grandeur télévisuelle

L’altro ieri Nicolas Sarkozy ha parlato un po’ di cosa vuole fare alla TV pubblica francese. Hanno parlato quasi tutti della proposta di togliere la pubblicità per la TV di stato, da finanziare con una tassa sul porno e sulle televisioni private: si sa, in Italia certi temi sono persino più scottanti della proposta moratoria sull’aborto.
Preferisco però parlare dell’altro punto: la chiusura di France24, o meglio il suo accorpamento, insieme a Radio France internationale e TV5, in un nuovo soggetto che dovrebbe chiamarsi “France Monde”. Il peccato originale di France24 (un canale tuttonews)? Non trasmette soltanto in francese, ma anche in inglese e in arabo, e quindi “non porta la presenza della Francia in modo massiccio”. Al limite, concede monsieur le Président, si potranno lasciare i sottotitoli in inglese, spagnolo e arabo a seconda della regione.
Sarà. A me però la cosa continua a non tornare. Secondo me una mossa come quella si rivela un boomerang: se il francese non lo sai, non ti metterai nemmeno a selezionare il canale. Non dico di fare l’esterofilo a tutto spiano, ma forse pensare che la Francia non è solo la lingua francese potrebbe essere interessante.

Come imparare la fisica (se si sa l’inglese)

Annarella segnala il sito The Joy of Sexual Physics. John Marshall spiega la fisica nel modo che generalmente ottiene la massima attenzione: con il sesso. Una serie di domande e risposte dove le domande sono del tipo “lettere a Confidential”, ma le risposte non esattamente.
Come capita spesso, il guaio è che il sito è in inglese: ma magari questa può essere la volta buona per dedicarvi alla lingua :-P

come segare i dati

segate Oggi rep.it ci racconta di come non lasciare tracce elettroniche. Ottimo per i paranoici, non c’è che dire. Ma la parte più divertente è quella che spiega come eliminare i dati nascosti nei file, usando il FreeAgent della Seagate. Peccato che il nome sia diventato “Segate”. In effetti chiamarlo in questo modo dà un’ottima idea di quel che farebbe il programma, però non sono così certo che i californiani siano così felici della cosa….

Lezione pratica

Dopo che la mia vicina di casa-blog ha raccontato della morte del tiglio centenario vicino a casa sua, oggi si è corretta, dopo avere sentito chi sapeva.
Per prima cosa non è da tutti avere il coraggio di farlo, e poi è una lezione anche oltre la botanica. Grazie, Civvì!

le domande per il momento ci sono

Nel suo blog, Alessandro Gilioli racconta di come non abbia intervistato beppegrillo™. Personalmente non mi aspettavo nulla di diverso, ma si sa che io sono una persona fin troppo prevenuta nei suoi confronti, come il mio amico Ugo non si perita certo di ricordarmi ogni poco.
Fortunatamente questa volta però c’è un sistema semplice per zittirmi. Nel post che ho citato sopra Gilioli riporta una serie di domande. Alcune sono chiaramente retoriche – la terz’ultima e la penultima, ad esempio; per quanto possiamo poi sapere noi, potrebbe poi non avere riportato nel post le domande che hanno fatto davvero incazzare beppegrillo™. Però le domande che sono state riportate avrebbero tutte diritto a una risposta: non sarebbe bello per tutti se il nostro “lider internético” rispondesse sul suo blog a quelle domande? Non sarebbe un ottimo sistema per dimostrare di essere superiore alla tanto vituperata “casta dei giornalisti”?
(e lasciate stare quella camicia di forza, garantisco di non essere pericoloso)

Rumenta all’estero

Il Corsera racconta di un cinese (in Cina) ammazzato a bastonate da “poliziotti” perché stava filmando le proteste degli abitanti di una cittadina «che tentavano di impedire ai camion di immondizia di accedere alla discarica vicino alle loro case.»
La notizia è fondamentalmente vera, o almeno l’ho trovata su fonti cinesi (dove però i “poliziotti” sono indicati essere più che altro funzionari amministrativi, anche se in elmetto e manganello). Chissà come mai, però, ne parliamo qui in Italia!
ps: leggendo gli articoli in inglese, la “discarica” citata dal Corsera sembra essere più che altro un campo qualunque. In effetti non vedo una gran differenza con la Campania, se non che al momento non c’è ancora scappato il morto.
Aggiornamento: (13:35) Devo correggermi, ne parla anche la BBC, ovviamente lasciando la parte sul “rubbish dump” in secondo piano.
Aggiornamento 2: (11 gennaio) La BBC continua a parlare del fatto. Da noi, visto che la spazzatura non c’entra più, e chissenefrega del resto, ovviamente è caduto il silenzio.

La via italiana per combattere il phishing

Chi mi legge sa che cos’è il phishing – beh, in questi giorni forse lo sa persino chi legge i quotidiani, il che è tutto detto – e sa che in Italia il sito di gran lunga più scelto dai phisher è quello di Poste Italiane, anche se ci sono banche messe molto peggio (per non fare nomi, Fideuram che almeno fino a un paio di giorni fa aveva una possibile falla di sicurezza niente male). È ovvio che da un lato occorre che gli utenti stiano molto attenti a quello che fanno, ma è anche ovvio che anche le banche devono fare la loro parte.
E la stanno facendo alla perfezione, naturalmente in stile italiano. LivePaola racconta che ieri non è riuscita a pagare online i contributi per la colf. Motivo? La sua banca, Fineco, ha silenziosamente messo un tetto massimo di 149 euro per i pagamenti con una loro carta sul sito poste.it. Il tutto, ovviamente, “per motivi di sicurezza”. Detto in altro modo: visto che noi banche non siamo capaci a fare le cose in maniera sicura, ti impediamo di farle, sperando che tu non te ne accorga nemmeno, visto che tanto non è che tutta questa roba di gestione online dei pagamenti sia così importante, e la facciamo solo perché è di moda[*]. Se poi proprio ci va male e vieni a romperci le scatole, ti spieghiamo che lo facciamo per il tuo bene. Mi pare un modo perfetto di spiegare come vanno le cose in Italia.
[*] sì, lo so che Fineco è una banca online. Che lo sappiano loro, non ne sono certo.