Ieri sera stavamo cenando, e tra le altre cose c’era un hamburger di soia. Passa Ariel, che pure aveva appena avuto e mangiato la sua pappa, e si ferma speranzosa vicino a noi, con il suo sguardo “sono una gattina povera e affamata, ma non importa, cercherò lo stesso di sopravvivere, novella Lazzaro, mentre voi crapuloni sbafate come sempre”. Io la guardo, le faccio presente che forse non è poi così interessata a quello che sto mangiando, e per convincerla della cosa prendo un pezzetto dell’hamburger e glielo porgo. Lei sta un attimo ad annusarlo, poi se lo mangia. Verifico che non lo abbia sputato, e le do un altro pezzetto: sbafato con convinzione ancora maggiore. Siamo andati avanti per un po’, senza cedimenti di sorta… Certo che con la soia fanno delle imitazioni di carne davvero ottime!
Il cavalier S. Banana
Berlusconi, dopo il malore all’Aquila: «Pensate che nel sangue mi han trovato soltanto 3 di potassio». Una banana per il signore!
I giocatori (teatro)
Lo spettacolo di quest’anno di Paolo Rossi… non me l’aspettavo proprio. Lasciato perdere lo one man show che aveva ancora fatto l’anno scorso con Chiamatemi Kowalski, il piccoletto è tornato a fare un teatro corale. Intendiamoci, lui fa sempre il demiurgo che gli piace così tanto, però gli altri (giovani) attori hanno il loro spazio. Anche il tema non è legato direttamente alla cronaca, ma racconta più o meno fedelmente la trama di Il giocatore di Dostoevskij: c’è a un certo punto una tirata contro lo Stato che fa il biscazziere legale senza preoccuparsi dellle famiglie rovinate e dei suicidi, ma nulla più.
Ho apprezzato molto l’approccio “finto improvvisante”. Fantastico il suo ingresso in moto nel mezzo della scena ottocentesca, divertenti le spiegazioni agli attori su come devono fare le scene, e l'”intervallo sfalsato. A un certo punto gli attori si rilassano, mentre Paolo Rossi fa il suo monologhetto; durante l’intervallo vero e proprio, invece, gli attori se ne stanno in scena, e addirittura quelli che fanno i giocatori tentano di scappare via dal teatro, sempre però accalappiati dai croupier che seguono gli ordini del Francese/Paolo Rossi, “di qui non si può uscire”. Due ore di ottimo spettacolo, allo Studio che per queste cose è effettivamente il posto migliore.
confusione
Anche questi spammer potrebbero stare un po’ attenti, però! Non è che possano dirmi che i miei dati su poste.it non sono congruenti, e che occorra aggiornare la anaagrafica, e mandare il tutto dall’indirizzo "WesternUnion" <rewards@westernunion.com>, che poi rischio di non salvarlo assieme a tutti gli altri!
Per la cronaca, il link su cui ti invitano a cliccare è http://64.89.27.74/bancoposta.online.it/bpol/cartepr/index.htm , anche se con firefox la cosa è sempre complicata perché lui si accorge che il sito può essere una web forgery, o se preferite dirlo in italiano una sòla. Il sito è nella sottorete di servergod.com, che è un bel nome, no?
come passa il tempo
Stamattina mi è tornato in mente un indovinello che si faceva quando ero alle elementari, quindi nei primissimi anni ’70. Il testo era più o meno questo:
Berlinguer ce l’ha lungo; Moro ce l’ha corto; i preti ce l’hanno ma non lo usano, mentre il papa non ce l’ha; la moglie usa quello del marito; alcuni ne hanno due. Che cos’è?
La risposta non ve la dico, anche perché ho aggiunto apposta l’ultimo indizio per facilitarvi la vita. D’altra parte c’è solo un punto che è cambiato negli ultimi trent’anni :-)
Effetto Eminence
Stasera alla parrocchia di Sant’Angela Merici (quella del “compagno prevosto”, come dice la mia amica Simona) la celebrazione era presieduta da Carlo Maria Martini. Bisogna dire che nella raccolta delle offerte non avevo mai visto tutti quei biglietti :-)
Per gli amanti dello spetteguless, posso aggiungere che Martini è arrivato su una C6, e che l’ho visto male a camminare: veniva anche aiutato a salire gli scalini. Nella predica il momento più interessante è stato quando ha detto che a Gerusalemme gli sono arrivate delle voci sui dibattiti nostrani a proposito della famiglia, che le cose che hanno detto sulla famiglia sono tutte giuste, ma che non bastano certo per definire una famiglia cattolica.
missing keys
Ognuno ha i suoi sistemi per perdere le chiavi: ma il mio è davvero fantastico.
Ieri Anna è andata a Novara a una degustazione di champagne, ed è rimasta a dormire dalla sua amica Marina, mentre io facevo il gatto-sitter. Stamattina mi telefona dicendo che arriva col treno delle 10:45, io le dico “vuoi che ti venga a prendere?” e lei risponde di sì. Solo che alle 10 ho pensato “è troppo presto, faccio magari una pedalatina in bicicletta”. Non volendo tornare a casa a prendere le chiavi della macchina, faccio che mettere in tasca anche quelle. Faccio il giretto, rientro, e scopro che le uniche chiavi che ho sono quelle di casa. Provo a tornare indietro dal giornalaio: niente. Ho rifatto due volte tutto il percorso, anche con Anna al fianco: niente. Se si pensa che il mazzo di chiavi ha un portachiavi con una macchinina giallo-arancione di gomma di quelli tipo antistress, si può capire come non è che siano così semplici da perdersi, sia per il volume che per il loro colore: eppure non so assolutamente dove siano finite. Aggiungiamo il fatto che quello era il mazzo con la chiusura centralizzata, e vi lascio immaginare la mia gioia in questo momento…
Aggiornamento (21 maggio) Le chiavi costano 154 euro, più 23 di ricodifica dell’antifurto. Me cojoni.
Ah, la Romania!
Viene quasi da fare pat pat sulla spalla al tipo che ha postato da cdma-mobile-dyn-BU-89-40-191-163.zappmobile.ro un messaggio da “B A N C 0 P 0 S T A<raffaele.golia-1985[@]poste.it>” dal titolo “N u o v o – M e s s a g g i o – UTKGTUWIIK” e testo
|M e s s a g g i o - d i - e r r o r e|
|La|vostra|sessione|ha|espirato, prego|inizio|attività|ancora.
(terminante con una riga ZNLZDIZUFOFOUIYPCTBWTSRKWGMTZSHMKSQIHV). Il tutto cercando di mandarti a un sito… dove si era dimenticato di attivare il supporto per le CGI).
O almeno potremmo regalargli il filmato della scena di Totò e Peppino che chiedono informazioni al vigile milanese.