Donna Rosa

La mia religione mi vieta di guardare Sanremo, pena inenarrabili sofferenze.
Mi dicono però che quello che nelle intenzioni dell’organizzazione dovrebbe essere il tormentone di quest’anno è la canzone Donna Rosa, scritta negli anni ’60 dal simpatico pennellone meglio noto come Pippo Baudo… il che significa che gli arrivano un po’ di soldini di diritti d’autore ogni volta che viene intonata.
Nulla di così strano – una delle prime edizioni di quella cosa si dovrebbe chiamare “Amici di Maria De Filippi” usava come tormentone un brano degli anni ’60, Se telefonando, scritta da “Buona Camicia” Maurizio Costanzo. Però mi chiedo se in Rai sian messi così male per dover ricorrere a simili mezzucci… e mi chiedo anche se e quanto il povero Nino Ferrer si stia rivoltando nella tomba.

i bloggher e il dottorvespa

Visto che la blogosfera è un’entità molto importante e attenta a quanto succede nel mondo, è una settimana che sono tutti lì a riempirsi la bocca col video di Porta a Porta dove il dottorvespa e la sessuologa più famosa d’Italia discettano – in una trasmissione in cui si parlava di tutt’altro – sui blog e su come questi siano “siti di prostituzione virtuale”.
Visto che la blogosfera è un’entità molto importante e attenta a quanto succede nel mondo, una teoria di bloggher importanti (non in quanto bloggher, ma in quanto persone) hanno scritto una lettera aperta al dottorvespa, così che si possa ancora passare tutta la settimana a parlare della lettera aperta, in un sano sussulto di autoreferenzialità.
Ma la cosa più divertente, almeno dal punto di vista di uno come me che si sa è un povero sfigato, è vedere la lista dei firmatari: una sfliza di paroloni che mostrano quanto costoro siano fighi, ma tutto preceduto nel 90% dei casi dalla magica parolina “blogger”. A me quella lista ha fatto tornare alla mente gli sketch delle Tribune Politiche con Covatta Paolantoni Sarcinelli che ce l’avevano sempre con i napoletani, e alla fine, nei titoli di coda, mettevano sempre vicino ai loro nomi l’appellativo “(napoletano)”.
Non so se il dottorvespa rimarrà accecato dalla qualità dei firmatari. Però credo che il messaggio avrebbe avuto molta più forza se invece di fare così si fossero lasciate le affiliazioni serie e in fondo il link al loro blog. Sì, è vero che il dottorvespa magari non ci avrebbe fatto cliccare su, ma magari qualcun altro avrebbe potuto farlo e vedere di che si parla esattamente… Invece no, l’andywarholismo della ripetitività del “blogger-mantra” ha vinto anche stavolta. Basta che poi i bloggher non si lamentino di come vengono trattati :-)
(PS: “dottorvespa” è suo)

Effetto Bersani

Come potete immaginare, io ho un telefonino TIM, con un canone che pago regolarmente tutti i mesi con trattenute in busta paga. Ho anche un secondo telefonino TIM (un videofonino che ci hanno dato per fare test DVB-H, e che accendo una volta la settimana più o meno per vedere se funziona ancora). Di per sé a nome mio c’è anche una terza sim TIM, ma quello è il telefonino di mia mamma, quindi non conta.
Poi ho un telefonino Vodafone: acquistai la SIM quando conobbi Anna, che non pensa affatto di cambiare gestore, e continuo a tenerlo per le volte in cui io mi ricordo di accendere anche quel telefonino e lei si ricorda di chiamare lì e non sul Tim. Essendo questo una ricaricabile, la SIM scade ogni dodici mesi. Eh sì, perché il decreto Bersani ha obbligato le compagnie telefoniche a non fare scadere il traffico acquistato, ma si è dimenticato della SIM. Insomma, entro il 4 marzo devo fare una ricarica.
Vabbè, mi direte, questo significa semplicemente che per te il decreto non è cambiato nulla, no? E invece sì, è cambiato. Fino all’anno scorso, io potevo fare un pizz… ehm, una ricarica di tre euro, mi prendevo due euro di traffico e ne regalavo uno a Vodafone, e via. Adesso il taglio minimo disponibile è di 10 euro, sia che compri la scheda sia che lo faccia con le macchinette del lotto. Non parliamo poi della ricarica via internette: quella ormai è disponibile a partire da 15 (quindici) euro. È vero che almeno in teoria tutto quello è traffico disponibile, ma visto che non lo uso non significa poi molto.
A questo punto pensavo di fare la portabilità del numero… (non verso Tim, ovviamente), recuperarmi il credito, e trovare qualche amico che voglia usarlo. Che mi consigliate? :-)

