambieranno maggioranza, ma i vari effetti regionali si annullano quasi del tutto. Ma leggetevi tutto l’articolo di Sandro, e il suo aggiornamento della scorsa settimana sull'”effetto soglia” che non solo può far cambiare di parecchio i risultati, ma anche in modo assolutamente imprevisto. Tanto per darvi un’idea, se il PdL e la Lega non si fossero apparentati in Lombardia e in Veneto ma avessero corso autonomamente, le stesse proiezioni avrebbero dato al centro-destra sette seggi in più al Senato. Questo perché in quelle regioni il centro-destra unito supera di parecchio il 55% e quindi non ottiene premio di maggioranza, mentre diviso si cuccherebbe anche quello.
Due noticine mie: i giornali continuano a parlare del gap PD-PdL, cosa che almeno al Senato è assolutamente irrilevante come spero abbiate compreso. La seconda cosa è che mi sa che Uòlter sapesse fin dall’inizio di questo effetto del Porcellum, e sia stato apposta zitto perché non se ne accorgessero anche a destra. In fin dei conti, le liste civetta del Mattarellum, che anch’esse sfrtuttavano le magagne di una legge elettorale artatamente complicata, da chi sono state inventate? No, non dal Polo, che pure le sfruttò (sin troppo, tanto che non potè eleggere tredici deputati perché non ne aveva più a disposizione…) nel 2001. Le prime liste civetta apparvero nelle elezioni 1996, e furono del centro-sinistra. Non sono capaci a governare, però sono intelligenti :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-03-11 10:50

ricordati che devi morire

Su God Plays Dice ho trovato un simpatico – magari dopo essersi toccati – quiz “matematico”. Se doveste stimare quante persone moriranno domani in tutto il pianeta, che numero sparereste?
Non vale cercare dati in giro né usare una calcolatrice. È gradito scrivere come è stata fatta la stima: la risposta può anche essere “a caso” :-)
La risposta la do più tardi nei commenti, anche se comunque è indicata nel post che ho linkato; posso però preannunciarvi che io ho sbagliato esagerando quasi di un fattore 3.

Ultimo aggiornamento: 2008-03-11 09:58

Non fidatevi della stampa

Come magari ricordate, ieri qui a Milano c’è stata l’assemblea di Wikimedia Italia, alla quale naturalmente il vostro affezionato estensore ha partecipato (senza maglietta né felpa Wikipedia, per non confondermi con gli altri). Wikipedia è di moda, e al Negozio Civico c’erano frotte di giornalisti e telecamere, pronti a intervistare chiunque passasse sotto tiro e fosse chiaramente un wikipediano. Risultato? questo articolo del Corsera, apparso con qualche foto anche sull’edizione cartacea del giornale. Ripeto, il giornalista del Corsera era presente, quindi ha sentito e visto quello che ho sentito e visto io. Tralascio il taglio dell’articolo, che tanto per dire parte con del gossip secondo il target attuale del quotidiano, e mi limito a segnalare gli errori in quelle poche colonne. (Ma non sono io uno dei “lungagnoni magri”: garantisco che c’era gente più magra di me ;-) )
Alzata di mano, voto unanime: è ufficiale, «Gatto Nero» l’han trombato.. Non ricordo l’esatto risultato della votazione, ma è stato qualcosa tipo “35 voti a favore, 15 astenuti, 11 contrari”. Leggermente diverso, direi. (Anche perché ad esempio io ho votato contro, sia per il merito che per il metodo, ma questa è un’altra storia).
– I virgolettati in quel punto sono stati presi da quanto detto durante la discussione che precede la votazione, e non sono parte di un’intervista diretta: non sono nemmeno corretti, nel senso che ad esempio Gatto Nero non ha detto nel suo intervento di essere “una vittima del sistema”.
Dove tutti sono nessuno, e altrimenti non si chiamerebbero soltanto coi nickname, le identità virtuali. Nome e cognome non esistono. Il luogo di nascita, che importa. La nazionalità? Ma va là, provinciale: siam cittadini del mondo, anzi della rete. Non so a quante assemblee abbia assistito il giornalista, ma non ho mai sentito nessuna in cui le persone indicassero la loro data di nascita e la nazionalità. Per la questione nickname/nome, avevamo tutti un badge con in alto il nickname e in mezzo (e in font più visibile) nome e cognome. L’unico punto in cui sono stati detti solo i nickname è stato il momeno in cui i nuovi soci sono stati annunciati per la ratifica da parte dell’assemblea: il libro dei soci ha naturalmente tutti i dati ufficiali.
«Su Wikipedia Italia, s’intende». Benvenuti su Wikipedia Italia.. Venerdì pomeriggio sono stato beccato in chat per verificare la correttezza di questo file, che poi è stato stampato e portato all’assemblea a disposizione della stampa. Il punto 3 recita testualmente e in neretto NON esiste Wikipedia Italia (ma “Wikipedia in lingua italiana”, per la cronaca, esattamente come non esistono Wikipedia UK e Wikipedia USA). Considerando che questa sarebbe la risposta virgolettata della “capa” (dall’anno scorso “evangelist” locale, essendo stata promossa nel coordinamento mondiale di Wikipedia), non credo proprio siano state quelle le parole usate.
Finanche per i novizi. Tipo «Pietro Dn» e «Ramac», 13 e 14 anni. “Pietrodn” (il suo nick corretto è questo) ha sì 14 anni, ma scrive su it.wiki da quasi tre anni (da quando ne aveva 11, sì. Che c’è di strano?) Non credo proprio che “novizio” sia il termine corretto in italiano.
Aggiornando un po’ il vecchio detto, insomma, ci sono tre tipi di bugie: bugie, dannate bugie e articoli di giornale.
Aggiornamento: (19:50) Qualcuno su it.wiki ha fatto notare che il giornalista ha definito wikipedia in italiano come “una biblioteca”. Questa castroneria è però facile da comprendere: a un certo punto il direttivo di WIkimedia Italia ha spiegato che – per un problema di documenti che sono fuori copyright in Italia ma non negli USA – la Wikimedia Foundation ha chiesto di creare un sito apposito da noi per questi documenti… sito che si chiamerà biblioteca.wikimedia.it. Potete capire da voi cosa sarà successo :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-03-10 15:30

