C’è un concetto molto bello che apre questo libro (Joseph Mazur, Achille e la tartaruga : il paradosso del moto da Zenone a Einstein [Zeno’s Paradox], Il Saggiatore 2009 [2007], pag. 266, € 12, ISBN 9788856503272, trad. Claudio Piga, link Amazon). Generalmente si afferma che i paradossi di Zenone siano banalmente stati risolti quando i matematici hanno formalizzato i concetti del calcolo infinitesimale. Peccato che questo non sia affatto vero: quello che abbiamo è un formalismo matematico che è in accordo con la nostra esperienza macroscopica, ma che non può dirci nulla su cosa succede a livello ultramicroscopico. Insomma, saper sommare una serie infinita non ci dice nulla se spazio e tempo siano continui o discreti, né cosa succede effettivamente. Mazur, ben tradotto da Claudio Piga, racconta come i paradossi di Zenone siano stati trattati nei secoli, con una serie di divagazioni che solo a posteriori mostrano la relazione con il tema del libro. Insomma, un lato diverso dal solito per la trattazione dei paradossi, che ci ricorda come la matematica, pur essendo indispensabile, non è totalizzante.
Ultimo aggiornamento: 2019-08-08 11:27

Si dice sempre che la musica è matematica. Ma è proprio vero? In questo libro (Eli Maor, La musica dai numeri : Musica e matematica da Pitagora a Schoenberg [Music by the Numbers], Codice Edizioni 2018 [2018], pag. 207, € 21, ISBN 9788875787707, trad. Daniele Gewurz, 
È raro che un libro mi faccia arrabbiare dalla sua prima pagina, ma Andrew O’Hagan ci è riuscito. Scrive infatti nell’incipit: «Quando racconto una storia vera, non mi sembra tanto di riferire delle notizie, quanto piuttosto di indagare la realtà, un’attività alla quale le tecniche del romanzo, lungi dall’essere estranee, sono spesso adeguate.» Ve lo dico subito: il mio voto basso al libro (Andrew O’Hagan, La vita segreta : Tre storie vere dell’èra digitale [The Secret Life : Three True Stories of the Digital Age], Adelphi 2017 [2017], pag. 222, € 22, ISBN 978-88-459-7947-7, trad. Svevo D’Onofrio, 
Confesso di invidiare un po’ David Stipp. A differenza del sottoscritto, riesce a tirare fuori una serie di paragoni così estremi – e soprattutto lontani dalla matematica – da catturare il lettore digiuno della materia. Detto in altri termini: se siete abbastanza esperti, questo libro (David Stipp, L’equazione di Dio : Eulero e la bellezza della matematica [A Most Elegant Equation], Codice 2018 [2017], pag. 195, € 21, ISBN 9788875787547, trad. Giuseppe Bozzi,
[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al