Archivi categoria: recensioni

_How to Write Short_ (ebook)

Questo saggio nemmeno poi brevissimo (Roy Peter Clark, How to Write Short, Little, Brown and Company 2013, pag. 250, € 6,99, ISBN 9780316204347, link Amazon) vuole spiegare come si fa a scrivere bene in modo conciso. Soprattutto la prima sezione in realtà è per in massima parte un manuale di scrittura in generale, fatto bene; ma dovrebbe essere chiaro a tutti che per scrivere bene e conciso occorre comunque in prima battuta saper scrivere bene. Lo stile del libro è piacevole e leggero; i capitoli – questo sì – sono brevi e terminano tutti con alcuni esercizi che recuperano il materiale spiegato in precedenza e permettono al lettore di metterlo all’opera. In un mondo dove il tempo per leggere è sempre più ridotto, l’essere in grado di esprimersi in modo breve ed efficace è un’abilità che bisogna saper coltivare: io parto avvantaggiato da una mia laconicità innata, ma ho comunque imparato a saperla gestire.

Ultimo aggiornamento: 2018-02-28 14:27

_I numeri magici di Fibonacci_ (libro)

Keith Devlin con questo libro aveva deciso di prendersi una pausa dal suo lavoro di matematico, con la scusa che invecchiando ci si inaridisce, e ha scritto questa “biografia” di Fibonacci (Keith Devlin, I numeri magici di Fibonacci : L’avventurosa scoperta che cambiò la storia della matematica [The Man of Numbers], BUR 2013 [2011], pag. 218, € 10, ISBN 978, trad. Daniele Didero, link Amazon). Il guaio è che noi non abbiamo praticamente nessuna notizia biografica del nostro, e quindi tutto il testo è costellato di frasi del tipo “mah, dovrrebbe essere successo questo ma non è che lo sappiamo” che alla lunga diventano stucchevoli. Quello che può al limite interessare sono le supposizioni su quale sia effettivamente stato il ruolo di Fibonacci nel fiorire dei libri dei maestri d’abaco: un po’ poco, diciamocelo. Nulla da eccepire sulla traduzione di Daniele Didero.

Ultimo aggiornamento: 2018-02-28 14:08

_Numeri immaginari_ (libro)

L’idea di questo libro (Michele Emmer, Numeri immaginari : Cinema e matematica, Bollati Boringhieri 2011, pag. 246, € 18, ISBN 9788833922454, link Amazon) sarebbe quella di parlare di come la matematica e i matematici sono stati rappresentati nella storia del cinema, il tutto colto dall’occhio di un matematico figlio di un cineasta e cineasta anche lui e che decide di permettersi giudizi molto personali a tutto campo. Tutto questo sarebbe andato benissimo: nessuno vorrebbe un saggio asettico con una semplice serie di date e nomi. Il guaio è che la realizzazione – non quella grafica, che è inappuntabile – non è affatto all’altezza. Posso anche accettare il culto della personalità, con la didascalia della figura 1 che recita “Michele Emmer in una scena tratta dal film Camilla. Per gentile concessione di Michele Emmer”. Ma trovarsi più e più volte ripetuto dopo mezza pagina il medesimo concetto sul film di cui sta chiacchierando è segno come minimo di una mancata rilettura del testo. Anche sulla parte più strettamente matematica gli svarioni non mancano. Passi il chiedersi perché 1 non è un numero primo, anche se dev’essere l’unico a continuare a definirlo tale; ma Emmer non può dire che Gödel dimostra nel 1928 che l’idea hilbertiana di dimostrabilità dell’aritmetica è falsa. Il logico austriaco aveva sì partecipato al Convegno dei matematici del 1928, ma inizialmente era convinto della validità dell’approccio, tanto che la sua tesi di dottorato l’anno successivo fu precisamente la dimostrazione che il calcolo dei predicati del primo ordine era completo: i teoremi di indeterminazione vennero dopo.
Il risultato finale non è dunque molto più di una lista di film sul tema: davvero un po’ poco, date le premesse.

Ultimo aggiornamento: 2018-02-28 14:06

_Alla caccia del teatro_

Marica Mastromarino e Claudio Pellerito,
i due attori di Alla caccia del Teatro

Sabato abbiamo portato i gemelli al Piccolo a vedere Alla caccia del teatro, uno spettacolo con due attori, Marica Mastromarino e Claudio Pellerito, che fanno un’archeologa e il suo aiutante un po’ tonto che con i bambini esplorano il teatro per scoprire un tesoro nascosto al suo interno. Spettacolo non convenzionale, insomma, vista l’interazione tra attori e pubblico, ma pur sempre spettacolo teatrale. (E gli attori sono bravi, lo si vede anche alla fine quando rappresentano una scena de Gl’innamorati di Goldoni).

Non garantisco che i due ottenni abbiano capito più di tanto come funziona il teatro, anche se è stato divertente sentire Jacopo dire a Claudio, quando ci eravamo divisi in due gruppi e quindi era lui che doveva spiegare le cose, “Ma allora non sei stupido come dice la prof!”. Mi sa che dovremo un po’ lavorare sul concetto di “magia” del teatro. Ma devo confessare che portare i bambini è stata una scusa per poter vedere in lungo e in largo lo Strehler, passando dagli uffici per arrivare alla sartoria e giù nel magazzino dove sono conservati gli oggetti di scena. Non so se per quest’anno ci sono ancora posti disponibili (l’iniziativa chiude l’11 febbraio), ma se sì fiondatevi!