Silvio B. e la carta straccia

Ugo mi chiede di scrivere qualcosa contro i giornali che scrivono tutte falsità riguardo a Berlusconi che straccia il programma del PD. Beh, contro i giornali ci scrivo oggi pomeriggio per cose molto più minimali: chi legge le mie notiziole può documentarsi al riguardo guardando direttamente il video postato da Daw, che ho trovato via farfintadiesseresani.
Ho dato un po’ la scorsa ai giornali che scorro di solito. Nulla da stupirsi su rep.it che è in campagna elettorale totale, e se riesce a dire che i sondaggi stanno andando meno a sfavore del piddì può scrivere di tutto. Abbastanza da stupirsi su La Stampa, che scrive “Comincia il Cavaliere che demolisce, dal palco del Palalido di Milano, il programma del Pd definendolo «carta straccia» e sottolineando le sue parole con il gesto di stracciare alcuni fogli di carta.“. Parecchio da stupirsi sul Corsera, che – dopo avere presentato quanto accaduto nel comizio senza schierarsi – il giorno dopo inizia l’articolo con le testuali parole “Stracciare il programma dell’avversario non è cosa da tutti.“.
Ora, è indubbio che quando Silvio ha stracciato quel foglio (bianco) stesse dicendo “Ecco che cosa fa la sinistra del proprio programma” e non “ecco cosa faccio io del programma della sinistra”. Stavolta non è stato frainteso, è stato proprio citato in maniera (volutamente?) sbagliata. Detto questo, andiamo però un po’ avanti. Nel metodo, dire e mostrare così platealmente che “gli altri” sono dei voltagabbana è per me la stessa cosa di vedere qualcuno che brucia le bandiere italiane o qualcun altro che vorrebbe i padroni al muro, giusto per non fare nomi in maniera bipartisan.
Nel merito, è vero che molti dei punti del programma dell’Unione sono stati assolutamente disattesi (gli esempi eclatanti sono i Dico e la legge elettorale, sul resto si potrebbe anche dare il beneficio del dubbio). Ma a parte che definire l’Unione “sinistra” tout court è un banale artificio retorico, visto che quel programma era stato siglato dalla sinistra, da DS+Margherita e da gente come Dini e le truppe mastellate che ora sono dentro il PdL, non è che Silvio abbia poi fatto cose tanto diverse tra il 2001 e il 2006. Non lo dico io, ma lavoce.info: nella pagina che sto citando ci sono anche bufale dette da Uòlter Weltroni e generalmente il sito è nopartisan, giusto per dire che non ho scelto opportunisticamente le fonti.
Come nota a margine, noto che Uòlter è furbo. Sa benissimo che con Silvio non vincerebbe mai a spararle più grosse, e quindi sta ostentatamente abbassando i toni.
Aggiornamento: (14:20) il Corsera è ondivago, e adesso scrive nel titolo: “Un gesto discutibile e la tregua svanita – Stracciata insieme ai fogli che Silvio si è gettato alle spalle platealmente, mimando ciò che a suo avviso fa il Pd” (grassetto mio).

Ultimo aggiornamento: 2008-03-10 12:27