Tra lo spam arrivatomi nel weekend sull’email dell’ufficio, ce n’è stato uno che effettivamente era molto carino.
Il messaggio era in HTML, pieno di link al sito dello spammatore; per la precisione, era formattato in una tabella con tre colonne, ciascuna delle quali conteneva una lista di parole. Ma le parole di ciascuna colonna avevano il loro stile css, tipo
P.Amazedness:first-letter {
COLOR: #53B350; FONT-SIZE: 260%
}
mentre la tabella era scritta in grigio molto piccolo. Il risultato finale lo potete vedere qua (tranquilli, è una GIF, non vi succede nulla a cliccarci su). Aggiungo che la dimensione delle lettere nella seconda colonna è leggeremente minore di quella delle altre due, in modo che l’immagine finale risulti piacevole all’occhio.
Bel lavoro, vero?
Bollettino meteo montano
Stamattina, mentre sbuffavo per la fatica di salire tre piani di scale a piedi – l’ascensore era scassato – mi telefona la mia mamma rendendomi edotto che a casa sua a Usseglio (caput mundi):
– era caduto un metro di neve, e continuava a nevicare
– era bloccata, visto che la neve dal tetto era caduta davanti al garage
– era senza luce
– non sapeva se il paese fosse isolato.
De Mauro online: “la storia editoriale si è conclusa”
C’era una volta un dizionario liberamente consultabile online: il De Mauro-Paravia. Bastava andare sul sito, e iniziare la vostra ricerca.
Da ieri, niente da fare: leggo infatti dal FriendFeed di Teiluj che il vocabolario è stato tolto. Ragione? È scritto nella pagina stessa del sito:
«Il sito si rinnova: la versione online del Dizionario italiano De Mauro Paravia, la cui storia editoriale si è conclusa nei mesi scorsi, lascia ora il posto a un altro grande strumento per la conoscenza e l’uso della lingua italiana: il Dizionario dei sinonimi e contrari De Mauro Paravia.»
Premesso che io a suo tempo acquistai il De Mauro in edizione cartacea+cd e quindi la cosa non mi fa né caldo né freddo, mi limito a dire che credo di non aver visto molto spesso un’idiozia simile. Già la scelta dei termini, con la “storia editoriale conclusa”, è assolutamente insensata: come se un vocabolario fosse un libro a orologeria che si distrugge dopo un paio d’anni. Ma è proprio dal punto di vista del marketing che la decisione è incredibile. Un vocabolario, almeno in Italia, viene comprato perché a scuola dicono che il figlioletto lo deve avere, e a scuola non puoi certo connetterti sul sito; la probabilità che una persona non compri un vocabolario perché può leggersi i lemmi online è scarsa se non nulla. Ma Paravia, dimostrando una testardaggine che farebbe credere che la casa editrice sia ancora torinese, ha preso la sua decisione.
Non posso che suggerirvi di andare dalla concorrenza: occorre una registrazione (gratuita) per consultare il Garzanti, ma almeno lo potete usare.
Aggiornamento: (9:30) In realtà da telefonino è ancora possibile consultare il De Mauro, andando all’indirizzo wap.demauroparavia.it. Bisogna dire che sono proprio teNNIci e sfruttano le più modernISSIME evoluzioni dei protocolli!
Aggiornamento: (10:15) Leggo nei commenti del Mantellini che la frase “la storia editoriale si è conclusa” ha un suo senso, visto che il vocabolario è ormai fuori catalogo. Resta intatto il mio giudizio sull’insipienza nel decidere di non lasciare disponibile una risorsa utile e che a loro non costava nulla e dava pubblicità. Se volevano pubblicizzare il dizionario dei sinonimi e dei contrari, bastava modificare l’output delle pagine in modo che dopo il lemma dal vecchio De Mauro ci fosse il bannerino del nuovo dizionario e i risultati di quella ricerca…
Aggiornamento: (11:20) Pier.labi nei commenti fa notare che old.demauroparavia.it al momento funziona ancora.
Aggiornamento: (7 ottobre 2009) Il dizionario non ci sta (quasi) proprio più.
Santa Lucia e “il giorno più corto che ci sia”
Il proverbio “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia” è noto penso a tutti. A tutti dovrebbe essere anche noto che in realtà il giorno più corto dell’anno è il solstizio di inverno: quando sia è probabilmente meno noto, ma si è tutti d’accordo che sia il 21 o il 22 dicembre.
Non so esattamente se il proverbio è nato perché veniva bene la rima, perché l’associazione di santa Lucia con la luce è più che millenaria, o se c’entri qualcosa l’anticipo di solstizi ed equinozi con il calendario giuliano; però vorrei aggiungere una possibile altra ipotesi.
Se andate a guardare le effemeridi per Roma centro, scoprirete che ieri e oggi il sole è tramontato alle 16:39, ma domani tramonterà alle 16:40. Ok, adesso non venitemi a dire che sto barando, potete verificarlo da voi. In realtà le giornate continuano ad accorciarsi per una settimana ancora, però c’è questa buffa situazione per cui il sole sorge e tramonta più tardi, insomma la giornata si sposta.