Ultimo aggiornamento: 2018-01-27 21:39

_Weapons of Math Destruction_ (libro)

Cathy O’Neil, nota in rete come MathBabe, dopo la laurea in matematica e un inizio di carriera universitaria è passata al settore privato nel campo dell’economia, e si è trovata in mezzo alla crisi del 2008. Il risultato della sua rivisitazione di quello che è successo l’ha portata a scrivere questo libro (Cathy O’Neil, Weapons of Math Destruction, Penguin 2017 [2016], pag.272 , $16, ISBN 9780553418835, link Amazon) che trovate anche in edizione italiana, sulle “armi di distruzione matematica” (ADM). Chi è allergico alle formule non tema, perché qui non ce ne sono per nulla. Quello che viene spiegato in teoria ed esemplificato in vari modi è il concetto di cui al titolo: in poche parole si tratta di modelli matematici complessi, spesso legati ai big data o comunque a dati che non nascono direttamente per quella ragione, che risultano oscuri agli esseri umani e soprattutto sono fatti in modo da non accettare feedback a posteriori. Quest’ultima è la vera caratteristica che secondo O’Neil li rende pericolosi, a differenza per esempio dei modelli matematici nel baseball che possono sempre venire raffinati una volta visto cosa è successo. L’autrice mostra come invece nel caso delle ADM si giunge quasi naturalmente a un circolo vizioso nel quale chi parte svantaggiato dal modello lo sarà sempre di più, anche se magari in partenza la sua situazione reale era positiva e solo la scelta dei dati del modello non lo faceva sembrare tale. L’unica pecca che ho visto è che nonostante i suoi sforzi divulgativi temo che ci sarebbe voluto ancora qualcosa in più per evidenziare i concetti statistici di base: dal mio punto di vista erano chiari, ma io ho un background matematico.

Ultimo aggiornamento: 2018-02-28 13:59

_L’italiano che resta_ (ebook)

Questo saggio di Gian Luigi Beccaria (Gian Luigi Beccaria, L’italiano che resta : Le parole e le storie, Einaudi 2016, pag. 221, € 9,99, ISBN 9788858423745, link Amazon) è una raccolta di pensieri sparsi su vari temi legati alla lingua italiana, alla sua resistenza (Beccaria è ottimista) e alle mille cose che ci arrivano dalle tradizioni popolari. Soprattutto nella prima parte si trova un certo qual lirismo, un peana alla bellezza della nostra lingua forse un po’ esagerato, oltre a una difesa appassionata della lingua “umanista” (e qui ho il sospetto che lui abbia una visione della lingua scientifica che si limiti alla manualistica…) Leggendolo, mi ha dato l’impressione di un quadro impressionista: il lettore deve metterci parecchio del suo, come del resto è giusto. L’italiano non è roba da museo, ma qualcosa che dovrebbe essere nostro.

Ultimo aggiornamento: 2018-02-22 17:23

_Leonardo Loom e il mistero del teschio_ (libro)

Una delle rare incursioni di Codice nel campo delle avventure illustrate, questo libro per ragazzi (Alessandro e Luca Blengino, Leonardo Loom e il mistero del teschio, Codice 2011, pag. 94, € 16, ISBN 978-88-7578-268-9, link Amazon) racconta a grandi linee come gli esseri umani si sono diffusi nel mondo a partire dall’Africa. Se volete il mio consiglio spassionato, lasciate perdere l’introduzione, soprattutto se volete farlo leggere ai vostri figli, e partite direttamente dal racconto: il testo sarà molto più apprezzato. Nota positiva: il libro contiene alcuni inserti scientifici che riprendono quanto raccontato nel testo e lo pongono in un contesto più ampio, il che aiuta i ragazzi a comprendere meglio di cosa si sta parlando.

Ultimo aggiornamento: 2018-02-22 16:59

_Sinistra e popolo_ (libro)

Cominciamo dal fondo. Se vi interessa conoscere tutte le tesi di questo libro (Luca Ricolfi, Sinistra e popolo : Il conflitto politico nell’era dei populismi, Longanesi 2017, pag. 282, € 16,90, ISBN 978-88-304-4785-1, link Amazon) vi basta leggere le poche pagine dell’epilogo: trovate tutto. Passi il capitolo precedente, che esplicita come sono stati raccolti e analizzati i dati, ma i primi due terzi del libro sono inutilmente ripetitivi, quasi come se Ricolfi si sentisse in colpa e dovesse spiegare perché lui non è più di sinistra mostrando perché sono i fatti stessi che lo impongono. Non posso dire che il libro è inutile: ci sono parecchi buoni spunti, come la tricotomia di Hayek conservatori – socialdemocratici – liberaldemocratici spiegata bene, la differenza tra populismo di destra e nazifascismo (entrambi vogliono il predominio dei “noi”, ma il primo è isolazionista e il secondo espansionista), la scelta della sinistra di staccarsi dalle masse operaie per dedicarsi al ceto medio. Ma il battere sul fatto che il buonismo sia la logica conseguenza per sentirsi ancora di sinistra mi pare una tesi ardita; anche l’analisi che vede una correlazione tra crescita del populismo e crescita dei reati compiuti da stranieri è tecnicamente corretta ma probabilmente sfasata, perché manca la controprova che misura non tanto la nazionalità quanto il reddito. Insomma, uno dei classici casi in cui un bignami sarebbe stato meglio.

Ultimo aggiornamento: 2018-01-13 13:03