Archivi annuali: 2008

Inaugurazione segreta

[il tram 31] Oggi alle 12:30 Anna e io eravamo in piazzale Lagosta ad aspettare l’11. In lontananza vediamo arrivare un tram verde, e pensiamo “probabilmente è il 7”. Poi il tram si è avvicinato e abbiamo visto che era… un 31.
Sì, a Milano la linea 31 non esiste da decenni, ma la nuova metrotranvia Milano-Cinisello riprenderà questo numero in onore di una vecchia linea che finiva in Fulvio Testi angolo Bignami. Quello che abbiamo visto era probabilmente il viaggio di inaugurazione, con un po’ di gente ATM dentro il tram, il cui numero di serie era opportunamente 7131 ed aveva tutta una pubblicità adesiva che spiegava come dal 7 dicembre si potesse andare da Milano a Cinisello senza code. In effetti oggi è il 7 dicembre: peccato che la metrotranvia non sia affatto completata, e che in effetti il sito ATM non porti traccia dell’inaugurazione della nuova linea. Un addetto ATM che era lì alla fermata era stupito quanto me, del resto.
Insomma, i casi sono due: o avevano già preparato la pellicola da mettere sopra il bus, e quindi dovevano far partire una vettura il 7 dicembre, oppure in realtà l’inaugurazione sarà il 7 dicembre 2009 e quello che abbiamo visto oggi era solo l’effetto di una distorsione spaziotemporale.
(ho fatto qualche foto al volo, perché poi l’11 stava arrivando davvero: unoduetre)

Ultimo aggiornamento: 2008-12-07 22:43

Il mese peggiore dell’anno

Essendo sant’Ambrogio, oggi Anna mi ha gentilmente fatto schiodare dal pc e mi ha fatto offrire come volontario per mettere le decorazioni natalizie in casa, o almeno la parte più in alto. Come tutti gli anni, per un mese avrò difficoltà a salire in studio perché il mancorrente è impegnato dalla Scala di Natale; ogni tanto sentirò cascare una ventosa con relative stella o angioletto; pregherò perché le gatte non decidano di considerare qualche festone un interessante nuovo gioco.
Ma a Natale bisogna essere più buoni. (E poi il risultato è anche carino, bisogna ammetterlo)

Ultimo aggiornamento: 2008-12-07 20:07

Il prezzo percepito della benzina

In queste settimane, con il crollo del prezzo dell’euro a livelli impensabili anche solo sei mesi fa, sento ovunque lamentarsi del fatto che il petrolio scende rapidamente e la benzina no. Rimanendo nel giardinetto dell’italico blogocono, DElyMyth lo scrive spesso commentando le notizie condivise con Google Reader, e Mantellini ieri ci ha dedicato un post.
Lungi da me il voler difendere i petrolieri: basta vedere come funziona il differenziale tra i prezzi alla produzione italiano e del resto dell’Europa per capire che come minimo da noi sono molto inefficienti. Vorrei però far notare alcune cose.
– Il prezzo della benzina nei self service è salito al massimo a quasi 1.50 euro al litro, mentre in questi giorni l’ho visto sotto 1.10 euro al litro, circa un 30% in meno.
– Il prezzo del greggio (tralasciando il particolare non trascurabiel che quelli che vengono snocciolati tutti i giorni sono per forniture spot, e si suppone che quelle a lungo periodo abbiano altri prezzi) è calcolato in dollari: oggi un euro vale 1.26 dollari, a giugno valeva 1.55 dollari, con un 25% di perdita di valore. Quindi il passaggio da 140$ al barile a 45$ è in realtà da 90 euro a 35.
– Voi direte “è comunque un calo del 60%, contro nemmeno il 30% di decremento del prezzo della benzina”. Certo. Però a gennaio 2007 il petrolio costava 45 euro al barile (vedi ad esempio qua), la benzina era intorno a 1.20 euro il litro e non mi pare che a giugno 2008 fosse salita a 2.40. Insomma, è vero che il prezzo alla pompa sta scendendo molto meno di quello del petrolio, ma era anche cresciuto molto meno.
Che è successo, allora? Beh, ci possono essere varie ipotesi. In parte il costo per trasformare il petrolio in benzina è restato immagino costante, e quindi dà un certo effetto freno a rincari e ribassi; ma credo che non incida più di tanto. Più probabile che sia appunto fasulla l’ipotesi che la maggior parte del petrolio sia comprato ai prezzi che ci comunicano giorno per giorno, come accennavo sopra.
E con la “povera matematica”, che c’entra tutto questo? Beh, è semplice: i numeri possono trarti in inganno, soprattutto quando sono cose che ci toccano. Più che di povera matematica dovrei parlare di “povera economia”, ma spero che me lo passiate comunque!

Ultimo aggiornamento: 2008-12-07 19:59

Responsabilità sociale

Ieri sera Anna mi ha fatto notare una scritta in fondo alla confezione di budino che mi aveva fatto (budino San Martino collezione oro, per la cronaca). C’era scritto “CLECA certificata da SGS tutela la persona e il suo lavoro sotto ogni aspetto e lo pretende anche dai suoi fornitori”, e sotto “Responsabilità sociale SA 8000”.
Confesso di non avere mai sentito parlare in precedenza di questo tipo di certificazione, che pure in Italia ha una certa visibilità, almeno secondo wikipedia. In un periodo in cui tutti fanno tante affermazioni di “controllo sui lavoratori”, credo sia importante che ci sia chi fa sul serio queste cose, tanto da fare tutta la trafila per avere una certificazione. Ah: la certificazione dà obblighi anche per i subfornitori, quindi le classiche scuse “non sapevo da dove mi arrivava il materiale” sono automaticamente inutili… altra buona cosa.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-06 17:27

Crisi, grossa crisi: scappano tutti!

