Intelligenza artificiale (libro)

[copertina] (se vuoi una mia recensione più seria di questo libro, va’ su Galileo!)
Il sottotitolo di questo libro (Barbara Giolito, Intelligenza artificiale, Carocci – Quality Paperbacks maggio 2007, pag. 137, € 13, ISBN 978-88-430-4194-7) è “Una guida filosofica”, e l’autrice si dilunga a spiegare come il libro sia stato scritto principalmente per chi avesse una formazione filosofica e volesse sapere qualcosa sull’Intelligenza Artificiale (mi raccomando le maiuscole!) dal suo punto di vista. È vero che io di formazione filosofica non ne ho per nulla, ma così ad occhio non mi pare che il risultato sia stato raggiunto. Quello che si trova nel libro è una panoramica dei risultati “storici” dei progetti di IA, espressi in maniera schematica, e con l’aggiunta di alcune sezioni su quanto fatto ultimamente, soprattutto da parte di autori italiani. Il taglio delle descrizioni è qualitativo, senza entrare nei dettagli; scelta peraltro corretta, visto lo scopo del libro. Però mi sembra che molti temi di ricerca vengano saltati: è vero che qua gioco in casa, ma ad esempio la creatività nell’IA è appena accennata, e non si fa nemmeno il nome di Hofstadter e del suo gruppo di lavoro FARG, né per la parte di robotica si parla degli autoveicoli che fanno le gare nel deserto americano, o se vogliamo rimanere da noi ai progetti studiati in IRST. Anche le considerazioni filosofiche mi paiono molto terra-terra: bene descrivere gli esperimenti mentali di Searle, ma senza una seria discussione sui significati la cosa rimane lettera morta per la maggior parte dei lettori. In definitiva, un’occasione sprecata: si sarebbe potuto fare di più.

Anche questa sarebbe politica

Il 23 luglio è stata firamta l’ipotesi d’accordo per il secondo biennio del contratto delle telecomunicazioni. L’ipotesi è ancora un’ipotesi, perché come ormai è d’uso bisogna che i lavoratori diano l’accordo in assemblea.
Bene. L’assemblea per la mia sede di lavoro sarà lunedì mattina alle 9. Nulla di male. Peccato che io sia venuto a saperlo solamente oggi alle 12:15, e giusto perché ho pensato di provare a telefonare al sindacato a chiedere notizie: tecnologia pull invece che tecnologia push, direbbero quelli che di queste cose ne sanno. Quello che invece dice un ignorante come me è “ma perché poi ci si stupisce della gente incazzata che se ne va a seguire il primo che urla contro le varie caste?”

numeri a caso

Mercoledì è apparso un nuovo articolo sulle scelte dei lavoratori dipendenti riguardo alla destinazione del TFR. Nulla di particolarmente strano: bisogna fare dimenticare alla gente che in questi mesi i soldi messi nei fondi hanno perso valore (rendimento negativo: se non ci credete, ecco il grafico del mio fondo) e piuttosto convincerli a seguire la folla. Quello che però non mi tornano sono i numeri dati, ben diversi rispetto a un mese e mezzo fa. Posso capire che abbiano trovato tra le pieghe delle adesioni qualcuno in più, anche se passare da dire che al 30 giugno 2007 i lavoratori iscritti a forme pensionistiche complementari erano 2.017.611 a dire che sono 2.700.000 non può essere liquidato con una attenta verifica contabile. Ma dire che quelli iscritti al 31/12/2006 non sono 1.645.546 ma 1.800.000 mi pare un po’ toppo incredibile per dare retta a uno qualunque dei numeri che l’ineffabile Rosaria Amato ci ha anche questa volta propinato…
Aggiornamento: Secondo lavoce.info, forse per una volta la colpa è del presidente della Covip, Scimia. Sempre numeri farlocchi sono.

