toccata e fuga torinese

domani Anna ed io, insieme ad un’amica di Anna e a suo figlio, saremo nella ubertosa città che mi diede i natali per visitare le gallerie Pietro Micca (tarda mattinata) e la mostra su Primo Levi al Museo Diffuso della Resistenza (primo pomeriggio). Non dite che non lo sapevate.

O che qualcuno ci capisce di Movable Type?

(questo è un post molto esoterico: non preoccupatevi se non capite una cippa. Tanto non la capisco nemmeno io)
Sto cercando di rifare il look del blog, usando i nuovi template di Movable Type 4 e cercando di renderlo più o meno simile a quello vecchio. Ho provato con un blog di prova, e sembrerebbe più o meno andare; devo ancora toccare un po’ la parte principale, ma la struttura c’è.
Peccato che se provo a fare la stessa cosa con il blog principale, si perda la colonna di destra. Sembra che da qualche parte vengano perse le informazioni sui tag condizionali MTIf, ma anche se setto le variabili direttamente nel template footer non cambia nulla.
Avete qualche idea, che non sia “butta tutto e passa a WordPress”?
Aggiornamento: (17:30) A quanto pare in un template chiamato dal template c’era un errore – l’errore c’è ancora, ma è meno invalidante). Solo che il template innestato non veniva neppure aperto, e non è che MT mi dicesse “guarda che non te lo apro”…

AIPRES, quattro anni dopo

A giudicare da un paio di accessi al blog, quelli dell’AIPRES stanno tornando alla carica. Non è che abbia molto da aggiungere a quanto scrissi quattro anni e mezzo orsono; continua a non esistere un sito, e la stringa “Associazione Italiana PREvenzione Sicurezza” (comprese le virgolette) non riporta nessun risultato che non sia la mia vecchia notiziola. È rassicurante scoprire come ci siano delle certezze, a questo mondo. (Ribadisco: non lasciatevi intortare dai loro “teNNici”)

articulus mortis

Dal mio punto di vista la cosa non sembrava così interessante, ma leggendo il buon Farfi ho visto che in giro sono in tanti che stanno montando un nuovo caso, e chi sono io per non tuffarmici a pesce?
Stamattina è morto Lorenzo D’Auria, l’agente del Sismi rapito dieci giorni fa in Afghanistan. D’Auria aveva tre figli e una compagna. Peccato non fosse sposato, quindi per il governo italiano la sua compagna non era assolutamente nessuno, esattamente come non è nessuno Adele Parrillo, la compagna di Stefano Rolla ucciso a Nassiriya; lei non può nemmeno partecipare alle commemorazioni ufficiali in onore dei nostri soldati morti.
Cosa ha fatto allora il nostro governo? Ha riportato in Italia D’Auria, che era ancora in vita, e l’ha fatto sposare in tutta fretta sabato scorso. Peccato che per il nostro codice civile (articolo 101) ci sia sì la possibilità di un “Matrimonio in imminente pericolo di vita”, ma gli sposi devono comunque essere coscienti. Ma c’è una gabola. Il codice di diritto canonico (canoni 1068 e 1079) sciolgono da un qualunque impedimento nel caso di pericolo di vita: basta che ci sia la volontà di sposarsi, anche per mezzo di testimoni. È per l’appunto il matrimonio in articulo mortis. Una volta sposati religiosamente, il Concordato (articolo 24) lo fa immediatamente diventare lecito per la legge italiana, e la povera Francesca diventa una vedova a tutti gli effetti.
Dato tutto questo, quello che a me verrebbe in mente è che è una vergogna che lo stato italiano non sia capace a fare qualcosa per coloro che sono morti per esso, e debba ricorrere a quello che – diciamocela tutta – è un mezzuccio. Su questo concordo con Brodo. Riesco a capire chi (Anelli di fumo) afferma che quella norma concordataria è da abrogare perché non ha senso. (Ah, una nota per Farfi che sicuramente mi legge: se guardi bene il codice di diritto canonico, il default di un matrimonio è che sia valido, quindi se qualcuno afferma che D’Auria aveva intenzione di sposarsi questo è quanto fa testo a meno che non saltino fuori prove certe del contrario). Quelli che proprio non riesco a capire sono quelli che si lamentano perché “ancora una volta il governo è stato succubo del Vaticano (Scalfarotto e miic: non so di altri, ho solo recuperato i link di Farfi). Per una volta che, a differenza ad esempio del caso Welby, c’è stato un parroco che ha scelto di fare un atto di carità cristiana, non dico di intonargli peana: ma almeno si potrebbe evitare di polemizzare con chi non ne può nulla.
Un paio di aggiunte: è vero che c’è un’ingiustizia di base perché solo ai cattolici è permessa una cosa del genere, ma fare notare questa cosa sposta semplicemente il problema, visto che come ho detto all’inizio la colpa è dello stato che non riconosce il diritto, non della chiesa che in questo caso non ci ha guadagnato nulla. Il tutto senza contare che non sono nemmeno poi così certo che la coppia fosse cattolica praticante, visto che per il diritto canonico bastava che uno di loro fosse battezzato. Inoltre sono ragionevolmente certo che D’Auria non fosse assolutamente cosciente, avrei anche dei dubbi sul fatto che avesse davvero voluto sposarsi, e che quindi il parroco abbia compiuto un illecito; bene, sono felice che l’abbia fatto, anche se sarei stato più felice se non avesse dovuto farlo e lo Stato in cui sono nato e vivo fosse più serio.

