Stamattina, mentre facevo colazione e ascoltavo con mezzo orecchio la rassegna stampa di Radio Popolare, ho sentito che qualcuno si è chiesto perché vengono dati tutti questi numeri (prima il 35%, poi il 40%, ora pare il 37%) sulla soglia richiesta perché scatti il premio di maggioranza. La Consulta infatti ha solo affermato che è incostituzionale che il premio possa in teoria essere assegnato con una percentuale di voti minuscola, ma non ha ovviamente specificato quale sia la soglia minima. Purtroppo non ho fatto caso all’autore dell’articolo – credo sul Corriere – che aggiungeva che il guaio è che non è facile scegliere un valore per così dire naturale.
Niente paura, ci penso io! La mia proposta è che la soglia per il premio di maggioranza sia posta al
36,78794411%. No, non è un numero scelto a caso, ma è il valore (troncato) di 1/e, cioè dell’inverso della costante di Eulero alla base dei logaritmi naturali (e di una sbalardata di altre cose: e se la gioca con π nel campionato della Costante Irrazionale Più Ubiqua). Nessuno può negare che questa percentuale non abbia un significato che trascenda le annose beghe della politica; non provate a tirare fuori la trita scusa che il valore ha in realtà un numero infinito di cifre, perché l’ho appositamente troncato a un punto tale per cui ulteriori cifre aggiunte equivalgono a meno di un singolo elettore.
Purtroppo sono venuto a sapere che c’è chi ritiene tale soglia troppo bassa e spinge per salire al 38,196601125% (cioè 1−(1/φ), per chi non se ne fosse accorto a prima vista). Ma dovrebbe essere chiaro a tutti che una simile scelta è irrazionale!