Una gita in Toscana (parte 3)

(le puntate precedenti: 12)
Anna e io siamo dei turisti peggio che mordi-e-fuggi: nonostante avessimo a disposizione due giorni, non ci siamo nemmeno dedicati a completare la visita di siena, ma ce ne siamo anche andati un po’ nei dintorni. Prima di parlare degli altri posti che abbiamo visto, faccio un cenno a dove – e cosa – abbiamo mangiato nelle due sere in giro. Dopo che ci è stato spiegato come i ristoranti a Siena fanno orari tedeschi e quindi alle 22 chiudono almeno la cucina, e dato che venerdì sera piovigginava anche, ed eravamo arrivati in albergo dopo le 21, abbiamo deciso di darci una mossa. Non che ci fosse nulla di così interessante e né troppo pieno né troppo vuoto, a dire il vero, tanto che alla fine siamo finiti a mangiare… pesce, per la precisione ai Tre Cristi. Il sito è tutto in flash, ed è il primo esempio in cui mi capita che con Firefox è rimpicciolito rispetto al “best viewed with Internet Explorer”. Ma tanto nel sito non ci sono i prezzi, così non vi spaventate. In due, per un doppio antipasto più primo (“La proposta”) e due calici di bianco, abbiamo speso cento euro. Intendiamoci, il pesce era molto buono, anche se per i miei gusti la tartara di tonno aveva troppo “cipollotto del su’ babbo” (del cameriere). Diciamo che è un posto dove si mangia molto bene e si spende molto. Sabato sera, su consiglio di Silvia, siamo invece andati a San Gusmè a cenare al da Sira e Remino. Lo stile è esattamente l’opposto: con cinquantacinque euro ci siamo riempiti, con due primi non esattamente nouvelle cuisine e due filetti molto apprezzati anche da Anna, che la carne la cucina spesso solo perché sa che mi piace ma non è così appassionata. Non aspettatevi solo un servizio rapido, ve lo dico subito: però se siete da quelle parti può valere la pena di fermarsi a cenare lì. San Gusmè, tra l’altro, è uno di quei paesini toscani medievali cinti da mura che sono rimasti praticamente intatti, o se preferite sono stati ristrutturati mantenendo lo stile. Personalmente, l’ho trovato molto più piacevole di Monteriggioni, che abbiamo visitato domenica mattina. Monteriggioni è bellissimo visto da fuori, con queste mura che fanno capire come fosse una fortezza militare: però l’interno è davvero troppo turistico per i miei gusti, con la presa in giro della “visita alle mura” che per un euro e mezzo ti fa fare venti metri da un lato e dieci dall’altro su una passerella interna alle mura stesse (e finanziata dal Montepaschi, nel caso uno avesse avuto dei dubbi). Diciamo che è una visita che si può lasciar perdere tranquillamente. Piuttosto è stato interessante passare da Abbadia Isola, a qualche chilometro a nord sulla provinciale, e vedere la chiesa medievale con una serie di archi “a settimo sesto”: non saprei come definirli, visto che sarebbero a tutto sesto se non fosse che il muro non è verticale ma pende verso l’esterno e l’arco si è adeguato schiacciandosi un po’.
Tra le nostre visite interessanti segnalo anche i due passi che abbiamo fatto per Castelnuovo Berardenga, che è il capoluogo del comune di cui San Gusmè fa parte. Il paesino non ha mura, ma è molto carino, con la sua bella piazza, la torre dell’orologio – che non fosse mai detto che il clero avesse il monopolio dell’ora esatta! – e una centralina fotovoltaica che però alle 19:30 non sembrava funzionare, si vede che ci vuole proprio il sole che picchia!
Al ritorno ho poi avuto la possibilità di guadagnare qualche punto-moglie, visto che ci siamo fermati a Barberino del Mugello. Non a vedere il Gran Premio di motociclismo che si teneva giusto quel giorno, ma a infilarsi dentro il locale Designer Outlet, che era stato venduto ad Anna come la quintessenza dei posti dove comprare vestiti. Faccio notare che c’erano vari cartelli che spiegavano che «il Designer Outlet è un nuovo modello di distribuzione commerciale che, in un contesto architettonico a misura d’uomo, rappresenta il luogo ideale dove il consumatore unisce allo svago e al relax la possibilità di fare acquisti.» (il neretto è loro: per la precisione era scritto in rosso), il che personalmente mi fa rabbrividire parecchio. Ad ogni modo, dopo un’ora Anna mi dice “guarda, non vale proprio la pena, se togli Ralph Lauren tutti gli altri negozi hanno robaccia. Di ore ne abbiamo comunque passate tre, due e mezzo togliendo la mezz’ora passata al ristorante. Fortuna che, pur senza un libro dietro, avevo almeno con me il palmare… buona parte di questi resoconti di viaggio sono stati scritti là, ve lo dico subito!
Ah: le foto le trovate su Picasa.

