Ho appena letto su Slashdot che Google stava modificando l’interfaccia utente di gmail – vedi anche qua, e circa l’un percento degli utenti aveva già la versione nuova. Il mio neurone numero 1 (Chip) ha detto “oh”, e ha detto al mio neurone numero 2 (Dale) “l’avevi visto, che il colore della freccetta More Action era cambiato, no? E l’avevi visto, che certi font erano un po’ strani, no? Perché allora hai pensato che ci fosse un problema di visualizzazione del tuo browser, invece che correre a fare l’anteprima e fregare tutti gli altri blog?”
Vabbè, è andata così. Però, adesso, scusatemi. Guardate la schermata “prima della cura” e quella “dopo la cura”; ora se ci riuscite trovate le dieci piccole differenze. D’accordo, in alto a destra c’è scritto “older version” e “newer version”. Ma come faceva ad accorgersene una persona che come me ha sviluppato un sistema per cancellare mentalmente le pubblicità che Google inserisce in Gmail?
Siamo Firefox di Borg, ogni resistenza è futile
Prima di pranzo, mi ero accorto che Firefox aveva dei problemi – banalmente, non riuscivo ad aprire un nuovo tab scrivendo esplicitamente l’indirizzo. Non mi sono preoccupato più di tanto, l’ho ammazzato e me ne sono andato a mangiare.
Dopo pranzo, prima di farlo ripartire, ho voluto dare un’occhiata al task manager per verificare che fosse effettivamente stato fatto fuori. Risultato: nella lista delle applicazioni in effetti non c’era; in quella dei processi non c’era il solito porcellino dai 100 ai 300 MB di RAM, ma in compenso c’erano diciassette istanze di firefox.exe, intorno ai 2-3 MB ciascuna. Non so, ma secondo me è tutto parte di un piano di Mozilla per assimilare tutti gli altri processi del PC!
Security Telecom: il dopo Tavaroli
Non so se ricordate quanto scrissi un paio di settimane fa sui blocchi al nostro firewall aziendale. La situazione si è leggermente aggiornata, nel senso che YouTube è improvvisamente tornato a funzionare, mentre FeedBurner è sempre tristemente bloccato.
Dato che io sono una persona che ama la trasparenza, avevo scritto al gruppo di ITProvisioning che gestisce il firewall chiedendo lumi. La risposta è stata “Abbiamo applicato una direttiva di sicurezza”, e l’indirizzo di Quelli Che Fanno Le Direttive Di Sicurezza. Ho scritto loro: niente. Dopo che è riapparso YouTube ho riscritto loro: niente. È chiaro che la sicurezza deve ormai essere così sicura da arrivare ai livelli della NSA americana, il cui nome come ben saprete sta per “No Such Agency” :-) Resta il fatto che non posso sapere perché un sito che non faceva nulla di male né mangiava chissà quale tempo e banda sia stato cassato.
A proposito di sicurezza, sono finalmente venuti a “riparare” il dominio con cui mi connetto in rete. Ho così avuto la gioia di scoprire che – sempre per “ragioni di sicurezza”, immagino – i miei diritti di amministratore non mi permettono ad esempio di inserire uno sfondo sul desktop, né di spostare la barra dei programmi. Per fortuna che, a differenza di quanto mi capiti col portatile, la configurazione mi è rimasta congelata come piace a me, cioè con una riga di icone quicklaunch e una riga con i tab per le varie finestre. Certo che più che amministratore mi sento curatore fallimentare di questo pc.
_I misteri dei numeri_ (libro)
Marc-Alain Ouaknin è un rabbino, che ha scritto libri davvero di tutti i tipi: da La lettura infinita: introduzione alla meditazione ebraica a Così giovane e già ebreo: umorismo yiddish. Non c’è insomma da stupirsi più di tanto se se n’è uscito con questo libro (Marc-Alain Ouaknin, I misteri dei numeri [Mystères des chiffres], Atlante 2005 [2005], pag. 383, € 28, ISBN 978-88-7455-014-2, trad. Francesca Scala). A me personalmente non è che sia piaciuto più di tanto; il testo è troppo spezzettato per i miei gusti, ed è pieno di ripetizioni anche a distanza di un paio di pagine. Quello che lo salva sono le illustrazioni, davvero piacevoli soprattutto nella parte storica dove racconta dell’evoluzione delle cifre, e tutto l’excursus sulla qabbalah – ve l’avevo detto che Ouaknin è un rabbino, vero? Il libro non richiede conoscenze matematiche, se non per accorgersi che alle pagine 252 e 253 il correttore di bozze si era addormentato e gli esponenti sono stati abbassati a volgari cifre, e può essere piacevole per storici e mistici. Ah: nell’elenco finale di matematici, le matematiche hanno un posto preminente.
