Non è un caso che abbia posposto al due aprile la data di questa notiziola: assomiglia troppo a un pesce d’aprile, e qualcuno potrebbe non crederci. Invece è tutto vero, e con dati verosimili: in Lombardia lo spostamento di voti tra PdL e UDC, oppure tra PD e SA, dà dei risultati incredibili, ancora più che in Umbria.
Premessa: la Lombardia assegna 47 senatori. La coalizione di maggioranza ne ha almeno 26 (il 55% arrotondato per eccesso); se il riparto dei voti glieli dà, bene, altrimenti glieli si assegna a forza e gli altri 21 seggi vengono divisi tra il resto dei partiti.
Premessa 2: quando scrivo “PdL” intendo la coalizione con la Lega: non mi interessa come saranno divisi i seggi al loro interno. Lo stesso per “PD”, dove c’è la coalizione con IdV.
Premessa 3: dai sondaggi ho ricavato come plausibile, almeno alla scorsa settimana, questa distribuzione: PdL 51%, PD 32%, SA 7%, UDC 6%, altri 4%. Calcolerò i seggi secondo quattro scenari: questo, quello in cui due punti percentuali passano da PdL a UDC, quello in cui un punto percentuale passa da PD a SA, quello in cui capitano entrambi questi spostamenti di voto.
Scenario 1: in questo caso solo PdL e PD raggiungono il quorum; i seggi rispettivi (compresi i resti) saranno 28+1 e 18.
Scenario 2: il quorum è raggiunto da PdL, PD e UDC; i seggi rispettivi saranno 25+1, 16+1 e 4. In pratica i quattro seggi dell’UDC sono presi tre dal PdL e uno dal PD. Fin qua nulla di strano.
Scenario 4: (sì, 4 e non 3. I fuochi d’artificio vanno alla fine). il quorum è raggiunto da PdL, PD, SA e UDC. Il riparto proporzionale darebbe solo 24 seggi al PdL, e quindi scatta il premio di maggioranza; la ripartizione definitiva sarà PdL 26, PD 13+1, SA 3+1 e UDC 3. La differenza tra SA e UDC è dovuta al sorteggio, visto che hanno lo stesso numero di voti :-) Anche in questo caso non c’è nulla di strano: l’UDC ha preso i seggi persi dal PdL e la SA quelli persi dal PD. È vero che quest’ultimo ha perso meno voti, ma si sa che il maggioritario è spesso perfido.
Scenario 3: i partiti che prendono seggi sono PdL, PD e SA. I seggi assegnati saranno 26+1, 16 e 4 rispettivamente. Questo significa che i quattro seggi vinti dalla SA sono stati rosicchiati equamente ai due partiti maggiori: detto in altre parole, la differenza relativa tra PdL e PD è rimasta costante, ma chi ci ha perso è stato il PdL, per cui magari quei due senatori in più avrebbero fatto comodo. Uno spostamento di voti tra due partiti in minoranza ha fregato così quello di maggioranza; notate la differenza con il caso dell’Umbria, dove si regalavano semplicemente dei voti perché la maggioranza era ampia.
Ma se uno vuole raggiungere davvero il top, può provare lo Scenario 3a: i punti percentuali che passano da PD a SA sono due, e quindi le percentuali diventano PdL 51%, PD 30%, SA 9%, UDC 6%, altri 4%. In questo caso i seggi calcolati diventano 26.63, 15.66 e 4.70; i due resti vengono assegnati a PD e SA e in totale si ha 26, 16, 5 seggi rispettivamente. Il PD ha perso voti, ma ha ridotto il distacco dal PdL. Niente male, vero?
P.S.: per chi ci stesse pensando davvero su, l’1% dei voti al Senato in Lombardia sono 60000 (sessantamila).
Pesci d’aprile nelle RFC
Le RFC (Request for Comments) sono i documenti ufficiali dell’IETF (Internet Engineering Task Force), vale a dire quanto di più simile ci sia a uno standard all’interno della Rete. Però i Veri Internettari sono persone assolutamente serie in modo serio, e quindi c’è una tradizione per cui il primo aprile si pubblicano degli “standard” scherzosi, come quello sul trasporto dei pacchetti dati per mezzo di piccioni viaggiatori e la risoluzione dell’Y10K bug (il 2000 è stato semplice, ma che faremo nel 10000 d.C.?)
Quest’anno sono stati così pubblicati due importanti standard, il primo che prevede il finanziamento di Internet mediante la vendita dei nomi dei campi all’interno dei protocolli di rete ad aziende in cerca di pubblicità, tipo “Garmin GPS Destination Address”, e il secondo dal pomposo titolo A Generalized Unified Character Code: Western European and CJK Sections, che significa praticamente “ricodifichiamo i caratteri latini come se dovessimo scrivere degli ideogrammi”. Abbiamo così che non esiste più la A maiuscola, ma si scrive a<UC> (<UC> è il modificatore che rende maiuscolo il carattere); oppure la b diventa o<VerticalLine><PositionLeft> (leggasi, una o con una riga verticale a sinistra). Il tutto con il bonus di una maggiore sicurezza, perché i siti di phishing non potranno più usare caratteri simili, visto che saranno tutti costruiti allo stesso modo…
Fortuna che scherzo coi santi!
