Mentre stavo guardicchiando Wikipedia, sono finito sulla pagina di Sonny Bono, negli anni ’60 produttore e cantante: magari “Sonny and Cher” vi ricorda qualcosa, o magari vi ricordate di Cher.
Bene, Sonny Bono si dette alla politica e diventò deputato per la California (e proporre quella che poi sarebbe diventata la legge Sonny Bono per l’estensione del copyright), salvo morire in un incidente di sci dieci anni fa. Chi ha preso il suo posto? la vedova, Mary Bono, che tra l’altro aveva ventisei anni meno del marito e che da allora è stata costantemente rieletta.
Vedete che poi il tutto non è così diverso da quanto succede a casa nostra!
cooptazione grillina forzata
Ho appena scoperto via Paul The Wine Guy l’ultima, “simpaticissima” iniziativa del Re dei Bloggher. Pensate, una pagina intitolata “Tutti i blogger di beppegrillo.it”! Pensate! Non è bello sapere di poter far parte di una Grande Famiglia di Amici del Comico Riccioluto Genovese? E garantisco che la cosa è facilissima! Basta seguire tutte le istruzioni comodamente riportate in quella pagina, e potrai fregiarti di essere citato sul Blogh Più Importante d’Italia!
Peccato che la cosa sia troppo facile. Quello che beppegrillo™ ha fatto è semplicemente stato consigliare la gente a iscriversi a Technorati (un servizio che serve per vedere quanta gente ti cita) e usare uno script per tirare fuori gli indirizzi dei siti. È un po’ come dire che “tutti i blogger di .mau.” sono quelli citati qua. Come risultato collaterale, io che uso technorati sono appunto considerato un “blogger di beppegrillo.it”, e la cosa mi dà parecchio sui nervi. Sarebbe bastato intitolare la pagina “beppegrillo.it citato dai blogger” e non avrei avuto nulla da ridire (e non venitemi a dire che il testo della pagina inizia con «Qui sotto trovate l’elenco dei blog che hanno linkato, recentemente*, www.beppegrillo.it.». Un qualunque scalzacani sa che è il titolo quello che resta in testa, mica il testo).
Ad ogni modo, da oggi e con effetto retroattivo aggiungerò la formuletta magica rel="nofollow" ai miei link al Vate del Blogocono, sperando che Technorati rispetti la convenzione di non considerare esistente quel link.
Il labirinto – Ricreazioni matematiche I (libro)
Prima parte della sintesi italiana delle Récréations Mathématiques di Lucas del 1892 fatta da RBA Italia, questo Il labirinto (Edouard Lucas, Il labirinto – Ricreazioni matematiche I, RBA Italia 2008, pag. 205, € 9,99, trad. Alessandro Ravera) fa conoscere per la prima volta al grande pubblico italiano questo matematico francese del XIX secolo, che pur essendo stato un semplice professore alle superiori ha condotto ricerche ancora utili oggi: il metodo che si usa per trovare i numeri primi di Mersenne è originariamente suo. Le Récréations consistono in vari capitoli che sviscerano un problema matematico, partendo dai cenni storici e giungendo a fornire una soluzione. Alcuni capitoli, come gli ultimi due sui girotondi e sulla dama, non sono molto interessanti, ma in genere i temi trattati meritano molto. Peccato per la traduzione, spesso pesante e che rende poco comprensibili le spiegazioni.
Asimmetrie
Notizia di cronaca dal Corsera: Milano, tassista investe un immigrato. Già l’occhiello comincia a farci venire qualche dubbio, però: “Il conducente ha volutamente puntato sullo straniero. Fermato dai vigili, è risultato positivo alla cocaina”. Ma è la lettura dell’articolo che ci fa capire come funzionano le cose qui da noi. Ecco alcuni frammenti dell’articolo, con le mie chiose.
* «due extracomunitari marocchini regolari, di 51 e 28 anni» – perché occorre rimarcare il “regolari”? Se non lo fossero stati sarebbe cambiato qualcosa? E perché occorre ridondare con “extracomunitari” e “marocchini”? Non sarebbe bastato “marocchini”?
* «ma lui si sarebbe rifiutato (a detta del tassista in quanto la via era imprecisata)» – a parte la banalità che non credo che uno fatto di cocaina sia in grado di capire il nome di una via detto da qualcuno che probabilmente non parla l’italiano (ma non avendone mai assunta magari mi sbaglio di grosso), qual è la ragione di questa parentesi? cambia qualcosa, considerando che nell’articolo non si parla di un alterco seguente, ma che «A questo punto i due si sono incamminati lungo la via Tonale»?
* «Ma lautista, con una manovra volontaria, ha investito deliberatamente il pedone più giovane, come poi le telecamere comunali avrebbero dimostrato.» – mi viene solo da pensare “è una vergogna che ci siano tutte queste telecamere che non permettono più di stabilire la Vera Verità”
* il commento del vicesindaco De Corato, che mi rifiuto di citare. Non una parola sui due investiti, che d’altronde essendo extracomunitari e marocchini sono evidentemente subumani.
