Archivi annuali: 2007

Il potere per Silvio

Se non avete nulla di meglio da fare, andate a leggere questa pronintervista a Berlusconi, e soffermatevi sul virgolettato all’interno del penultimo paragrafo («Potere? Solo il duce lo aveva»). Se c’era ancora qualcuno che non era certo di come Silvio intenda il potere, adesso non dovrebbe avere più dubbi.

Ultimo aggiornamento: 2007-12-12 10:29

Osterialnove (ristorante)

Domenica sera, dopo il teatro, Anna, Marina ed io siamo andati a provare questo ristorante che si trova in via Thaon di Revel 9 (ma va?) a Milano, MM Zara (e sufficientemente vicino a casa nostra per poter tornare a piedi).
Nonostante io non ami i posti dove i nomi dei piatti hanno bisogno di almeno due righe di testo cadauno, e le porzioni sono così minuscole che io le mangio più velocemente di quanto ci metta a riscrivere il nome del piatto stesso, bisogna dire che non si è mangiato poi così male. Non aspettatevi comunque di spendere meno di 35-40 euro a testa, siamo a Milano anche se fuori dai posti canonici. Certo che mi piacerebbe sapere chi è stato il primo a decidere che “osteria” non fosse più sinonimo di posto dove la gente trovava roba rustica in quantità industriali. Penso che gli farei delle brutte cose.
Nota: mentre stavamo mangiando è arrivato uno, che alla domanda della cameriera “è solo?” ha risposto, a voce sufficientemente alta per essere certo tutti lo sentissero, “meglio che male accompagnato” e che si è rivelato essere Giampiero Mughini (almeno così mi hanno assicurato le mie contubernali). Dopo una decina di minuti, a dire il vero, si è seduto al tavolo vicino dove due tipi stavano finendo la cena, e ci dev’essere stata una serie di chiacchiere Mughini-driven, credo sulle case non so se da comprare costruire o cos’altro: probabilmente Anna ne sa qualcosa in più, visto che ogni tanto mi dava l’aria di tendere l’orecchio…

Ultimo aggiornamento: 2007-12-12 10:03

Etimologie

«No, gli inferi non hanno solo l’inferno, ma ci sono vari posti. Questo ad esempio è il Limbo, che si chiama così perché le porte d’ingresso sono molto basse.»
Terry Pratchett, Wintersmith, traduzione mia fatta a memoria.

Ultimo aggiornamento: 2007-12-11 17:16

croci e specchi

Quando l’ho sentito dire stamattina nella rassegna stampa di Radiopop non volevo crederci: e invece sembra proprio vero. Due settimane fa l’Inter è andata a giocare in Turchia ha giocato con la squadra turca del Fenerbahçe per la Champions League, e ha usato una maglia più o meno storica per ricordare i cent’anni della fondazione della squadra. La maglia è bianca, con una croce rossa davanti, e per l’appunto è molto milanese. Un avvocato turco, però, ha presentato ricorso all’Uefa perché tolga la vittoria all’Inter. Motivo? la maglia ricorderebbe il simbolo dei Templari, e quindi avrebbe manifestato «una forma esplicita di superiorità razzista di una religione». Me li vedo proprio, quei poveri calciatori turchi che hanno tremato per tutto il tempo della partita pensando alle cosacce che gli avrebbero fatto gli avversari (a proposito: Materazzi giocava?), e immagino già la prossima campagna contro gli sporchi swizzeri che osano avere una croce nella loro bandiera nazionale. Certo che pur di cancellare una sconfitta ci si riesce ad arrampicare ovunque.

Ultimo aggiornamento: 2007-12-11 11:44

Giacomo, il fratello di Gesù (libro)

[copertina] L’autore ha scritto questo tomo (Robert Eisenman, Giacomo, il fratello di Gesù [James, the Brother of Jesus], Piemme 2007 [1997-2006], pag. 623, € 22.50, ISBN 978-88-384-8941-9, trad. Franca Genta Bonelli) per esporre la sua tesi: che il cristianesimo delle origini non era altro che il gruppo degli Esseni di cui si sono trovati i rotoli a Qumran sul Mar Morto, che Paolo di Tarso, oltre che essere un collaborazionista romano, era parente di Erode e nemmeno ebreo, e che Giacomo, fratello di Gesù in quanto figlio di Giuseppe e Maria, era il vero capo della chiesa cristiana primitiva, e una figura molto più importante di Gesù stesso. Si potrebbe immaginare che tutto questo derivi dalla lettura dei rotoli di Qumran; invece gli accenni ad essi sono rari e così generici che potrebbero andare bene per tutto. Le fonti usate sono quelle già note: il Nuovo Testamento, le opere dei padri della Chiesa e quelle di Giuseppe Flavio, nelle quali Eisenman sceglie le parti che gli interessano, decide autonomamente che dei nomi diversi indicano in realtà la stessa persona, sorvola sul fatto che Giacomo dovrebbe avere trent’anni più di Gesù, ritarda di quasi un secolo la redazione degli Atti anticipando contemporaneamente le lettere paoline, e crea così il proprio puzzle personale. Ma tutto ciò non sarebbe poi così male, se Eisenman si fosse limitato ad affermarlo una volta, e avesse scritto un agile libretto da 150 pagine. No, ogni affermazione è ripetuta tre, quattro, cinque volte, forse sperando che il lettore accetti le sue supposizioni per stanchezza o abitudine. E questo per me è un peccato mortale, che cancella anche gli spunti interessanti sul tipo di messianesimo della comunità ebreo-cristiana di Gerusalemme. Questo è insomma uno dei casi in cui i libri condensati della fu Selezione dal Reader’s Digest sarebbero stati utili!