Siamo al ponte dell’Immacolata, che Milano ha festeggiato annebbiandosi tutta: la prima volta nella stagione, non ci sono più i nebiun di una volta. Continuiamo a sentire lamentazioni su come la crisi non sia finanziaria ma reale, e la gente – non quelli che poveri erano già, ma le persone del ceto medio e medio-basso – non abbia più soldi nemmeno per le spese normali, altro che le voluttuarie.
Epperò ieri in palestra – dove si paga in anticipo – ieri sera eravamo pochissimi, e stamattina sotto casa nostra c’erano vari posti auto liberi, di gente che evidentemente se n’è andata da qualche parte… (in compenso la metropolitana era piena di gente evidentemente arrivata a Milano da fuori, che riempiva la metropolitana con l’aria di chi avesse visto per la prima volta questa meraviglia della tecnica.) Mah. Magari hanno tutti preso l’auto, sfruttando la benzina scesa sotto l’euro e dieci al litro, per andare a Rho a vedere l’Artigiano in Fiera… Perché se la macchina l’hanno presa per gli Oh bej oh bej sono completamente pazzi.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-06 13:54

buone notizie giornalistiche

Come sapete, sono solito sbertucciare l'”italica stampa”, e penso che continuerò a farlo. Però per onestà devo segnalare un paio di cose che mi sono piaciute.
La prima è biecamente personale: se vi ricordate, un paio di giorni fa avevo scritto a La Stampa, lamentandomi civilmente perché una mia foto che avevo lasciato su wikipedia era stata usata su Tuttoscienze senza indicare la fonte (me o Wikipedia, non importava) C’è stato uno scambio di mail, dove ho ribadito che ero più che altro interessato al principio per il futuro, non tanto a quel caso specifico. Comunque adesso l’articolo è stato ripostato nel sito della Stampa, e l’attribuzione c’è. Come dicevo, spero che la cosa diventi la norma.
La seconda cosa che voglio segnalarvi è questo post di Marco Pratellesi (il capo di corriere.it, per chi non lo sa). Lasciate perdere i toni trionfalisti del titolo e di parte del testo, e andate al sodo: ci dovrebbe essere finalmente la possibilità di vedere corretti, almeno sulla parte online del quotidiano, gli svarioni più marchiani. È vero che c’è sempre il rischio paventato nei commenti a quel post, che cioè qualche pennivendolo, visto che si trova la pappa già fatta e non deve nemmeno fare una ricerchina in giro, colga l’occasione per scrivere dei bellissimi “suoi” articoli sfruttando le conoscenze altrui senza nemmeno nominarli. Ma oggi voglio pensare positivo, e immaginare che almeno in una nota in fondo agli articoli le fonti saranno citate, e quindi si possa davvero parlare di collaborazione.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-06 01:00

Gli enigmi del caso (libro)

[copertina] Scrivere un’autobiografia non è mai troppo semplice, ma quando si è un matematico la cosa è ancora più complessa, visto che in fin dei conti bisognerebbe anche parlare del proprio lavoro in maniera comprensibile ai più. In questo caso (Mark Kac, Gli enigmi del caso [Enigmas of Chance], Boringhieri 1986 [1985], pag. 161, € 18,08, ISBN 978-88-339-0905-9, trad. Umberto Sampieri) secondo me non si è arrivati al risultato richiesto. A parte una certa piattezza del testo – che secondo me è più legata alla prosa originale di Kac che alla traduzione – le parti matematiche del libro sono scritte in modo da spaventare il lettore. Un peccato, per vari motivi. In primo luogo, perché le formulacce piazzate qua e là nella parte centrale non erano poi così importanti per capire almeno qualitativamente il campo di studio di Kac (processi casuali). Inoltre, perché così si perdono le parti interessanti: il racconto della sua gioventù in Polonia (ed essere un ebreo non aiutava affatto anche prima dell’invasione hitleriana), e il suo punto di vista su come la matematica pura sia assolutamente sterile, perché i problemi dobbiamo trovarceli e non porceli. Non che io sia così d’accordo su quest’ultimo punto, però ha una sua logica.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-05 15:30

Abusivi

Non sono mai andato agli Oh bej oh bej, perché non sopporto i mercatini troppo affollati (o se preferite sono un asociale). Tutti gli anni ne sento però parlare, con le eterne lotte tra gli ambulanti “ufficiali” e gli “abusivi”. Nella mia beata ignoranza, ero convinto che gli abusivi fossero senza licenza da ambulante, e mi chiedevo come mai il vicesindaco di Milano fosse così buono e non li portasse mai al gabbio.
Oggi finalmente ho scoperto l’arcano. Gli “abusivi” sono così denominati semplicemente perché non hanno pagato la licenza aggiuntiva per gli Oh bej oh bej, ma per il resto sono regolari commercianti (ambulanti, claro). Tecnicamente nulla da eccepire, visto che “abusivo” letteralmente significa “fatto senza autorizzazione”, però questa nuova conoscenza mi fa cambiare domande. Ecco cosa mi piacerebbe sapere.
– Quanto si paga per avere il diritto di mettere un banco durante gli Oh bej oh bej, e quanto si paga per avere un banco al mercato settimanale? (la seconda domanda mi serve per avere un’idea del costo relativo)
– Come vengono scelti gli ambulanti che partecipano alla fiera? Perché non si amplia il numero? (se negli anni scorsi gli abusivi venivano tollerati, vuol dire che di spazio ce n’è a sufficienza)
Non so chi abbia ragione tra comune e ambulanti, e sicuramente le notizie che si leggono non mi aiutano a trovare le risposte. Però avere delle domande è già qualcosa.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-05 14:33