Il mio primo SMS spam
C’è sempre una prima volta.
Ho appena ricevuto questo messaggino.
Da: -SMS-
Ti ho cercato alle 10.54 del 30/10/2007, e urgente, chiama da fisso al 899028453, info e costi susegreteria.biz
Confermo la “e” senza accento e il fatto che il nome del sito di spam è susegreteria.biz tutto attaccato, oltre al fatto che non c’è numero telefonico del mittente. Questo significa molto banalmente che il messaggio è stato inviato direttamente dall’interno di un qualche operatore telefonico (non necessariamente italiano). Posso solo assicurare che TIM non c’entra, abbiamo fatto il controllo al volo.
Aggiornamento: (15:50) Con SMS Viewer ho verificato che il Centro Servizi che ha inviato il messaggio ha come numero +961 3488888, vale a dire Libano. Non hanno solo gli Hezbollah, insomma ;-)
obiezioni
Il papa invita i farmacisti all’obiezione di coscienza. Però non mi ricordo analogo suo invito per chi vende armi da fuoco.
Ufficio oggetti smarriti
Vediamo se Internet è davvero così ubiqua. Ieri (29 ottobre) sul treno da Milano a Torino ho trovato un ciondolo di madreperla a forma di conchiglia. Credo l’abbia perso la ragazza che era seduta davanti a me, ed è scesa a Vercelli. Se mai le capiterà di leggere questa mia notiziola, può contattarmi, facendosi riconoscere (no, non abbiamo scambiato nessuna parola, ma l’ho osservata abbastanza :-) )
Aggiornamento: (18 dicembre) diciamo che non è così ubiqua :-)
Trenitalia: biglietti nominativi
Chi ha preso ultimamente dei treni sa che trovare una timbratrice che funzioni è un’impresa spesso epica. L’azienda che gestisce le nostre ferrovie è ben conscia di queste difficoltà, e ha iniziato un percorse per ovviare a tali inconvenienti.
Ho scoperto così che per prendere l’interregionale da Milano a Torino – pardon, il regionale. Gli interregionali non esistono piu, probabilmente perché sono stati federalisticizzati – si può prenotare il biglietto via Internet. Ma attenzione! Non funziona piu come una volta, quando andavi al totem e ti facevi stampare il biglietto che poi vidimavi. No. Ti arriva un bellissimo file PDF che tu ti stampi e vale sia come ricevuta che come biglietto e che non devi timbrare, proprio come per gli eurostar. Doppio vantaggio per Trenitalia: non solo risparmiano sulla manutenzione delle timbratrici, ma anche su carta e inchiostro. Peccato che negli eurostar ci sia una prenotazione, e il controllore ha visibilità dei biglietti, e qui no. Ma niente paura: c’è una soluzione a tutto. Il biglietto è infati diventato nominativo: tu devi indicare per chi è – bontà loro, non sei costretto a farlo solo a tuo nome, ma puoi indicare qualcun altro – e sei costretto a mostrare un documento d’identità valido all’eventuale controllore. Occhei, su questo punto posso assicurare che la realizzazione pratica è un po’ diversa, visto che nessuno mi ha chiesto nulla. Resta il punto che uno potrebbe farsi tante copie del biglietto: per ovviare a questo, è vietato prendere un treno prima di quello indicato. Fortunatamente a Trenitalia sono così buoni dal permetterti di salire su un treno fino a quattro ore dopo la partenza indicata nel biglietto: sulle prime non avevo notato quella clausola e mi ero convinto dell’assurdità del tutto. Inutile dire che il biglietto non è rimborsabile… a meno che tu non dimostri di avere avuto per sbaglio due copie per la stessa persona e per lo stesso treno, cosa nemmeno troppo improbabile dati i potenti server di Trenitalia.
A proposito di server: fatto il primo biglietto, mi ha chiesto se volevo anche il ritorno. Ho risposto di sì, ed è ripartita esattamente la stessa trafile, salvo il fatto che la transazione di pagamento è stata una sola. Ma vivaddio, se voglio il ritorno te le puoi anche immaginare le stazioni di partenza e di arrivo, e il nominativo, no? Ah: naturalmente non è stata creata una ricevuta con i due treni, ma due fogli distinti. Tanto te li stampi tu.
Non so come, ma ho l’impressione che non saranno in molti a usare questi potenti mezzi della tecnica per farsi dei biglietti (per gli abbonamenti la situazione è diversa). Però qualcuno avrà avuto sicuramente un premio per la sua idea geniale. Mi sa che devo trovare anch’io delle idee geniali.
p.s.: rispetto a qualche anno fa l’orario di percorrenza è stato allungato di cinque minuti. Il ritardo è rimasto costante a dieci minuti.