Una cosa in teoria divertente che non farò mai più

Oggi va in stampa il sessantesimo volume della collana Matematica. Ci vorrà ancora un mesetto prima che sia disponibile al pubblico, ma in ogni caso il mio lavoro di curatore è finalmente terminato. Commento tecnico: mai più.

È cominciato tutto all’inizio di marzo 2022, quando la titolare di uno studio creativo con cui avevo collaborato alcuni anni fa mi scrive dicendo “Tutto molto riservato: Corriere della Sera vorrebbe, insieme a Gazzetta dello Sport, fare una collana di matematica con piccoli libriccini, 160 pp di piccolo formato modello Latino che è in edicola. L’opera è per appassionati di matematica ma non laureati i matematica bensì persone del liceo che vogliono riprenderla e approfondire. L’ipotesi è 30 uscite circa, settimanali. L’anno prossimo primavera. Vorrei tu fossi il curatore e trovassi una manciata di autori (10?) che possano seguire più volumi. Niente market test, si va subito».

Le collane “kiosk” hanno una vita completamente diversa dai libri normali, e infatti è relativamente raro che siano opere originali, per l’ottima ragione che i tempi sono sempre strettissimi, dovendo tirare fuori un libro la settimana. (Io in passato le avevo dato testi originali per l’allungo della collana sui giochi matematici, ma solo perché li avevo già scritti sul blog e quindi mi serviva solo rimetterli a posto). È anche strano che non ci sia un “market test” (pubblicare i primi volumi solo in alcune città, per vedere la risposta del pubblico).

Ho cominciato col mio sodale Paolo Caressa a cercare autori, scoprendo che molti non potevano perché – altro progetto segreto della concorrenza – stavano lavorando sulla collana che sarebbe uscita con Le Scienze sui grandi teoremi matematici. Loro però avevano il vantaggio di pubblicare un solo volume al mese… Il risultato pratico è che ho contattato conoscenti di amici, dovendo fare equilibrismi sui temi da trattare per avere non dico un’opera omogenea – non ci sarebbe stato il tempo per farla – ma almeno senza troppi buchi. Anche il progetto è un po’ cambiato: alla fine la parte dei personaggi storici è stata subappaltata ed è rimasta indipendente dall’argomento del libro, e ciascun volume ha avuto una sezione di giochi matematici curata da me. Il volume tipico aveva così 90000 battute di testo, 30000 di esercizi, 20000 di giochi e 15000 di biografia.

Per mia fortuna siamo partiti con quasi un anno di ritardo, il che mi ha permesso di respirare un po’ almeno inizialmente, anche se ho passato un paio di mesi a svegliarmi di colpo di notte col terrore di non riuscire a farcela. (A parte le altre banalità come due operazioni al cuore…) Il punto peggiore è stato il momento in cui si è scoperto che mancava una riga di testo nel primo volume (che tra l’altro era anche scritto da me). Il fatto è che in corso d’opera ho scoperto che non solo i grafici non avevano idea del formalismo matematico – e questo me lo aspettavo – ma non avrebbero nemmeno fatto le figure, che non sono molte ma sono comunque presenti. Peggio ancora, i libri sono scritti con InDesign, il che non significa solo importare il testo da Word mentre i matematici seri scrivono in LaTeX, ma anche che non si poteva usare Equation Editor ma avere tutte le formule scritte normalmente oppure rese come figure vettoriali. C’è voluto qualche mese prima che Paolo scoprisse che Equation Editor internamente salva le formule in LaTeX, e una conversione da Word a RTF permetteva di avere il sorgente LaTeX da mandare in pasto ai programmi che lo convertivano in svg. Ah, dimenticavo: nel passaggio da Word a InDesign si perdevano tutti gli apici, i pedici, le lettere in grassetto e a volte anche quelle in greco che venivano tradotte in latino; quindi le bozze dovevano essere lette e rilette accuratamente. E chi leggeva tutte le bozze, oltre all’autore quando andava bene? Il vostro affezionato curatore. Peccato che nessuno leggesse le bozze dei testi scritti da me, fino a quando Alan Vièzzoli (santo subito) si è offerto di farlo, e finalmente anche i giochi matematici hanno visto ridotto il numero di refusi. (Ce ne sono parecchi, ma non tantissimi).

Ma non basta. Parecchi degli autori non avevano mai scritto libri, e quindi ho dovuto spesso mettermi ad aggiustare la prosa, cercando per quanto possibile di semplificarla e non avere un testo manualistico; una volta mi è capitato che all’ultimo momento mi sono accorto che un testo era di 65000 battute anziché 90000, e ho passato due giorni a scriverle io, sfruttando per una volta lo stile originale troppo manualistico. (No, non riuscirete a riconoscerlo. Sono bravino.) In generale io che sono un jack-of-all-trades, o se preferite uno il cui motto è “tutto, e male”, dovevo fare da punto di contatto tra due categorie che non avevano niente in comune (autori e grafici), sfruttando il fatto che mi ero imparato i rudimenti della grafica con i miei libri precedenti.