spigolature tecnologiche

In una delle rare volte in cui ho letto la newsletter di ZDnet, ho scoperto un paio di cose interessanti.
Sembra che nel Regno Unito i due principali operatori di telefonia mobile abbiano chiesto alla locale Authority di potere riciclare le frequenze a 900 MHz per l’UMTS. A dire il vero, i miei colleghi che stanno più attenti a queste cose dicono che lo stesso sta capitando da noi… d’altra parte le antenne a 900 MHz sono belle potenti, e quindi ti friggono di più… ehm, volevo dire che permettono un’ottima ricezione anche all’interno. Solo che naturalmente gli operatori che non hanno frequenze a 900 MHz non sono d’accordo, e chiedono che vengano riassegnate anche a loro. Nulla di strano.
L’altra notizia, che però mi pare non sia così nuova, è che sembra che finalmente i grandi produttori di telefonini si siano accordati per un carichino standard. Come ci si poteva aspettare, è completamente diverso da quelli attuali, essendo un micro-USB; micro-, e non mini- come quello del mio Creative Zen, ma posso comunque accettare l’idea. Sarebbe comunque un’interessante semplificazione, no?

frattinizziamoci!

La scorsa settimana, Franco Frattini, commissario europeo per la Giustizia, la Libertà e la Sicurezza (insomma, la nostra seconda scelta dopo che hanno trombato Buttiglione…) ha fatto una proposta (l’intervista è in inglese, mi spiace) per costringere gli internet provider a bloccare le pagine web con parole pericolose, tipo “bomba”, “uccidere”, “genocidio” e “terrorismo”. Non ne ho parlato perché, pur vedendo degli interessanti corollari – se allargassimo alla televisione la censura, finalmente potremmo liberarci di Porta a Porta – ritengo che è meglio non dare pubblicità alla cosa. (Ben diverso sarà se e quando la proposta arriverà all’europarlamento, claro)
Però non posso esimermi dal segnalare questo script: se cliccate sul link, vedrete che le parole “cattive” sono automaticamente pecettate. Il tutto per mezzo di un simpatico codice Javascript che potete installare sul vostro sito e personalizzare a piacere. Ah, la teNNologia.
(via Mantellini)

multiculturalità

ramadan Ugo mi ha mandato questa pubblicità apparsa ieri su Leggo (edizione di Torino, ma credo anche nelle altre). Non oso chiedermi quanto costi fare un bonifico all’estero con questi tipi (ma anche con gli altri, intendiamoci), né mi metto a guardare se effettivamente la tariffa telefonica offerta sia così conveniente. La cosa davvero interessante è che alla WU hanno pensato di usare il Ramadan per pubblicizzare la loro offerta: d’accordo che il loro target è composto da stranieri e immagino ci siano molti musulmani, ma che io sappia è una novità. Poi mi chiedo come mai l’offerta sia sfalsata di un giorno rispetto al Ramadan, ma forse non si può pretendere troppo dai pubblicitari :-)

_Mathematical Miniatures_ (libro)

[copertina] Risolvere i problemi matematici che vengono dati alle varie competizioni non è facile. Non tanto perché “sono matematici”, come qualche malfidente che odia la matematica potrebbe pensare, ma perché “sono matematici”, nel senso che non esiste un metodo standard per risolverli, o altrimenti un vero matematico non si divertirebbe a farli. Questo libro (Svetoslav Savchev e Titu Andreescu, Mathematical Miniatures, MAA 2003, pag. 223, $34, ISBN 9780883856451) contiene una cinquantina di questi problemi, tutti commentati con una spiegazione di quali possono essere le linee di attacco per risolverli. Beh, quasi tutti: ogni cinque problemi c’è infatti il “coffee break”, con problemini da risolvere al volo (ma state tranquilli, c’è la soluzione anche di questi!). Devo dire che metà dei problemi non mi sono piaciuti molto, ma all’interno ci sono delle vere gemme. Inutile poi dire che questo libro è consigliato solo ai pochi pazzi che si divertono con queste cose, non è certo per le masse!