Falce e carrello

Caprotti deve averci pensato un po’ su e avere deciso che, visto che la fatica di scrivere il libro l’aveva fatta, tanto valeva recuperarci qualcosa. Così oggi all’Esselunga di viale Zara c’erano un paio di espositori con tante copie del libro a 11.47 euro (13.20 meno il quindici percento), nonostante le voci della scorsa settimana lo definissero come “distribuito gratuitamente”.
Mi sa che abbia un po’ sbagliato i conti: probabilmente se l’avesse dato in omaggio con 500 punti Fidaty (valore di mercato 5 euro) sarebbe riuscito a distribuirne una caterva :-)

_Zero. La storia di un’idea pericolosa_ (libro)

[copertina] All’università si usava commentare, scherzando tra noi, sulle “mirabolanti proprietà dell’insieme vuoto”. Lo zero non è l’insieme vuoto, però qualcosa in comune ce l’ha: sembra che non valga nulla, ma senza di lui è davvero difficile lavorare. Questo bel libro (Charles Seife, Zero. La storia di un’idea pericolosa [Zero. The Biography of a Dangerous Idea], Bollati Boringhieri – Saggi Scienze 2002 [2000], pag. 257, € 29, ISBN 788833914077, trad. Gabriele Castellari) fa una biografia dello zero, dai timidi tentativi di apparizione nell’antichità, avversati da filosofi ed ecclesiastici, alla sua lenta e progressiva accettazione prima, e (almeno teorico) imbrigliamento poi. Lo zero è in effetti un’idea pericolosa, visto che è l’altra faccia della “medaglia infinito”, e nel testo si vede chiaramente come chi lo maneggiava lo trattasse spesso con falsa disinvoltura. Solo nella parte finale, quando passa allo “zero in fisica”, l’ho trovato un po’ inferiore. Lo stile di scrittura è assolutamente godibile, ben sostenuto dalla traduzione – anche se forse un po’ troppo vernacolare, a dirla tutta. Lode comunque a Gabriele Castellari che nella parte sulla fisica ha avuto il coraggio di inserire una serie di note che probabilmente salveranno la vita a molti lettori.

Perle dai porci

Non so se avete presente la nobile arte musicale della fuga (gioco di parole voluto). Johann Sebastian Bach ne era maestro, ma lui poteva. Però scoprire che qualcuno ha preso Oops, I did it again, indimenticabile (?) hit di Britney Spears, e ci ha tirato fuori una fuga, lascia capire come effettivamente sapere di musica è una bella cosa. Ecco qua il video!
(via Good Math, Bad Math)

Pagine web usa e getta

Ho scoperto l’esistenza di disposableWebPage. L’idea è questa: tu crei una pagina – con un wiki, per la cronaca – e le dai una data di scadenza: massimo 90 giorni. La pagina mostrerà in alto un bel conto alla rovescia, manterrà tutta la cronologia (ho già detto che è un wiki?) a alla fine rimarrà bloccata per due settimane prima di essere cancellata.
Il sito fornisce vari esempi perché è Bello e Furbo e Intelligente e Simpatico creare queste pagine usa-e-getta, ma io non ne sono per nulla convinto, e il tutto mi pare una cagata pazzesca (cit.). Ma a questo punto mi è venuta un’idea meravigliosa, e faccio come i Very Important Blog: che ne pensate voi, cari i miei ventitré lettori?

Giornata europea delle lingue

Cose da non credere. Non solo Rep.it non si è lanciata sulla storia delle trascrizioni fonetiche per Bush, ma ha persino messo una notizia sulla Giornata europea delle lingue, iniziativa dell’Unione Europea – che di lingue ne ha fin troppe… che da noi ovviamente è stata completamente snobbata. Ci credo che stia diluviando: certe cose non dovrebbero capitare, la gente rimane sconcertata.

Allagamenti

Non oso tornare a casa e vedere se mi si è allagato il letto: però, perché io non perda l’abitudine di sentire le gocce che scavano la pietra, in questo momento ci sono ben due perdite nel soffitto dell’open space dove mi trovo. Comincio a preoccuparmi sul serio: sarà forse meglio che mi rimetta a nuotare?