sempre bloccato con Ubuntu

Il PC di Anna ha fatto gli aggiornamenti, e adesso è di nuovo senza wifi funzionante.
Network Manager mi dice che lui non gestisce nulla, wicd da solo non parte, se io faccio a manina ifup eth1 poi gira tutto ma a quanto pare non se lo becca dagli rc.local.
Poi uno si chiede perché la gente usi windows.
Aggiornamento: (22 aprile). Non mi vergogno a dirlo. Ho tolto l’interfaccia cablata, ho messo lo script per lanciare il demone wicd, e adesso network manager si è risvegliato. Non voglio sapere cosa sia successo, almeno fino al prossimo aggiornamento :-)
(Ah, con gli aggiornamenti di ieri, tanto per dire, la tastiera logica era diventata USA…)

Lui verrà? O non verrà?

Berlusconi certe cose le sa fare davvero bene. Per anni e anni e anni ha fatto parlare di sé rifiutandosi di andare al corteo del 25 aprile; adesso che la gente si era finalmente stufata della cosa gli è bastato buttare lì un “stavolta forse scenderò in campo” e subito le discussioni si riaccendono.
Scommetto che alla fine non lo vedremo certo non dico sfilare ma nemmeno sul palco, con la scusa che i comunisti–excomunisti–postcomunisti coglierebbero l’occasione per fare un attentato contro di lui. Pur tenendo conto dell’imbecillità di certa gente, la cosa è assolutamente incredibile, ma almeno metà degli italiani lo crederà lo stesso. Molto più probabilmente, sarebbe stato subissato di fischi; un delitto di lesa maestà per Lui, un modo per esprimere la propria disapprovazione per me (diciamo che io non sarei stato certo a sentirlo e comunque non l’avrei fischiato in continuazione, ma mi sarei riservato il diritto di farlo ogniqualvolta avesse detto una fola). Ma tanto il punto non è quello, visto che non verrà :-)

apriorismi

Massimo Mantellini racconta che da ieri è attivo un numero verde (800732999) per segnalare a Telecom “la ricezione sulla propria linea telefonica di chiamate indesiderate a fini commerciali e promozionali da parte di operatori telefonici effettuate diirettamente o per conto di Telecom Italia.” Dopo un po’ di commenti e di battute varie (contro Telecom e contro Mantellini che è ormai visto come un embedded bloggher) Pier Luigi Tolardo fa notare come “è stata l’Agcom con un’apposita delibera ad imporre a Telecom l’istituzione del Numero Verde” (e già ancora battute su Telecom che si bulla di fare una cosa che è stata costretta a fare)
Mi sembra molto indicativo il fatto che parecchi non pensino ad aspettare a vedere se l’iniziativa funzionerà o no, ma affermino subito che è tutta fuffa, salvo poi essere costretti a cambiare idea (un po’ come Telecom è stata costretta a mettere il numero verde…) e dire che è una vergogna che lo pubblicizzino. In effetti se la cosa fosse stata tenuta ben nascosta non ci sarebbero state segnalazioni e sarebbe andato tutto bene, no? Dal mio punto di vista, Telecom ha fatto bene a sfruttare l’obbligo per metterlo in positivo e pubblicizzarsi: peccato che ormai ci siano così tanti pre-giudizi che forse sarebbe meglio rivedere la strategia complessiva. Non che si possa rendere tutti felici e contenti; sicuramente gli aprioristi non cambieranno mai idea. Ma iniziare a fare piccole cose, come avvisare immediatamente di un consumo anomalo, potrebbe fare molto.

Zio Pesce (ristorante)

Non ho ben capito se sia parte di una catena in franchising o cos’altro, anche se sono ragionevolmente certo che ci siano altri locali con un target diverso nella stessa catena. Ad ogni modo, sabato siamo andati a cenare al ristorante Zio Pesce di via Cicco Simonetta a Milano. (È all’8 e non al 7 come afferma Google, il che significa un isolato e mezzo di distanza, tra l’altro)
I miei giudizi enogastronomici non sono mai molto validi, mi sa; devo dire però che ho apprezzto sia i miei ravioli di pesce con gamberoni e porcini – occhei, secondo me i funghi c’entravano poco o nulla – che la bistecca scottata di tonno con patè di olive taggiasche. Anche il conto – 39 euro a testa – è accettabile. In compenso, assoluto pollice verso per il vino bianco consigliato per il menu (un Catarratto o qualcosa del genere, che aveva anche un buon bouquet ma un retrogusto di un acido da fare paura); e poi c’è il solito problema di tutti i ristoranti a Milano, che hanno troppi tavoli e un’acustica pessima che costringe a urlare per farsi sentire e mi fa perdere il gusto del mangiare che già non ho in quantità enorme.

