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April 7, 2020 Archivi

[MEDIUM] Giù le mani da Wikipedia

Repubblica oggi ritorna sulle minacce di morte arrivate domenica via Twitter a Carlo Verdelli in maniera peculiare. Cito dall’articolo:

L’ultima minaccia è, se possibile, ancora più inquietante delle precedenti. Mostra lo screenshot della pagina Wikipedia relativa a Carlo Verdelli, manipolata da una mano ignota. Accanto alla data di nascita, è stata inserita quella di morte: 23 aprile 2020. E la sintesi della bio recita: “È stato un giornalista italiano, direttore del quotidiano la Repubblica”. Declinata al passato. E rilanciata su Twitter da un profilo anonimo che, nonostante le segnalazioni, risulta tuttora attivo e vomitante insulti.

(per la cronaca, oggi pomeriggio quell’account Twitter era stato cancellato). Qualcuno, leggendo l’articolo, avrà sicuramente pensato che la persona in questione aveva modificato la voce dell’enciclopedia per poi fare la schermata e pubblicarla. Bene, non è successo nulla di tutto questo, come potete vedere voi stessi guardando la pagina con l’elenco delle modifiche sulla voce. Per i curiosi, è possibile per i sysop cancellare versioni della voce che contengano insulti o bestemmie, in modo che sia impossibile vedere cosa c’è scritto: ma l’esistenza di una modifica rimane comunque visibile, con la modifica in questione con una riga sopra (strikethrough) per ricordare che qualcosa c’era stato.

Una pagina fake di Giulio Cesare

Giulio Cesare è ancora vivo e lotta insieme a noi!

Una volta i più ingenui detrattori di Wikipedia facevano una modifica, scattavano l’immagine e poi si lanciavano a denunciare gli errori dell’enciclopedia — errori che magari erano stati corretti un paio di minuti dopo, alle due del mattino. Ora evidentemente queste persone si sono un po’ più evolute, e hanno scoperto come creare una voce fasulla senza lasciare nessuna traccia. Ci ho provato io, e in cinque minuti ho prodotto uno screenshot simile a quello ora non più visibile: solo che mi sembrava macabro far morire qualcuno e ho preferito rendere ancora vivo Giulio Cesare, come vedete qui sopra. Segnalo anche ai giornalisti di Repubblica che leggere la voce del loro direttore “declinata al passato” è un semplice sottoprodotto dell’avere inserito una data di morte; avendola io tolta dalla voce sul Divus Iulius, essa è magicamente passata al presente.

Detto in altri termini, quello che è successo è l’equivalente di una busta contenente un proiettile e recapitata con la posta; con il lockdown probabilmente è in effetti più semplice mettersi al computer e falsificare una schermata. Al massimo si può chiedere alla Polizia postale di andare dal signor Twitter e chiedere i dati sulla connessione dell’utente che aveva postato lo screenshot, dati che immagino non verranno consegnati, ma nulla di più. Eppure, leggendo l’articolo, Twitter pare semplicemente essere un complice neppure tanto importante del vero sito perpetratore, il che la dice lunga sulla capacità di “leggere” un testo in rete.

(Per la cronaca, che io sappia non è stato chiesto a nessun esperto wikipediano cosa poteva essere successo. Eppure a me continuano ad arrivare richieste di persone che pretendono che io aggiusti un danno fatto a loro su Wikipedia… Si vede che non ne valeva la pena).

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