Ieri mattina, mentre portavo i giovini al nido, mi sono fermato al Lidl vicino a casa per comprare un pacco di pannolini, e ho avuto la gradita sorpresa di trovarli scontati (da 8,99 a 6,99 euro la confezione, offerta valida fino al 14 settembre). Ma soprattutto ho visto esposta una quantità enorme di roba, di quella delle passate offerte settimanali, a prezzi ribassati anche di parecchio: per esempio la tastiera wireless Logitech passava da 24,99 a 14,99 euro.
Io non so bene come funzioni il sistema Lidl, ma ho il sospetto che i prodotti in offerta temporanea invenduti non tornino in magazzino centrale, ma restino sulle croste del singolo punto vendita che dunque è caldamente invitato a trovare un modo di farli fuori. Detto in altro modo, mi sa che la crisi stia colpendo anche gli hard discount, che comunque sulle offerte speciali non stanno facendo chissà quali offertone. È una mia sensazione o confermate anche voi?
La tutela del verde
Oggi sul dorso milanese del Corsera c’era un articolo sul cantiere infinito per il parcheggio di Piazza XXV Aprile, cantiere che forse (forse) sarà terminato per Natale; non veniva in effetti specificato di quale anno. Ad ogni modo, l’articolo spiegava che l’ultimo ritardo è stato causa del Comune, che ha affermato che la sistemazione proposta non aveva abbastanza verde. Detto fatto, con l’ennesima modifica in corso d’opera sono state aggiunte ben 4 (quattro) aiuole. Dimensione delle aiuole? Dieci metri quadrati cadauna, praticamente la superficie del Suv di Lapo Elkann che in questi giorni (è uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare: e chi meglio di lui?) fa il testimonial a basso costo di uno degli effetti dell’acquisizione della Chrysler da parte della Fiat. Siamo proprio così convinti che ne valesse la pena?
decennale
come passa il tempo! Oggi le notiziole di .mau. compiono dieci anni. Per la cronaca, nacquero dopo che mi spostai da Torino a Milano, e nacquero come un modo per lasciare una traccia di quello che facevo. Una traccia labile, visto che persi due settimane di post a causa di una mia pessima gestione delle copie di backup (sì, le facevo, peccato che fossero nella direzione opposta a quella corretta).
Lo script PHP che avevo a disposizione non permetteva commenti, non permetteva praticamente nulla: qui (grazie all’Internet Archive) si possono vedere i primi post, giusto per rincarare la dose. In fin dei conti in dieci anni uno cambia e parecchio, e penso che anche lo stile di scrittura e i temi trattati lo rivelino, no?
Vabbè, ci risentiamo tra altri dieci anni :-)
Il Giro di Padania
Probabilmente non ve ne siete accorti, neppure se siete appassionati di ciclismo: ma ieri è partito il Giro di Padania, con tanto di sito ufficiale, purtroppo senza versioni plurilinguistiche nemmeno in insubro o bergamasco. Tale corsa a tappe è stata organizzata dalla «neonata Associazione Sportiva Dilettantistica Monviso Venezia, presieduta dal Senatore Michelino Davico, Sottosegretario all’Interno con delega agli Enti locali», nel caso ve lo foste chiesto, e vede tra i suoi supporter Ivan Basso, di cui viene riportata la citazione «La bicicletta insegna cos’è la fatica, cosa significa salire e scendere – non solo dalle montagne, ma anche nelle fortune e nei dispiaceri – insegna a vivere. Il ciclismo è un lungo viaggio alla ricerca di se stessi».
Ma forse però ve ne siete accorti: i quotidiani hanno più o meno in massa dato notizie di tafferugli che a quanto pare continuano ad esserci. Ragione di tutto ciò? Lapalissiano: la Padania non esiste, e quindi non può esistere il Giro di Padania, a differenza del giro della Catalogna, o dei Paesi Baschi, o delle Fiandre.