A proposito di libri: mi sono accorto sulla mia pelle che io, da matematico non praticante, ero convinto di sapere i temi sui quali avrei scritto i miei volumi, e comunque avrei trovato in giro materiale a bizzeffe. All’atto pratico ho scoperto che non era per nulla vero, e che il materiale c’era sì ma dovevo rimetterlo in sesto in modo completamente diverso da quello che trovavo. Il tutto in fretta e furia come sempre

La grande fregatura è stata quando intorno al quindicesimo volume la titolare mi ha detto “da Gazzetta mi hanno detto che la collana è una delle poche che vende, e quindi vorrebbero altri dieci volumi” (un allungo, in gergo). Questo è significato cercare al volo qualcuno che avesse testi già più o o meno utilizzabili, tra altri amici che non avevo contattato perché il taglio iniziale della collana era diverso e autori su cui avevo dovuto lavorare meno. Ma poi siamo arrivati a 50 e infine a 60 volumi… Per gli ultimi dieci ho praticamente detto di no; ho continuato a fare le introduzioni, ma non i giochi matematici, che mi richiedevano da due a tre giorni di lavoro perché trovare i giochi era abbastanza facile, ma scriverli in modo accattivante un po’ meno. E poi, visto che mancava un volume, ho inopinatamente promesso di fare quello sui sistemi di numerazione, pensando che avevo già scritto qualcosa sul mio blog e dimenticandomi che metterlo sotto forma di volume non era così immediato. L’ultima parte l’ho consegnata il giorno in cui doveva andare in stampa :-(

Quanto ho guadagnato? Poco, che poi sarà mangiato dalle tasse. E ho praticamente perso due anni di vita a scrivere, correggere testi altrui e stare dietro agli autori. Devo ancora recuperare tutto quello che ho tralasciato in questi anni: capite perché è una cosa che non farò mai più?

15 pensieri su “Una cosa in teoria divertente che non farò mai più

  1. Labadal

    Complimenti per il lavoro.
    C’è speranza che i libri siano venduti “in blocco” prima o poi?

    Ogni volta che leggo la descrizione di una nuova uscita la trovo interessante ma vivendo all’estero non sono riuscito ad acquistarli. Se fossi stato più organizzato avrei chiesto ad amici/parenti in Italia di comprarmeli.

    1. Labadal

      Rispondo alla mia domanda: Gazzetta ha uno store online dove e’ possible acquistare i libri singoli o l’intera collana (che pero’ al momento e’ esaurita).

      1. .mau. Autore articolo

        pensavo di averlo scritto stamattina, invece come mi capita spesso mi sono perso il commento.
        Non sapevo che la collana intera fosse esaurita… evidentemente hanno sbagliato i conti. Posso aggiungere che i nostri contratti danno un’esclusiva di tre anni (che poi sono quattro, visto che si conta al 31 dicembre), quindi fino al 2028 devi sperare che Gazzetta decida di ristampare…

    2. Marco Rossi

      Ho anche io lo stesso problema, li ho chiesti a qualche edicola quando ero in italia la scorsa estate, ma non tenevano questa collana se non su richiesta.
      Credo si possano ordinare dal sito del corriere pero’

  2. AA

    Visto il successo avuto dalla collana, nonostante omissioni, refusi e quant’altro, direi che la “fatica” abbia valso la pena.
    Per il futuro, mai dire mai …
    Che sò, una piccola serie analoga (magari mensile) che approfondisca un po’ i numerosi argomenti matematici dello stile: “I numeri reali non esistono”.

    1. .mau. Autore articolo

      Quella sarebbe filosofia della matematica… io non ho le competenze necessarie, non so quanti le abbiano almeno in Italia e soprattutto quanta gente sarebbe interessata a leggere qualcosa al riguardo.

  3. mestessoit

    Immaginavo tutto il lavoro che c’è stato dietro, non fosse altro che per la dimensione del tutto in termini di numero di volumi. Non pensavo invece che avesse un successo sopra la media: non perché avessi dubbi sulla qualità della stessa, ma appunto come interesse del pubblico: una piacevole sorpresa, direi. Volevo comprare l’ultimo volume, ma non l’ho visto alle mie edicole di fiducia.

    Sul “non lo faccio più” lo capisco benissimo, spero almeno che questo aumento di visibilità porti a qualcosa di meglio nel domani…

    1. .mau. Autore articolo

      Il successo potrebbe essere una semplice resistenza rispetto ad altre collane che hanno avuto un calo precoce di acquirenti. La mia sensazione è che quelli che hanno comprato l’opera sono stati tutti affezionati e quindi prenotavano i numeri dall’edicolante. Non conosco nessuno in Gazzetta per avere i dati di vendita, ma posso dire che nel 2016 con un allungo di Hachette (dove ero pagato per copia con un minimo garantito) il primo mio volume aveva venduto 1371 copie e il secondo 1074. Credo che i volumi di Le Scienze sui teoremi siano sulle 3000 copie, ma il target è sicuramente diverso.

  4. Leo M. A. Rotundo

    Una collana di 60 volumi è un’opera monumentale! Che dire? Congratulazioni!

  5. Marco Rossi

    Non riesco nemmeno a immaginare la mole di lavoro e l’impegno per creare 6o libri, bravissimo!

    E adesso 60 libri di giochi matematici :D

    1. .mau. Autore articolo

      mannò, di libri io ne ho solo scritti sei. (più 45 sezioni di giochi matematici… le intro non contano, quelle si fanno al volo)

  6. Enrico

    Grande lavoro, mi unisco ai complimenti. Anche io ho cercato di accalappiare i singoli numeri ma vivendo appena oltre confine alla fine ho ceduto e deciso di comprare la collana in blocco, se solo sarà disponibile…preghiamo insieme perché al Corriere si decidano.

  7. un cattolico

    I ventuno lettori evidentemente ti hanno letto con costanza, ma a me sfugge cosa sia successo che abbia comportato ben 2 interventi al cuore: possiamo stare tranquilli? Ne hai scritto quanto tempo fa?

    1. .mau. Autore articolo

      due ablazioni cardiache. Ufficialmente sono un soggetto fragile, ormai, e dovrò prendere anticoagulanti e abbassatori di pressione e colesterolo per tutta la vita. Per il resto non è cambiato nulla.

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