Ultimo aggiornamento: 2007-12-11 11:11

Traveler IQ

Se siete di quelli che “io in geografia non mi batte nessuno”, o banalmente di quelli “non so più dove andare in vacanza, sono stato dappertutto”, potete provare Traveler IQ, l’evoluzione 2.0 deli vecchio giochino “trova le capitali d’Europa”.
Io ho provato il gioco sull’Europa, per l’appunto, e il risultato finale è stato questo:
Final score: 102870
Final level: 8
Traveler iq 119
L’ottavo livello (posti mai sentiti senza nemmeno l’indicazione della nazione) è stato tragico, sbagliavo di 2500 chilometri e più, che tanto valeva cliccare sempre su Berlino… e intanto nei commenti mi arrivava “This is Earth, you know?”
Vabbè, questa settimana non c’è il quissss ma potete divertirvi lo stesso.

Ultimo aggiornamento: 2007-12-11 09:22

tassinari

Uolter Weltroni sarà sicuramente felicissimo del GAR (Grande Accordo Ridicolo) siglato con i tassisti romani. A fronte di cinquecento nuove licenze (che verranno diluite in due tranches, sembra quasi di vedere il centellinamento degli aumenti con il contratto collettivo di lavoro) i tassisti non solo si beccano un 18% di aumento, ma si inventano ad esempio il “supplemento Stazione Termini”, due euro solo perché uno è voluto arrivare in treno. Non parliamo poi della istituzionalizzazione del “pizzo radiotaxi”. Come ben sa chiunque prenoti un taxi al mattino presto, il simpatico tassista arriva almeno cinque minuti prima dell’orario previsto, e intanto il tassametro corre, corre… Adesso che si fa? «il veicolo arriverà con una cifra fissa a seconda del numero di minuti trascorsi dalla sua partenza. Sotto i 5 minuti si pagheranno 2 euro, tra 5 e 10 minuti 4 euro e oltre 10 minuti si pagheranno 10 euro.» Scommetto in un proliferare di percorsi iniziali superiori ai 10 minuti… invece che fare la cosa più corretta, che sarebbe stata fare per i clienti abituali il pagamento della “bandiera” già alla prenotazione, per assicurare il tassista che la chiamata effettivamente c’è e non deve fare una corsa a vuoto. Certo, sono anche stati previsti «sconti per le donne che usano il taxi tra le 21 e l’una di notte e per le corse verso gli ospedali»: immagino quanti andranno all’ospedale e si accorgeranno che sta girando la tariffa scontata. Devo insomma dare atto ai tassisti romani che sono stati assolutamente bravi a portare avanti i propri interessi.
Noticina finale: secondo Rep., Vartere avrebbe detto che dal decreto Bersani il numero di licenze è cresciuto di duemila unità, pari al 35%. Per il Corsera è solo il 30%, ma la differenza non è così importante. Quello che è importante è che tutto questo casino è stato fatto per un aumento del numero di licenze dell’8%, diviso in due parti. Un vero successone.

Ultimo aggiornamento: 2007-12-10 21:48

Decamerdon

(il titolo è quel che è, lo ammetto. Non è che si possa sempre riuscire a tirar fuori chissà che)
Ogni tanto parlo anch’io di quello che parlano tutti, cioè della cacciata di Luttazzi da La7. Premetto che qua troverete ancora meno verità del solito, ma solo pensieri sparsi.
La frase ufficiale per cui è scattata la censura la si può sentire qua. Anch’io sono della scuola che pensa che in realtà c’era la paura di quanto avrebbe detto nella puntata che non ci sarà e che sarebbe stata dedicata all’ultima enciclica papale: altrimenti non si spiegherebbe perché il blocco sia scattato dopo la trasmissione della replica e lasciando ancora il podcast sul sito. O forse nella tv della mia azienda non sono dei fulmini di guerra. Nemmeno la storia degli ascolti è poi così importante: non erano altissimi, ma comunque stavano sopra il risultato medio dell’emittente.
Detto questo, ormai sono dell’idea che Luttazzi sia una persona molto intelligente, ma non sia (più) un comico. Quando facevo improvvisazione teatrale, sapevo perfettamente che il modo più semplice per prendere il voto del pubblico era infilare da qualche parte in quello che si diceva un po’ di “cazzoculofigatette”, anche se non c’entrava nulla con la scena che si stava recitando. La coprofilia di Luttazzi oramai è nota a tutti, compresi i dirigenti de La7; se non ti piace, basta non guardarlo – e infatti io non lo guardo – ma non puoi venire a dire che lasci piena libertà e poi usarla come scusa per farlo fuori.
Mah: magari bisognerebbe proporre a Luttazzi un programma dove non fa il “comico” ma l’opinionista. Ci si guadagnerebbe parecchio.

Ultimo aggiornamento: 2007-12-10 14:13