Rallegratevi incoppa

La scorsa settimana Anna mi ha mandato il testo di un messaggio di spam, che riporto verbatim (tranne l’indirizzo a cui scrivere, che per la cronaca è torba.com):
buona giornata
Questa segnalato!
Spero che ti ha fatto salute!
Sono una ragazza!
Molto contento
Voglio incontrare amici
Se siete a questo!
Poi mi scriva sulla mia newsletter Email 10000@*.com
Rallegratevi incoppa

La cosa più divertente è che più o meno contemporaneamente il mio amico Antonio aveva postato su Facebook il *suo* spam ricevuto:
i miei complimenti!
Questa segnalato!
Spero che ti ha fatto sorridere!
Sono una ragazza!
Molto Vivere in Ucraina
Voglio incontrare E una relazione seria!
Sei interessato a a questo!
Poi mi scriva sulla mia newsletter Email 00001@*.com
Buon divertimento ciotola! E buona fortuna a voi in alcun modo.

La mia domanda è: ma quale traduttore automatico hanno trovato?

Coursera

Non sono mai stato convinto dell’utilità di questi corsi online, o forse non ho voglia di vedere video per di più in inglese.
Ma stavolta il mio amico Ugo mi ha convinto, e mi sono arruolato per un corso che si terrà tra febbraio e marzo dell’anno prossimo. Per i curiosi, il corso è questo :-)
(mi manca il libro di Babiuk che non mi interessa, il resto ce l’ho già tutto. Sarà divertente vedere se ci sarà qualcosa che non conosco…)

Quizzino della domenica: Somme uguali

Siete capaci a ripartire le otto cifre qui sotto in due gruppi di quattro, in modo che la somma dei numeri in ciascun gruppo sia la stessa?
Naturalmente se fosse permesso ruotare le cifre non ci sarebbero molti problemi: basta fare diventare il 9 un 6 e potremo per esempio raggruppare 1,2,7,8 da un lato e 3,4,5,6 dall’altro, ottenendo sempre 18. Ma le rotazioni sono vietate: solo traslazioni!
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p115.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Henry Dudeney, 536 Puzzles and Curious Problems (n. 105))

_Da zero a infinito_ (libro)

[copertina] Carramba che sorpresa! Io mica lo sapevo che Constance Reid fosse la sorella di Julia Robinson… (ovviamente nessuno dei due era il loro vero cognome. Erano entrambe nate Bowman, ma negli USA ancora adesso la moglie diventa proprietà cognominale nel marito)
L’edizione che ho letto (Constance Reid, Da zero a infinito : Fascino e storia dei numeri, Dedalo 2010 [1956, 2006], pag. 187, € 14, ISBN 978-88-220-6812-5, trad. Domenico Minunni) è quella “del cinquantenario”, nel senso che il libro è stato scritto da una Reid trentottenne e rivisto poi da una Reid ottantottenne.

Constance Reid non era una matematica, anche se naturalmente in caso di dubbi poteva sempre chiedere a sua sorella; era una scrittrice che si è specializzata in libri di divulgazione sulla matematica e sui matematici. Questo libro nacque per caso, dopo che scrisse un articolo sullo Scientific American a proposito della scoperta di due nuovi numeri perfetti (da parte di suo cognato… e la storia è molto divertente). Il libro ha dodici capitoli, sui numeri naturali da 0 a 9 oltre che al numero di Nepero e che come tutti sanno è alla base dei numeri naturali e all’infinito che è la fine di tutti i numeri naturali. Già da qui dovrebbe essere chiaro che i numeri sono solo un pretesto per raccontare varie storie matematiche, spesso già note per altre vie ma sicuramente raccontate molto bene grazie anche alla traduzione fresca di Domenico Minunni. Credo insomma che il testo sia molto adatto per avvicinare non tanto alla matematica come materia quanto come modo di pensare i lettori: caldamente consigliato.

gioco per il dì di festa: Rollin

Innanzitutto, grazie a Gianluigi per la segnalazione!
Rollin, che a giudicare dal nome è scritto in JavaScript, è un gioco il cui scopo è far rotolare un parallelepipedo e farlo cadere dal buco in una specifica casella. Occorrono ovviamente capacità di visualizzazione 3d che io non ho, e soprattutto bisogna abituarsi a capire quali sono i tasti da usare. A parte questo, è un buon modo per concentrarsi un po’ su qualcosa di diverso dal lavoro…

Il comune ha risposto

Ricordate quando mi ero lamentato perché il comune di Milano non mi aveva risposto? Ecco, ero stato troppo precipitoso. Sarebbe bastato aspettare due settimane: il 6 agosto in effetti ho ricevuto risposta.
Poi magari mi potrei chiedere come mai alla domanda «Sono previsti passaggi dei vigili urbani per iniziare a far rispettare la segnaletica?» la risposta è stata «il controllo da parte della Polizia Locale non può essere esteso per 24 pre su 24» (e il problema non è certo il refuso!), ma in effetti è agosto…

La pubblicità è l’anima di?

Leggo da Mantellini che Spotify ha cambiato le sue “regole del gioco”, e non permette più neppure in Italia uno streaming illimitato di musica senza abbonarsi al loro servizio e accettando di ascoltare di quando in quando pubblicità. Non usando Spotify, sono andato a leggere le condizioni d’uso e ho visto che in effetti dopo i primi sei mesi d’uso ora c’è un limite di 10 ore al mese.
Tralasciamo che c’è chi continua a creare account farlocchi due volte l’anno e guardiamo la luna anziché il dito. Il modello “ottieni gratuitamente un servizio se accetti pubblicità” è fallito ancora una volta. Immagino che i ricavi della pubblicità, soprattutto in un servizio digitale dove si può misurare facilmente il ritorno, siano troppo bassi; d’altra parte la crisi dei media deriva anche dall’avere una contrazione del mercato pubblicitario cartaceo che non è per nulla bilanciata da un corrispondente aumento di quello digitale. In pratica non so se in rete si faccia meno pubblicità: sicuramente viene pagata molto meno.
Aggiungiamo che la pubblicità in rete diventa sempre più pressante, naturalmente “per il nostro bene”. Non so se abbiate mai letto quanto Douglas Adams scrisse al riguardo quindici anni fa; se fosse ancora vivo, credo rimpiangerebbe amaramente quelle parole. Addirittura qualche giorno fa lo IAB (sigla che un vecchietto della rete come me associava all’Internet Activities Board, mentre invece ora è l’Internet Advertising Bureau…) ha acquistato spazio pubblicitario (cartaceo…) per lamentarsi della decisione di Mozilla di bloccare di default i cookie di terze parti (quelli usati dalle aziende che fanno pubblicità), lasciando al singolo utente la possibilità di fare opt-in e accettarli. Sappiamo tutti che l’opt-in non funziona (dal punto di vista di chi ti vende; dal punto di vista dell’utente è perfetto), e questa ne è ulteriore prova.
Detto tutto questo, io però mi blocco. Secondo voi, qual è un modello per proporre un servizio nel mondo digitale? Insomma, esiste o no una pars construens?