Il papa invita i farmacisti all’obiezione di coscienza. Però non mi ricordo analogo suo invito per chi vende armi da fuoco.
Ufficio oggetti smarriti
Vediamo se Internet è davvero così ubiqua. Ieri (29 ottobre) sul treno da Milano a Torino ho trovato un ciondolo di madreperla a forma di conchiglia. Credo l’abbia perso la ragazza che era seduta davanti a me, ed è scesa a Vercelli. Se mai le capiterà di leggere questa mia notiziola, può contattarmi, facendosi riconoscere (no, non abbiamo scambiato nessuna parola, ma l’ho osservata abbastanza :-) )
Aggiornamento: (18 dicembre) diciamo che non è così ubiqua :-)
Trenitalia: biglietti nominativi
Chi ha preso ultimamente dei treni sa che trovare una timbratrice che funzioni è un’impresa spesso epica. L’azienda che gestisce le nostre ferrovie è ben conscia di queste difficoltà, e ha iniziato un percorse per ovviare a tali inconvenienti.
Ho scoperto così che per prendere l’interregionale da Milano a Torino – pardon, il regionale. Gli interregionali non esistono piu, probabilmente perché sono stati federalisticizzati – si può prenotare il biglietto via Internet. Ma attenzione! Non funziona piu come una volta, quando andavi al totem e ti facevi stampare il biglietto che poi vidimavi. No. Ti arriva un bellissimo file PDF che tu ti stampi e vale sia come ricevuta che come biglietto e che non devi timbrare, proprio come per gli eurostar. Doppio vantaggio per Trenitalia: non solo risparmiano sulla manutenzione delle timbratrici, ma anche su carta e inchiostro. Peccato che negli eurostar ci sia una prenotazione, e il controllore ha visibilità dei biglietti, e qui no. Ma niente paura: c’è una soluzione a tutto. Il biglietto è infati diventato nominativo: tu devi indicare per chi è – bontà loro, non sei costretto a farlo solo a tuo nome, ma puoi indicare qualcun altro – e sei costretto a mostrare un documento d’identità valido all’eventuale controllore. Occhei, su questo punto posso assicurare che la realizzazione pratica è un po’ diversa, visto che nessuno mi ha chiesto nulla. Resta il punto che uno potrebbe farsi tante copie del biglietto: per ovviare a questo, è vietato prendere un treno prima di quello indicato. Fortunatamente a Trenitalia sono così buoni dal permetterti di salire su un treno fino a quattro ore dopo la partenza indicata nel biglietto: sulle prime non avevo notato quella clausola e mi ero convinto dell’assurdità del tutto. Inutile dire che il biglietto non è rimborsabile… a meno che tu non dimostri di avere avuto per sbaglio due copie per la stessa persona e per lo stesso treno, cosa nemmeno troppo improbabile dati i potenti server di Trenitalia.
A proposito di server: fatto il primo biglietto, mi ha chiesto se volevo anche il ritorno. Ho risposto di sì, ed è ripartita esattamente la stessa trafile, salvo il fatto che la transazione di pagamento è stata una sola. Ma vivaddio, se voglio il ritorno te le puoi anche immaginare le stazioni di partenza e di arrivo, e il nominativo, no? Ah: naturalmente non è stata creata una ricevuta con i due treni, ma due fogli distinti. Tanto te li stampi tu.
Non so come, ma ho l’impressione che non saranno in molti a usare questi potenti mezzi della tecnica per farsi dei biglietti (per gli abbonamenti la situazione è diversa). Però qualcuno avrà avuto sicuramente un premio per la sua idea geniale. Mi sa che devo trovare anch’io delle idee geniali.
p.s.: rispetto a qualche anno fa l’orario di percorrenza è stato allungato di cinque minuti. Il ritardo è rimasto costante a dieci minuti.
Affaroni
Ieri nel tardo pomeriggio ero a Torino per l’atto conclusivo della nostra cooperativa per gestire la mensa Cselt (lasciatemi usare il vecchio nome), cooperativa che due anni fa si è vista togliere l’appalto perché Telecom voleva Normalizzare. Chiudere una cooperativa è molto più difficile che aprirla, e persino Legacoop ci ha messo dei paletti tra le ruote, cercando di convincerci a fonderla con un’altra (e dire che si sono guadagnati 25000 euro senza colpo ferire). Noi ultimi dodici soci abbiamo così firmato l’atto finale, e poi ci siamo mangiati una pizza per ricordare i bei vecchi tempi: il socio più giovane che era rimasto ha 42 anni, il più vecchio 65…
Il tutto è stato coronato dalla restituzione delle quote sociali. Ho così ricevuto una busta con cinque euro e sedici centesimi… spendendone 14.20 per il viaggio da e per Milano. Si vede che io ho sempre saputo come fare i soldi.
Estate briantea
Seduttore io?
Istigato implicitamente da Annarella, e in leggero ritardo sulla data canonica – questi quissss si fanno la domenica, ma il passaggio all’ora diversamente legale ha fatto i suoi danni – mi è uscito fuori questo (sperando non spacchi come al solito il mio HTML). Posso portare pacchi (beh, pacchetti) di fanciulle che con dovizia di particolari lo smentiscono.
Your Seduction Style: Ideal Lover |
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Iniziano a saper scrivere in italiano
A quanto sembra, in questi giorni i phisher si sono spostati dalle Poste Italiane a CartaSì. Devo però dire che c’è anche stato un salto di qualità. Ecco il testo di cosa mi è arrivato oggi, e che poi puntava a http://www.abetco.com/users/mark/cartasi/ via un sito taiwanese.
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Stop alle frodi su Internet!
> Perché, allora, attivare una protezione contro le frodi on-line?
Perché il nostro numero di Carta può essere trafugato nel mondo reale (ad esempio, da ricevute di pagamento gettate via in modo incauto) e usato per pagamenti su Internet a nostra insaputa!
Tutti, quindi, siamo potenziali vittime delle frodi on-line: sia che usiamo la nostra Carta per acquisti su Internet, sia che non lo facciamo.
E vero che CartaSi tutela sempre i suoi Titolari: in caso di addebiti non riconosciuti si può infatti contestare e ricevere il rimborso.
> Ma perché rischiare di ricevere addebiti indesiderati quando è possibile prevenirli?
Lo puoi fare subito dal sito CartaSi:
una garanzia di sicurezza per te, uno stop alle truffe on-line!
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Come potete notare, l’italiano è perfetto. Mi posso al limite lamentare che abbiano scritto “E'” invece che “È”, ma quello lo fanno tutti coloro che hanno una tastiera italiana :-)
Insomma, si direbbe che il lucroso mercato del phishing sta tornando nelle mani nostrane. Non siete felici?
campagna per il sé
Questo blog aderisce con gioia alla campagna iniziata da Luca Serianni e rilanciata oggi da Stefano Bartezzaghi per l’accentazione del pronome “sé” anche davanti a “stesso / stessa / stesse “, e non solamente davanti a “stessi”.
A dire il vero, è già molto tempo che scrivo “sé stesso”, dopo appunto avere letto gli argomenti portati dal Serianni ed esserne stato convinto; d’altra parte, non si capisce perché “sé” dovrebbe perdere l’accento solo perché non c’è possibilità di confonderlo con “se”. Forse che uno può scrivere “vado la a vedere il film”, visto che tanto non c’è possibilità di confondere “là” con “la”?