È appena arrivato a vedere il mio calendario un visitatore il cui browser invia la seguente stringa di identificazione:
Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 7.0; Windows NT 5.1; Guardia di Finanza - Servizio Informatica; snprtz|dialno; .NET CLR 2.0.50727; .NET CLR 3.0.04506.30; Guardia di Finanza - Servizio Informatica; Guardia di Finanza - Servizio Informatica)
Direi che per il momento dovrei scamparla :-)
di chi è quel sito?
Nel caso si voglia sapere chi ha registrato un sito, può essere utile andare su Who Is The Owner?, un’interfaccia al servizio Whois che a partire da un URL (e da un codice CAPTCHA per evitare che uno lo sfrutti automaticamente) ti ritrova le informazioni.
Purtroppo il servizio non fa anche lo stesso lavoro a partire da un indirizzo IP, però è comunque veloce da usare se il sito ha un nome.
passa il tempo, cambiano i risultati
Due anni fa feci il test di PersonalDNA, risultando “pensatore generoso”. Oggi, istigato indirettamente da cilidif, l’ho rifatto: il risultato è cambiato, e adesso sarei un “realista generoso”. Si vede che invecchio, e non riesco più a pensare come una volta.
Per la precisione, confrontando le due “impronte DNA” che si vedono nella figura qui in lato (quella in alto è del 2006, quella in basso del 2008), si nota che sì, mi vedo con un’empatia molto più alta – il fucsia a sinistra – ma l’immaginatività (il marrone a destra) si è persa del tutto. Però sono più macchio (l’azzurro in mezzo)…
P.S.: se qualcuno vuole fare il test su di me, può cliccare qua.
È andata male
phishing di casa mia
Mi è appena arrivato un messaggio dalle solite sedicenti Poste Italiane. Stavolta però il messaggio non è stato filtrato da gmail e me lo sono trovato nella posta in arrivo; e in effetti, oltre ad avere un perfetto burocratese (artt. per articoli è un tocco di finezza), il testo aveva anche le lettere accentate al posto giusto. In effetti, è stato spedito da Aruba.
Anche il sito di phishing era fatto abbastanza bene, pur senza un nome a dominio ma solo con un indirizzo IP: per la cronaca, 217.201.199.39 che al primo colpo non era ancora conosciuto da Firefox come “web forgery” (adesso sì). I simpaticoni mi sono caduti sull’inserimento dei dati del conto corrente: ABI e CAB credo che siano unici per tutti gli utenti Posteitaliane, quindi non serviva chiederli. In compenso chiedevano il CIN, oltre che il codice dispositivo, e garantisco che occorreva metterlo giusto: sono dovuto andare a cercare un algoritmo per crearlo correttamente…
Ma il punto più sconcertante (per me) è che l’indirizzo IP in questione è allocato a … Telecom Italia Mobile. Ho appena telefonato al gruppo di sicurezza informatica interna :-)
“il traffico aereo è qui”
Non lo dico io, ma Roberto Formigoni, e se lo dice Roberto Formigoni è sicuramente vero. Che la regione Lombardia di cui Roberto Formigoni è governatore abbia messo tanti soldini su Malpensa – non so esattamente dove, ma li ha messi di sicuro – è indubbiamente ininfluente. Però vorrei provare a vedere le cose senza troppi paraocchi.
La frase di Formigoni è di per sé corretta, se per “qui” intendiamo l’Italia settentrionale in genere. Su questo penso siano d’accordo più o meno tutti. Ma se per “qui” intendiamo Malpensa, le cose diventano un po’ diverse. Basta già chiedere a un torinese o a un bergamasco (ma anche a molti milanesi), e ti diranno che loro di Malpensa non se ne fanno un tubo, anzi. Tutto il traffico che si è perso con il taglio dei voli Alitalia è traffico finto, che passava di là perché Malpensa doveva essere il secondo hub di Alitalia. Un po’ come i tir pieni di bottiglie d’acqua che dal nord vanno al sud e incrociano i tir pieni di bottiglie d’acqua che dal sud vanno al nord, insomma. Dal punto di vista di chi l’aereo lo prende, non c’è nessuna ragione specifica per andare a Malpensa, e anzi se sta al nord ci potrebbero essere ragioni per non andarci, visto che le distanze nella Pianura Padana sono piccole e i tempi morti di trasferimento diventano importanti… e qui torniamo al vecchio problema “fai un aeroporto in capo al mondo e non pensi nemmeno ad avere pronto un sistema serio e veloce di collegamenti su ferro?” (ma neanche su gomma, a dire il vero)
Se Malpensa fosse davvero il “qui” dipinto da Formigoni, insomma, l’unica differenza dopo la dehubbizzazione sarebbe l’aumento di voli verso l’Europa, e il fatto che non mi sembra esserci stato tutto quel rush mi fa credere che forse tutto quell’interesse non c’è. Occhei, magari è possibile che Alitalia non abbia rilasciato gli slot che non sta usando, e quindi gli altri vettori aerei siano impossibilitati a occupare il posto. Ma in tal caso mi chiedo come mai nessuno abbia posto il problema. O forse non me ne sono accorto io?