Traffico di rifiuti

Leggendo bene il discorso di ieri di Napolitano, a me in effetti vengono in mente un po’ di cose.
La prima è molto banale: dando per buono che «La criminalità organizzata è responsabile di molti traffici compreso quello dei rifiuti tossici», e che «questi rifiuti insalubri in gran parte sono arrivati dal nord» (non sarebbe così strano, immagino che ci siano più piccole attività industriali altamente inquinanti al nord che al sud), se ne deduce che i campani devono comunque piangere sé stessi per la condizione in cui si trovano, dato che Napolitano ha in pratica detto che le discariche sono gestite dalla camorra.
La seconda è più sottile. Le immagini che si vedevano fino a poco tempo fa (diciamo metà aprile?) erano di rumenta assolutamente normale, tipo quella che io butto via tutti i giorni. Si direbbe quasi che il Presidente della Repubblica ci stia dicendo che i rifiuti tossici prodotti nel nord Italia siano così tanti da riempire le discariche campane, senza lasciare spazio per l’immondizia “locale”. Altrimenti il discorso non avrebbe senso (beh, sì, potrebbe essere stato qualcosa tipo “se convincete i camorristi a non prendere i rifiuti tossici allora potrete stare tranquilli che le discariche previste non daranno alcun problema”, ma mi pare un concetto un po’ difficile da sostenere con quelli che stanno facendo i blocchi). Ma a questo punto inizio a capire perché l’Autosole è così piena di camion: fanno la spola per portare giù i rifiuti tossici!

Giornata dell’Ambiente

Oggi dovrebbe essere la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Se non lo sapete, è perché da noi si parla di rumenta solo in campagna elettorale, e poi ormai la nazionale di calcio è in ritiro pre-Europei.
Però Telecom Italia, anche se vuol far fuori lavoratori tossici[*], a queste cose ci pensa, e ci ha ammollato in prima pagina dell’intranet una serie di consigli utili, tipo non stampare se possibile (ma tanto non ci mandano carta, e le nostre stampanti sono rigorosamente senza modulo fronte-retro…) o prendere le navette aziendali che oggi sono potenziate; e consigli un po’ meno utili, tipo «per far funzionare al meglio i nostri impianti di condizionamento usiamo le tende e non apriamo le finestre». In effetti, adesso che mi sono girato, ho notato che le tende le abbiamo; però la finestra è bella spalancata, perché fuori fa molto più fresco che in ufficio.
Ma come sempre il dulcis arriva in fundo: «Se avete a cuore la salvaguardia dell’ambiente, spediteci una foto (formato jpg, 947 x 109 pixel) che abbia per tema l’AMBIENTE CHE VORREI. La più bella verrà utilizzata per realizzare l’header del portale.» Sapevàtelo.
[*] per chi fosse interessato: con il fatto che la nuova ristrutturazione mi ha messo sotto Information Technology potrei essere uno dei 5000, sì

Giochi matematici del Medioevo (libro)