Giustizia (?) trionferà (??)

La notizia è di ieri: le elezioni comunali e circoscrizionali al comune di Messina sono state annullate, e quindi i cittadini dovranno tornare alle urne. La storia completa la trovate qua: in pratica, il Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo ha affermato che il Tar siculo non avrebbe dovuto bocciare la lista del Nuovo Psi e il suo candidato sindaco.
Vorrei fare notare due cose. Innanzitutto una banalità: le elezioni sono state fatte due anni fa (novembre 2005). Per quanti gradi di giudizio ci possano essere stati, è una durata inaccettabile. Come seconda cosa, il CGA non è entrato nel merito dell’ammissibilità o meno della lista: ha semplicemente affermato che il Tar non doveva immischiarsi. A questo punto uno si chiede cosa sarebbe successo se qualcuno dopo le elezioni avesse fatto e vinto il ricorso contro quella lista: immagino si sarebbero rifatte le elezioni. Ma allora tanto vale fare una legge che impedisca i ricorsi pre-elezioni, e almeno qualcosa si semplifica.
Infine, consiglierei di andare a vedere i risultati (del primo turno, ovvio), e chiedersi come le elezioni possano essere state inficiate…
ps: non cito per scelta Repubblica. Loro non hanno dato la notizia, ma hanno spiegato perché quella lista del Nuovo Psi era fasulla, ecc. ecc.: vero o falso, il CGA ha esplicitamente detto che non l’ha considerato, quindi sono andati fuori tema. Non che il Giornale non l’abbia buttata sulla politica, ma ha separato la notizia dai commenti.

ecchissenefrega

Il Corriere della Sera, quello che in teoria dovrebbe essere il quotidiano più prestigioso d’Italia, ci fa sapere le seguenti cose:
– che Silvio B. ha seguito le votazioni di ieri al Senato da casa sua (affaracci suoi, direi, ma passi. Ah, ovviamente in questo caso non è un assenteista, essendo lui un deputato)
– che gli hanno regalato un gatto persiano (mai più senza)
– che ha un topolino meccanico che ha chiamato Romano, “per far divertire i presenti”
– che dorme con lui (il gatto, non il topo meccanico)
Sto cominciando a pentirmi di avere usato adblock per eliminare tutte le pubblicità in flash dal sito del Corsera: rischio di avere tolto la parte più interessante delle pagine.

A Milano si risparmia sulla vernice!

Dopo due tentativi andati a male per pioggia, stamattina sono finalmente riusciti a disegnare le strisce per parcheggio qui in via Giacosa. Non che ne abbia capito molto l’utilità, considerando che sono bianche, quindi per sosta libera, e parallele alla strada: insomma – almeno a mio parere – seguono semplicemente il default. La cosa strana però è che le strisce non sono continue, ma tratteggiate. Letizia sta cercando di risparmiare?