Bene. Come compito a casa provate a pensare a un tassista extracomunitario marocchino regolare che avesse investito volontariamente due operai brianzoli, e scrivete un articolo per il Corsera.
Tanto non se ne va
Non state a leggere la versione tagliuzzata di rep-punto-it (“aver minacciato di «cambiare Paese se uscirà una mia telefonata»”). È molto meglio leggere la frase completa, ad esempio da Adnkronos: «Io continuo a telefonare, se viene fuori una mia telefonata di un certo tipo cambio Paese. Non accetto di vivere in un Paese in cui non sia rispettata la privacy», dalla quale si capisce molto di più.
Che significa tutto questo? Innanzitutto che Berlusconi non è così stupido da parlare al telefono di cose potenzialmente di rilevanza penale (e se ci pensate su, nemmeno la famosa telefonata di Zerbino Saccà lo era, almeno dal punto di vista del PresConsMin), e quindi è inutile sperare di tirare fuori chissà quale file. Ma soprattutto che sta sfruttando al massimo il momento in cui i suoi amichetti del piddì si sono trovati intercettati e quindi sono presumibilmente felicissimi di vietare le intercettazioni (salvo in caso di Olocausto, come chiosa Spinoza). Il tutto con il favore dell’opinione pubblica, che quando sente la parola “privacy” magari non sa come pronunciarla correttamente ma rizza immediatamente le orecchie e si preoccupa più che per i mutui; tanto per dire, nelle ultime quattro ore sono arrivate a questo blog 14 persone, tutte da IP diversi, tutte che hanno fatto la ricerca “facebook privacy” da Google. Non che queste persone si lamentino dei callcenter che chiamano rigorosamente all’ora di cena, ma non si può essere sempre coerenti.
Termino dichiarandomi assolutamente d’accordo con la chiusa di Gilioli: D. Ma poniamo, per ipotesi, che le intercettazioni su Berlusconi escano: lascerebbe davvero il paese? – R.Eddai, non scherziamo.
Israele e Gaza
Sì, trovo anch’io barbari gli attacchi israeliani contro Gaza. Però mi chiedo anche alcune cose.
– Da Gaza avevano ripreso a lanciare razzi contro Israele. Anche supponendo che i miliziani (qualunque cosa voglia dire la parola) non siano direttamente legati al partito al potere a Gaza (Hamas), mi state dicendo che la polizia palestinese non è in grado di trovare da dove lanciano i razzi? sono lanciati dalla finestra di casa come i botti a Napoli?
– La comunità mondiale deplora le azioni israeliani, e tutte queste cose qua. Però poi l’italica stampa scrive che un razzo partito da Gaza casca subito, e uccide per errore due bimbe palestinesi. Si suppone che se fosse arrivato a destinazione e avesse ucciso due bimbe israeliane allora non sarebbe stato un errore, ma la logica conseguenza?
– Israele sta bloccando da mesi i valichi di frontiera, impedendo i rifornimenti. Però esiste un valico con l’Egitto (Rafah’) che è anch’esso sempre bloccato. Come mai?
Io tendo a diffidare da chi vede le cose troppo in bianco-e-nero. Termino così il pippone citando un commento riportato da Paolo Guzzanti, commento con il quale sono generalmente in disaccordo tranne su una cosa: questo attacco è banalmente preelettorale, il che significa che Livni e Barak sono convinti che la maggioranza della popolazione israeliana, e non solo gli ortodossi, vogliano questi attacchi.
Il chiosco (libro)
Bisogna dire che quelli di Delos hanno dovuto usare un font molto grande per gonfiare a dimensione di libro questo racconto lungo, o romanzo breve che dir si voglia (Bruce Sterling, Il chiosco [Kiosk], Delosbooks – Odissea 30, novembre 2008 [2007], pag. 112, € 9, ISBN 978-88-95724-37-9, trad. Jasmina Tesanovic e Salvatore Proietti); d’altra parte, non avendo noi un mercato per le riviste di SF, non si può fare molto altro. Il testo ad ogni modo merita: pur restando nelle ambientazioni cupe che piacciono tanto a Sterling – stavolta siamo in una non meglio identificata città dell’est, presumibilmente Belgrado, tra qualche decennio – quello che spunta è la vena satirica contro la società odierna, tra la funzionaria dell’Unione Europea che vorrebbe tutto completamente burocratizzato, il leader Liberal Democratico Radicale che mette in guardia il protagonista non tanto sulla provenienza illecita del duplicatore quanto sui diritti d’autore lesi quando si fanno le copie, e la rivoluzione che si snoda più o meno a caso e non cambia nulla. Anche la prosa è molto pungente e ben resa in italiano – Jasmina Tesanovic è la moglie di Sterling, quindi ha indubbiamente dei vantaggi competitivi… Una piacevole lettura per una serata, insomma.
Senza titolo
Stasera alle 18 ho preso la bicicletta. Uscendo, ho visto un po’ più avanti sulla via un gatto fermo in mezzo alla strada vicino a una macchia scura; non appena mi ha visto è scappato da un lato.
Quando sono arrivato alla macchia, ho visto che era un altro gatto, che probabilmente era appena stato investito da un’auto ed era morto.