[copertina] Una doverosa premessa: questo (Nando Geronimi, Giochi matematici del Medioevo, Bruno Mondadori – Testi e pretesti 2006, pag. 192, € 12.50, ISBN 9788842420040) non è un libro di “giochi matematici” nel senso che si dà oggi al termine. Ci sono sì dei problemi di aritmetica, alcuni dei quali potrebbero essere anche dati ai ragazzi di oggi; ma l’opera è in realtà un libretto di storia del pensiero matematico. A parte l’introduzione che racconta la vita di Leonardo Pisano detto il Fibonacci, e in particolare del problema dei conigli che ha portato alla definizione dei numeri di Fibonacci, i vari problemi scelti dal Liber Abaci mostrano molto bene come il nostro stesse facendo una sintesi dei metodi antichi e moderni (“arabi”), iniziasse a usare timidamente i numeri negativi intesi come debiti, e soprattutto fosse interessato a mostrare con esempi pratici di complessità via via maggiore le varie tecniche di soluzione, compresi esempi di problemi che di soluzione non ne hanno. Un libro di testo, insomma! Anche in questo libretto si è mantenuta questa impostazione, affiancando alla soluzione di Fibonacci quella che faremmo noi oggi, e mostrando la differenza tra le notazioni di allora e quelle attuali. Ad esempio, per scrivere 2+7/8 Fibonacci scriveva 7/8 2; chi si lamenta dell’assenza del più si ricordi che nella notazione attuale il per viene in genere sottinteso… sono solo notazioni.
In definitiva, un’opera interessante anche per chi matematico non è, ma è curioso.

meno dieci

Essendoché oggi è il 4, tra dieci giorni sarà il 14 (giugno), e quindi ci sarà la seconda edizione del Carnevale della Matematica, dopo il grande successo iniziale.
Chi in questo mese avesse scritto nel proprio blog post ad argomento matematico (di tutti i tipi, non siamo razzisti) e volesse una segnalazione, mi può mandare privatamente i link agli articoli. Chi non avesse ancora scritto e volesse farlo, ha tempo diciamo fino a giovedì 12, che poi devo assemblare tutto. Chi non avesse un blog ma volesse scrivere qualcosa, può chiedermi l’accesso al blog di appoggio. Direi che è tutto.

Spm abbrv

Tornato in ufficio dopo il weekend, mi sono trovato due messaggi di spam (tecnicamente identici, a parte i prezzi leggermente diversi che secondo me sono generati automaticamente dai programmi che creano spam per riuscire a eludere i controlli sul testo: in effetti entrambi i messaggi puntavano a peopleran.com, simpatico sito cinese creato il 29 maggio) nella casella postale dell’ufficio. Tanto per cambiare mi proponevano le solite pastigline. Ma il bello era il loro testo.
Il primo aveva come titolo “Comprare Viii Generico” e nel messaggio, oltre ai vari prezzi, scriveva
Come alternativa alla mitica pillola blu (Viii), esiste in commercio da diversi anni il Ciaaa.
Viii è il primo farc per via orale a curare uomini affetti da Disf Ere, conosciuta anche come Imp.
Il Ciaaa è un trattamento per gli uomini con de e impo.
Il secondo, di titolo “Viii, Spediamo in tutto il mondo”, aveva come testo
Ordinare Viii on line sul sito della pillola blu in pochi click.
Viii è un fm in pastiglie per la cura dell'imp maschile. Dilata I vasi sanguigni per permettere il flusso sanguigno che causa l'erz.
Dopo stimolazione sesale il Ci aiuta a rilassare i vasi sanguigni a livello del pene, permettendo l'afflusso di sangue al memro maschile. Il risultato è una migliore ere.
A quanto pare, il sistema di abbreviazioni stile SMS si sta proprio diffondendo :-)

Pena di morte per procura

Devo dire che mi stupisce scoprire che qualcuno riesce a leggere CronacaQui, un quotidiano che fa sembrare Libero un giornale borghesuccio. Ad ogni modo, grazie a pbeneforti, ho scoperto che è stato urgentemente espulso un tunisino, che era sotto custodia cautelare per un processo per atti di terrorismo. Posso anche credere che questa persona sia effettivamente un terrorista, e che si meriti un bel po’ di anni in gattabuia. Peccato però che in Tunisia quelle cose le puniscono con la pena di morte, e che in genere l’Italia ha sempre rifiutato di estradare persone che potevano essere giustiziate nel paese di origine. Ma si sa, qui non si parla di estradizione ma di espulsione, che anche se inizia con la stessa lettera dell’alfabeto è una cosa ben diversa: proprio come la parola “terrorismo” è stata scelta apposta per evitare di correre il rischio che qualcuno definisca tali cose “atti politici” su cui la Costituzione parla chiaro. Non era probabilmente questo il caso, ribadisco: resta il fatto che nonostante un pronunciamento della Corte Europea a cui CronacaQui ovviamente irride il nostro governo abbia scientemente scelto di lavarsene le mani e lasciare a chi sa e può il lavoro sporco. Tanto sono lontani, non se ne accorge nessuno.