[RACCONTO] Compleanno
(postato originariamente su Il Tamburo Riparato)
La novizia chiese timidamente la parola. “Guida? Cosa significa quella strana parola, ‘compleanno’, che troviamo spesso all’interno delle Cronache degli Antichi?”
D’istinto la Guida squadrò la novizia, che subito si rannicchiò, temendo di ricevere l’ennesima punizione. Ma invece il suo volto si aprì in un ampio sorriso, e con una voce stranamente dolce essa rispose: “Hai ragione a porti questa domanda: quella parola indica uno dei Misteri degli Antichi, uno dei riti arcaici che costoro amavano fare senza alcuna ragione logica. Devi sapere che gli Antichi erano assai superstiziosi: avevano dunque stabilito che alcuni specifici giorni erano nefasti e dovevano essere gestiti in modo speciale, per evitare che gli influssi si propagassero. Venivano così organizzati vari riti di gruppo, nei quali i partecipanti offrivano vocianti sacrifici per distogliere l’ira di una terribile divinità antropomorfa, il cui nome non ci è stato tramandato se non per mezzo di oscuri riferimenti: le archeoguide ritengono che dovesse essere qualcosa come Dario Kalén.”
“Davvero incredibile! Ma questi riti erano eseguiti solo dai maschi, spero…”
“Purtroppo no. Le femmine degli Antichi non avevano ancora completato il processo di Consapevolezza e indulgevano in quelle pratiche superstiziose, anche se loro perlomeno evitavano di contare il numero complessivo di occorrenze di quei riti.”
“Almeno quello! Non sono mai riuscita a capire come gli Antichi potessero sopravvivere circondati da tutti quei numeri. Ma come venivano decisi i giorni nefasti?”
“In un modo così balzano che nessuno l’avrebbe ritenuto credibile. Come ricordi, gli Antichi vivevano sulla superficie del pianeta. Bene, pare che un compleanno corrispondesse più o meno a 0,999336 periodi di spostamento della superficie rispetto a un’entità chiamata ‘solle’ o ‘solo’; i testi che ci sono pervenuti sono oscuri al riguardo.”
“Brrr! Che numero strano, persino per le perverse abitudini degli Antichi. Aveva forse anch’esso un significato mistico?”
“Si pensa di no. Tra le loro superstizioni, come ricordi, c’era anche un’idiosincrasia verso i numeri semplici. Ci sono interi testi pieni di numeri, dei quali non siamo ancora riusciti a scoprire il significato: frasi oscure come ‘elenco telefonico’, ‘tavole logaritmiche’ e ‘estrazioni del lotto’. Addirittura, pur di non usare il numero 1, ogni tanto si preferiva ritardare il ‘compleanno’ e farlo capitare dopo circa 1,002075 periodi.”
“Ma come facevano gli Antichi a sopravvivere usando numeri così disturbati? La loro energia vitale non si disperdeva in tanti rivoli?”
“Secondo te, perché si sono estinti? Alla lunga, quelle pratiche li hanno bloccati: la preparazione di un compleanno richiedeva un tempo sempre maggiore, tempo che veniva distolto alle attività produttive. Ecco perché, dopo la Rivolta degli Orologi, noi donne abbiamo fondato questa Comunità: il tempo e i numeri sono troppo importanti, ciascuno nel proprio ordine, per poterli mischiare. I pochi maschi sopravvissuti sono ormai bene ammaestrati, e non sono più capaci a comprendere cosa sia un numero: tanto non ne hanno bisogno. Ma basta con queste ciance, e torniamo alle nostre lezioni!”