Inutile dire che è ovvio che la manovra è politica e legaiola: provate per dire a indovinare di che colore è la maglia indossata dal primo in classifica. Detto questo, però, mi sembra che ci sia da preoccuparsi allo stesso modo di chi va a dire che «Il Giro di Padania è incostituzionale», e può dunque essere definito mandante morale dei tafferugli di cui sopra. Non sono uno di quelli che dice “siamo nel mezzo di una crisi terribile e voi pensate a queste cose qua?”, però mi sembra che la migliore risposta da dare sia quella del sindaco di Cuneo (occhei, per chi non è di quelle parti c’è dietro una simpatica diatriba interna con la compagna di Simplificius Calderoli), o più semplicemente mettersi a ridere. Ma poi è così difficile far finta di nulla, e dire e scrivere “Giro della Pianura Padana”? Secondo me quello sì che farebbe arrabbiare davvero i leghisti, a parte essere geograficamente corretto…
_Codici nascosti_ (libro)
Con questo suo breve saggio (Andrea Monti, Codici nascosti – Politica e diritto della crittografia , Monti&Ambrosini – “Pamphlet”, giugno 2011, 56 KB , € 4, ISBN 978-88-89479-21-6), di poco più di una ventina di cartelle, Andrea Monti inaugura per la propria casa editrice una collana di ebook che già a partire dal nome “Pamphlet” e comunque nelle esplicite intenzioni vuole raccogliere voci fuori dal coro su argomenti che sono sulla bocca di tutti, ma in realtà ben poco conosciuti. Il tema in questo caso è la crittografia: non la teoria matematico-informatica che ne è alla base, quanto piuttosto le sue implicazioni pratiche, soprattutto nei cambiamenti intervenuti nei dieci e più anni dalla pubblicazione di Segreti, spie, codici cifrati. Mentre negli anni ’90 del secolo scorso la crittografia sembrava solo servire a nascondere a non si sa bene chi i propri testi oppure a mettere una firma che ne garantisse l’intangibilità, oggi (non) la si vede nelle connessioni sicure nei browser e nelle protezioni digitali, i famigerati DRM che dovrebbero impedire la copia non autorizzata di dischi e libri senza riuscirci, ma in compenso rendono a volte impossibile la legittima fruizione di un bene regolarmente acquistato. (Nota a latere: questo libro non ha DRM neppure di tipo sociale, una prova di fiducia nella maturità dei lettori). Il tutto è avvenuto in maniera spontanea, anche perché sia la legge che la giurisprudenza non si sono ancora adattate ai nuovi scenari e spesso anzi contribuiscono a complicare le cose. Punto di forza del saggio è proprio il vedere le conseguenze della crittografia in campi diversi tra loro, evitando una visione troppo ristretta della materia.
Rientro 2011
Col fatto che sono tornato a Milano dalle ferie più tardi del solito, non ho avuto l’assuefazione al traffico milanese: così ieri mattina mi sono ritrovato in mezzo a un casino probabilmente peggiore di quello degli anni passati (ma dico sempre così) nonostante il lunedì mattina sia storicamente il momento più tranquillo della settimana lavorativa. Inutile dire che oggi a causa dello sciopero generale (che poi per i mezzi è dalle 18 a fine servizio, quindi non dovrebbe nemmeno dare troppo fastidio a chi va a lavorare…) la situazione è ancora peggiore, e dalla prossima settimana con le scuole sarà invivibile al massimo. Continuo a pensare che le città non sono state costruite per tutto questo numero di automobili…
ritorno a 3 Metri sopra il Cepu
Susanna e Ferruccio
Stamattina, di spalla in prima pagina del Corriere della Sera, c’è questo fondo del direttore. Ferruccio De Bortoli si lamenta pubblicamente perché domani il Corriere non potrà essere in edicola mentre altri quotidiani sì: e non perché non sindacalizzati (figuriamoci se al Giornale o a Libero si preoccupano di uno sciopero…) ma perché il sindacato anche questa volta ha ammesso una deroga in modo da permettere una maggiore copertura.
Mi manca l’altra campana – il sito della CGIL in questo momento non riporta nessuna dichiarazione a riguardo – e quindi la mia analisi è piuttosto sbilanciata; però ci sono un paio di punti che in effetti non mi tornano. Perché altri quotidiani avrebbero avuto questa deroga e il Corrierone no? e soprattutto, perché non c’è stata una risposta pubblica (anche sul proprio sito) di Susanna Camusso?