categorie

A quanto pare ho dei problemi con le categorie delle mie notiziole, nel senso che nessuno legge la categoria (tranne quelli che hanno il feed con i soli titoli e il riassuntino dei post, perché lì gliela forzo da una vita). È vero che uno dovrebbe capire di cosa parlo dal contesto, ma a volte non capita, soprattutto quando cerco di fare l’iperbolico umorista o il freddurista.
Sul sito adesso il nome della categoria è scritto più grande e con un colore diverso, anche se probabilmente ne dovrei scegliere un altro ancora – anzi, vado subito sul grigione; spero di aver messo qualcosa anche sul feed completo, ma non ci giurerei, e finché non posto non lo so :-)
Aggiornamento: (21 aprile) a quanto pare alcune modifiche sono state fatte su file che vengono amabilmente riscritti da Movable Type e si sono perse. Per quanto riguarda il feed, quello modificato è solo quello di scorta. Stasera spero di migliorare.
Però vorrei aggiungere una cosa. Se non si capisce cosa e come scrivo, la colpa principale è indubbiamente mia: lo dicono tutti i manuali di scrittura. Però, vivaddio, potreste anche fare qualcosina voi :-)

e-learning in salsa Telecom

A inizio mese mi è arrivata una mail dicendo che avrei dovuto seguire il corso online sulla delibera 152/02/CONS (quella secondo cui non posso guardare i dati degli altri operatori e/o sfruttarli: non che io abbia accesso a quei dati, ma capisco che queste cose si facciano in grande). Tempo previsto per la fruizione del corso: mezz’ora.
La scorsa settimana provo a connettermi al sito: errore di sistema. Chiedo a qualche mio collega se ha seguito il corso: nessuno ci ha provato. Chiedo al capo se ne sa qualcosa: lui inoltra la mia domanda, e dopo un po’ ritornano in rapida successione le seguenti risposte: c’è un indirizzo email per segnalare problemi; sono stati segnalati vari problemi; la piattaforma rimarrà inutilizzabile il venerdì 17 per aggiornamento. Fin qua nulla di nuovo.
Stamattina arriva un’altra mail che spiega come l’aggiornamento si sia rivelato più difficile del previsto e quindi siano stati messi su dei server temporanei per poter fruire dei corsi sulle delibere. Ah, spero che abbiate notato che la delibera è del 2002, è entrata in vigore nel 2003, e il corso viene fatto adesso; ma tanto in realtà ci avevano già dato tutte le disposizioni del caso. Mi sono finalmente accinto a seguire il corso, e ho scoperto che:
– il corso consiste in una serie di slide con commento audio (pronunciato da uno speaker di professione)
– è possibile scegliere se si vuole il commento audio, il doppio commento audio+testo, oppure solo il commento testuale; ma in tutti i casi occorre aspettare che finisca il tempo necessario alla pronuncia della parte dell’audio
– se si vuole (anche) il commento testuale, questo copre una parte del testo delle slide, e quindi occorre ogni volta rimettere la modalità solo audio per riuscire a leggere cosa c’è scritto nelle slide.
– Non è previsto nessun controllo sull’effettiva lettura, se non un questionario finale sulla valutazione del corso stesso.
Spero che il corso esista solo perché ci siano degli obblighi formali; ma sarebbe stato molto più semplice distribuire un file pdf e dire “cliccate qua dopo che l’avete letto”. Garantisco che il risultato pratico sarebbe stato lo stesso.

Se non traggono un film dal tuo libro, non sei nessuno

[Ballard cyberpunk?] Ieri è morto lo scrittore J.G. Ballard. A parte quelli che impaginano repubblica.it e corriere.it, non so quanti l’avrebbero definito “cyberpunk”; avrei già dei dubbi a definirlo scrittore di fantascienza, per quello che possono valere le etichette letterarie.
Però mi ha colpito un’altra cosa. Nel ricordo di radio Popolare, Ballard è stato l’autore di L’impero del Sole e di Crash. Lo stesso per il Corsera. Il primo dei libri è indicato anche da Repubblica, anche se oggettivamente insieme a The Atrocity Exhibition e alla sua autobiografia. Quello che mi ha stupito non è tanto che io di Ballard abbia letto altri libri, quanto che i due in questione hanno una cosa in comune: da essi sono stati tratti dei film. È come se uno scrittore possa raggiungere la fama solo quando un cineasta si interessa a lui e tragga una sceneggiatura da uno dei suoi libri.
Beh, è anche vero che i film si duplicano più economicamente dei libri: inizio a capire perché gli ebook non sfondino.

Terremoto abruzzese: complotto geovoplutomassonico!

Grazie a Paniscus, ho finalmente potuto sapere la Vera Verità sul terremoto che due settimane fa ha devastato l’Aquila. Per fortuna in Italia abbiamo ancora L’Altro Lui, beppegrillo™, che venerdì scorso ci ha reso noto che «In Abruzzo i Testimoni di Geova si sono salvati, i cattolici hanno raggiunto il Paradiso. I geoviani, prima del terremoto, hanno avvertito i membri della loro comunità del pericolo. Raccomandato di dormire in macchina e di tenere con sé delle valigie con il necessario. Sono tutti sopravvissuti.»
Questa frase, a prima vista così innocente, nasconde un’agghiacciante verità. Il terremoto non è stato altro che un complotto di Geova, che ha voluto dare la colpa ai poveri costruttori della zona ma ha pensato bene di avvisare il Suo gregge in modo che non un’anima andasse perduta. D’altra parte, non sarebbe la prima volta: tremila anni fa le cronache registrarono un simile avvenimento, quella volta ai danni dei poveri egiziani. Si attende un’inchiesta in merito.
A proposito di inchieste: non capisco tutto il livore verso il nostro PresConsMin che al riguardo ha affermato “Sì a inchieste ma non perdiamo tempo prima la ricostruzione”. Perché mai vogliamo sprecare soldi a fare due volte le inchieste, per i palazzi costruiti prima del terremoto e per queli che costruiranno adesso?