Basta definire il campione

Repubblica fa un titolone su un sondaggio Eurispes che mostrerebbe come “il 68,7% dei cattolici italiani è favorevole ai Pacs”, e giù un’altra sfilza di percentualone non dico bulgare ma sicuramente importanti.
Leggendo più in giù, ci sono i primi dati divisi tra “cattolici” e “non cattolici”, e uno avvezzo alle statistiche trova subito qualcosa di strano; una percentuale complessiva del 26,4% è scorporata in “23% cattolici e 51,2% non cattolici’. Alla fine si scopre il trucco: “cattolico” è chi ha risposto “sì” alla domanda “sei cattolico”, e questa percentuale è dell’87.6%, contro ad esempio il 30% circa di quelli che hanno detto di andare settimanalmente a messa.
La cosa di per sé non è così importante, però spero faccia capire come sia semplicissimo manipolare dei risultati limitandosi a cambiare una definizione. A questo punto Ruini può dire “sette italiani su otto sono cattolici” senza nemmeno arrossire: che poi questi vogliano i Pacs è irrilevante, visto che basta definirli “cattolici peccatori”.

definizioni

“Il presidente del Consiglio non può per definizione mentire” dice il premier durante la trasmissione di Luca Giurato.. Questo almeno è il virgolettato su Repubblica.
Io non mi fido troppo che la frase sia stata riportata correttamente. Se sì, inizio a preoccuparmi davvero.

Qui qualcosa non torna

Quizzetto del giorno, da Luciano; l’argomento stavolta è “in cosa mi sarei dovuto laureare?“.
Bene, il mio risultato è stato “in ingegneria”, con punteggio relativo 92%. Ingegnere io? Aita, aita! Seguono poi linguistica con l’83% e giornalismo al 75%, e fin qui passi, ma filosofia al 67%? psicologia al 58%? matematica al 50%? No, non ci siamo per nulla.

ce l’avevano quasi fatta

Una spulciata sullo spam odierno mi ha fatto trovare un messaggio di un utente eBay che mi diceva che aveva tentato due volte di pagarmi, ma paypal aveva rifiutato l’ordine. Il messaggio – almeno presumo – era esattamente nel formato utilizzato da eBay. C’era solamente un banalissimo errore: il link relativo all’item che io avrei messo in vendita era indicato come (ho diviso il link lungo per lasciarlo leggere)
htps://cgi.ebay.co.uk /ws /eBayISAPI.dll?ViewItem &item=6436472319 &sspagename= ADME:B:AAQ:UK:1
Esatto: si sono dimenticati un’h una t nel nome del protocollo.
In realtà avevo già dato un’occhiata ai collegamenti interni, ed erano tutti del formato
http://3587681754 /ws /eBayISAPI_dllSignIn_co_partnerId_2 /pUserIdsiteid0_pageType_pa1_i1_bshowgif_UsingSSL_ru /eBayISAPI_pUserIdsiteid0_pageType/
dove si può notare l’indirizzo IP nascosto – si traducono i quattro numeri esadecimali in un numerone decimale – ma soprattutto il fatto che i nomi delle directory sembrano richiamare funzioni di eBay.
Per i curiosi, il messaggio è partito dall’indirizzo 194.12.246.79, e il sito indicato nel messaggio stesso è http://ehijdmonnndois.net/a/index.htm .
Già che ci sono, ricordo di non aprire gli auguri natalizi con link a www.funniestmoviesaround.biz e www.nice-movie-play.com; sono entrambi perlomeno worm e fors’anche virus.