Il mondo alla rovescia

In questi giorni (a dire il vero, il mio collega francese dice che da loro e in Germania se ne parlava già da almeno una settimana) si sta parlando anche da noi degli elenchi di evasori fiscali che sono usciti fuori dal Liechtenstein. Devo dire che stamattina scoprire che il titolone di Libero era “La lista del Liechtenstein – FUORI TUTTI I NOMI” mi ha stupito non poco, ma poi leggendo il sottotitolo tutto è diventato più chiaro: «C’è un elenco di presunti evasori italiani che hanno depositi all’estero. È in mano a Visco, ma il sospetto è che la sinistra lo usi per scopi elettorali. Per questo va subito pubblicato».
Ora, possiamo seguire il ragionamento di Alessandro Gilioli, che squarta amabilmente quell’editorialistone di Oscar Giannino che cerca di convincere il lettore che “chi fa la spia non è figlio di Maria” (i termini usati sono “è vera barbarie” e “è profondamente immorale”, ma spero mi perdoniate questa chiosa) e fa un peccato molto più grave di chi, poverino, è stato costretto a portare i soldi all’estero perché le banche italiane fanno schifo.
Però vorrei portare all’attenzione di lorsignori un altro punto. Sicuramente tutti quei soldi sono stati portati all’estero seguendo scrupolosamente tutte le leggi italiane, e senza dubbio, se davvero i nomi spuntassero fuori ad esempio nella settimana prima del voto e ci fossero dei maggiorenti politici, costoro potrebbero avere dei problemi. Però una soluzione c’è, e non è nemmeno così difficile da trovare. Quei galantuomini ingiustamente additati come evasori possono fare coming out, e portare oggi al pubblico le prove dell’innocenza dei loro conti esteri. E anche se proprio così innocenti non fossero, come Feltri fa astutamente notare, chi vuoi che se ne ricorderà dopo quaranta giorni?
Aggiornamento (15:40) Sono proprio un maître à penser! Guardate chi si ispira alla mia prosa!

The Science of Discworld II: The Globe (libro)

[copertina] Con qualche anno di ritardo, ho finalmente letto anche il secondo dei libri dello strano trio (Terry Pratchett, Ian Stewart e Jack Cohen, The Science of Discworld II: The Globe, Ebury Press 2003, pag. 384, Lst. 6.99 , ISBN 9780091888053), dedicato fondamentalmente a come si è sviluppata la specie umana non tanto come evoluzione – di quella se ne parlerà nel libro successivo – quanto come culture e usanze. Si va dalla definizione di cosa è il sé all’evoluzione, dall’extelligenza (la parte dell’intelligenza che viene trasmessa non con i geni ma mediante supporti esterni) al dualismo tra informazione e termodinamica. Il tutto presentando teorie e punti di vista che non si vedono mai nella scienza ufficialmente divulgata, come il passaggio dai primati all’uomo forse avvenuto perché un gruppo di scimmie si è trovata in un posto con molti pesci e molluschi che hanno loro dato le proteine necessarie per creare le membrane neuronali, oppure la constatazione che la gravità funziona diversamente dalla termodinamica e quindi non è necessariamente strano che stelle e pianeti siano un sistema più “ordinato” di quello formato da un gas. Anche il loro modo di guardare alla religione e all’arte è sicuramente poco ortodosso: se non siete degli integralisti – ce ne sono anche nel campo artistico, sì – magari non sarete d’accordo con gli autori ma potrete comunque trovare ottimi spunti per pensare per conto vostro. Il che non è poco.

Per i grulli meno che abili

L’idea del messaggio minimale praticamente solo con un link non era in realtà male, anche se forse rovinata dal testo che diceva:
 
     Banca di Roma - Cliente Messaggio.
     VAI AL MIO MESSAGGIO Clicca qui
 
(il “qui”, per i curiosi, era http://campusvirtual.caschile.cl/claroline/auth/extauth/drivers/main.html il quale a sua volta rimandava a un indirizzo che inizia con http://www.cologne-fight-crew.de/vwar/upload/a.php? e continua con la stringa %1%2%3%24%42%32%62%13%76%81%37 ripetuta sei volte di fila. Ci deve essere sicuramente un significato esoterico che mi sfugge)
Il tutto però è rovinato dal titolo del messaggio: Phishing: Banca di Roma – Cliente Messaggio.
La cosa più strana è che firefox non sapeva ancora che il sito tedesco era farlocco. O sto diventando molto più veloce a fare le prove, oppure la gente si è scocciata di segnalarli, il che potrebbe anche non essere male in un tentativo di evoluzione genetica dell’intelligenza del genere umano.

E spegnere il telefonino?

Mi ero perso questa imperdibile notizia: I talebani intimano di spegnere le reti cellulari la notte. Secondo l’articolo (traduzione mia), « passati reggenti dell’Afghanistan e attuali rivoluzionari hanno avuto delle “discussioni” con le quattro principali compagnie afghane di telefonia cellulare, e hanno dato loro tre giorni di tempo per bloccare le trasmissioni per 14 ore al giorno, oppure…».
A leggerla così, si potrebbe pensare al solito problema oscurantista (in senso letterale e no) dei talebani: macché. Il problema è un altro: l’ultimatum viene dato «perché le forze di occupazione stanziate in Afghanistan usano di solito la notte i telefonini per spionaggio e tracciare i mujaheddin». A parte che non capisco perché debbano tracciarli solamente di notte (che li traccino davvero, immagino proprio di sì), mi viene quasi da sorridere. Il concetto di spegnere il telefonino la notte è così complicato? Se proprio non si fidano, stacchino anche la batteria…
Ammesso che la storia sia vera, e che i talebani non abbiano secondi fini (pensate a quante brutte cose si possono fare con i telefonini la notte!) essa è un interessante rovesciamento della politica del tipo “voglio fare quello che mi pare” alla quale siamo abituati. In effetti, “voglio che gli altri facciano quello che pare a me” mi pare più gratificante, a pensarci su.