Sto barando un poco anch’io, visto che se non ho fatto male i conti il giorno in cui il sole è tramontato prima è stato il 9 dicembre: però è possibile che i nostri trisnonni si fossero accorti che a Santa Lucia il tramonto iniziava ad arrivare un po’ più tardi, e quindi abbiano preso la palla al balzo. Purtroppo per chi ha già fatica ad alzarsi al mattino, il sole inizierà ad anticipare il suo sorgere solo il 4 gennaio prossimo. Pazientate ancora un po’.
Carnevale della Matematica #8 – GOTO Matematica 2005
Annunciaziò annunciaziò: essendo arrivato il 14 del mese, gli appassionati di matematica devono fiondarsi da Ricciele e scoprire di cosa si è parlato questo mese. Per gennaio, restate pure qua: per il futuro, le iscrizioni sono sempre aperte.
È una dura lotta
I miei ventun lettori sono sempre molto attenti, e si ricorderanno di questa mia notiziola, che tra l’altro ha anche avuto un discreto numero di commenti: la Corte di Giustizia europea ci ha condannato perché l’età pensionabile per le donne (specificatamente nella pubblica amministrazione, perché è l’unico settore in cui poteva emettere un giudizio) è più bassa di quella per gli uomini. Per quanto riguarda il resto degli italiani, ho i miei dubbi.
Detto questo, mi chiedo chi sia il più paraculo:
– Il MINIstro Brunetta, che oggi si bea aggiungendo un’altra tacca alla sua indefessa attività contro i fannulloni e proclama ai quattro venti che visto che «l’invecchiamento attivo è un obiettivo di bene pubblico » porterà a 65 anni l’età pensionabile nella Pubblica Amministrazione anche per le donne;
– Il Corsera, che nel suo resoconto ha dimenticato di dire che Brunetta sa benissimo che tanto deve farlo lo stesso, almeno secondo quanto invece riporta La Stampa;
– il sindacato, che è insorto come un sol uomo (e una sola donna, visto che il Corsera ha anche intervistato la Polverini, segretario dell’UGL) che proprio non sembra ricordarsi della sentenza UE.
Spero concorderete con me che non è così facile fare una graduatoria.
Cinegiornale Luce
Oggi la signora Marina Berlusconi ha sposato il suo bello, Maurizio Vanadia. Sono certo che adesso che siete al corrente della cosa il vostro Natale sarà enormemente più felice.
A me la cosa riguarda molto poco, considerato che non conosco nessuno dei due sposi e chiaramente non sono nemmeno stato invitato al loro matrimonio, che poi non avrei nemmeno saputo cosa mettermi. Però, mentre aspettavo che l’Enel rimettesse in sesto la linea elettrica che alimenta la server farm che ospita tra l’altro il mio sito e queste notiziole, mi è capitato di vedere gli articoli pubblicati a riguardo dai tre principali quotidiani generalisti italiani: Nozze sobrie ad Arcore tra Marina Berlusconi e Maurizio Vanadia (La Stampa); Marina Berlusconi, ‘Sì’ ad Arcore – cerimonia sobria a Villa San Martino (Repubblica); Nozze sobrie e blindate in casa Berlusconi (Corriere).
Già dai titoli avrete notato una vaga somiglianza: ma magari avrete pensato che in periodi di crisi come questo è meglio calcare l’accento sulla sobrietà dei ricchi. Se però andate a leggere gli articoli (se non li trovate più, li ho salvati e postati sul mio Posterous), scoprirete che le somiglianze sono molte, molte più delle differenze; anzi possiamo dire senza paura di essere smentiti che tutti e tre gli articoli sono stati scritti partendo dalla stessa fonte. Settant’anni fa il MinCulPop preparava le veline da inviare ai vari quotidiani specificando cosa scrivere, cosa non scrivere e come scrivere: oggi le veline sposano i calciatori, e l’ufficio stampa invia una cartelletta alle agenzie con il testo già pronto, giusto da parafrasare qua e là.
L’evoluzione dei tempi.
Le tariffe FS
Da domani, come probabilmente avrete intuito visto il battage pubblicitario (leggasi lo sfracellamento di cabasisi) partirà l’Alta Velocità sulla linea fefrroviaria Milano-Bologna. Non commento sul contemporaneo peggioramento dei collegamenti ferroviari normali tra le due città e tutte quelle che stanno in mezzo: ne hanno già parlato in tanti. Mi limito a riprendere La Stampa e verificare le tariffe. Milano-Bologna in seconda classe costerà 39 euro, contro i 28.50 attuali che ho appena verificato visto che erano stati opportunamente tralasciati; insomma dieci euro e mezzo in più per un risparmio di trentasette minuti. In compenso, Milano-Roma, sempre in seconda classe, passa da 56.10 euro a 79; vale a dire 22.90 euro in più per un risparmio di… trentun minuti, il che significa che da Bologna a Roma non solo si continua ad usare la stessa linea con gli stessi treni (a parte una riverniciatura) ma si va un po’ più piano. È il mercato, baby!