Gool (free press)

Mi pareva strano che il lunedì uscisse solamente un quotidiano gratuito sportivo: e infatti stamattina, oltre a Sports, ho trovato sulla balaustra delle scale della metro anche Gool. Due “o” e nessun punto esclamativo; tra l’altro il sito sembra essere http://www.goalcity.com/
La distribuzione è molto strana: oltre a Roma, Milano e Napoli, lo si può trovare a Bologna, Genova, Firenze e … Pescara. Stranissimo anche il titolo odierno, Ite missa est. Si vede che Ratzinger e Ruini stanno facendo scuola davvero ovunque.
Sulla qualità dei testi come sempre non metto becco, date le mie conoscenze in materia; ho però notato che la scelta di un carattere senza grazie e stretto permette articoli generalmente più lunghi. Più di metà del giornale è dedicato alla serie A calcistica, con uno sguardo alla B e naturalmente a Napoli e Genoa. Gli altri sport? mezza pagina cadauno a basket, sci e formula 1. Il resto? una pagina sui diritti televisivi calcistici, e una mezza colonna al prezzemolino Mario Furlan. Probabilmente il giusto mix per il tipico lettore; anche la pubblicità è più generalista che sportiva.

Check up

In qualità di quadro, il gruppo Telecom mi paga un check up biennale. Diciamo che erano sei mesi che dovevo farlo, ma essendo io notoriamente pigro ho aspettato fino a fine dicembre per prenotarlo; aggiungendo a questo il piccolo problema di riuscire a farsi mandare la dichiarazione di stato di servizio, la visita è slittata ad oggi.
Che dire? Tante cose. Il CDI dev’essere una potenza nel campo, e quello delle visite mediche aziendali un business incredibile. Nel palazzone di fronte all’ospedale militare di Baggio c’è una parte di accettazione apposta per i checkuppisti, e – giusto per dire – ti riforniscono di tutina e maglietta da tenere come gentile ricordo della visita. La quale visita poi è più o meno il percorso di una pallina di flipper; in tre ore mi sono trovato a fare prelievi di sangue e urine, visita generica, elettrocardiogramma, visita oculistica dentistica otorinolaringoiatrica, ecodoppler, ecografia addominale e controllo della prostata :-( Ho scoperto quello che temevo, che cioè mi sono abbassato di un centimetro – sono solo 1.92, ormai – e che sono salito a 83 Kg. Un barile di lardo, insomma. Adesso aspettiamo senza troppa ansia i risultati.

di chi è la colpa?

Oggi pomeriggio verso le due stavo tornando a casa. Ero fermo al semaforo all’incrocio di via Keplero con via Taramelli con la mia bella freccia a destra; scatta il verde, e Anna mi chiede perché non parto. Dopo due secondi lo capisce: c’era un vecchio in bicicletta che tranquillamente mi ha superato sulla destra, proseguendo dritto.
Ora è assolutamente possibile che nella zona fosse stata lanciata una qualche arma segreta per aumentare l’imbecillità congenita; nei due minuti precedenti mi ero trovato uno che ha aspettato il rosso per attraversare in auto a tre chilometri l’ora corso Marche, e un altro che ha fatto retromarcia nella carreggiata centrale di viale Zara, tagliandomi la strada mentre stavo attraversandolo col verde, per fare tranquillamente manovra ed entrare – ovviamente contromano – verso via Abbadesse. Il primo per la precisione aveva l’aria di essere stato ipnotizzato e controllato remotamente, il secondo stupitissimo che esistesse qualcuno al mondo oltre a lui. Ma in fin dei conti la cosa non era così preoccupante: a parte il fatto che ce li avevo davanti e quindi era facile vederli, alla peggio avremmo rovinato due automobili, senza però farci male.
Col ciclista la cosa è diversa. Magari non sarebbe successo nulla, visto che ho preferito andare sul sicuro anche se così ad occhio ce l’avrei potuta fare a svoltare. Però ho cominciato a capire che forse, quando capita che un ciclista venga travolto da un camion il cui autista ha detto che non l’aveva visto per nulla, forse potrebbe anche essere vero. Oggi era una bellissima giornata luminosa e senza troppo traffico, io avevo segnalato regolarmente la mia intenzione di girare, eppure se non fossi stato più che attento avrei potuto finire nei guai. Come avrei potuto dimostrare la mia innocenza?
(Ah, io da buon ciclista urbano quando sono sulla destra e vedo un semaforo scattare al verde, io mi fermo piuttosto, per essere certo che l’auto davanti a me non decida di svoltare freccia o non freccia. Quindi so bene di cosa sto parlando)