Archivi categoria: politica

Grandi idee da grandi statisti

Qualche giorno fa, Dario Franceschini ha proposto ai suoi omologhi che l’Europa si doti di piattaforma digitale per promuovere contenuti culturali. In effetti sono dodici anni che l’EU ha promosso Europeana; secondo me il nostro ministro dei beni culturali dovrebbe prendere da parte Franceschini e segnalarglielo.

(Magari Franceschini conosce anche Europeana, anche se non ne sarei del tutto certo. Perlomeno nel 2014 ha partecipato a un incontro con l’allora direttrice esecutiva di Europeana. Ma il concetto di “promuovere contenuti culturali” per lui si declina in “facciamo pagare la gente per vedere cose”, dove però non si devono pagare quei cattivoni dei nuovi player OTT da Amazon a Netflix bensì i vecchi player nostrani. Ma onestamente direi che questa corrente di pensiero è comune alla maggior parte dei politici italiani)

teatrini

Dite quello che volete, ma io sono ragionevolmente certo che se al governo ci fosse l’attuale opposizione, oppure se lo scambio fosse tra governo e presidenti delle regioni, ci sarebbero state le stesse misure prese ora con le stesse identiche polemiche, anche se naturalmente a parti invertite.

Le decisioni prese mi piacciono? No. Però ne comprendo il motivo – non ci vuole molto, basta vedere il numero di morti giornaliere e ricordarsi che esse corrispondono a casi sorti già dopo l’inizio della colorazione delle regioni – e le accetto. Qui invece si continua a pensare solo al proprio orticello.

Ultimo aggiornamento: 2020-12-04 09:40

Gli estremi si assomigliano

I sauditi potranno anche smentire, ma è assai probabile che Netahyahu e bin Salman si siano davvero incontrati. Potranno odiarsi a vicenda, ma sono entrambi abbastanza spregiudicati da sapere bene di avere parecchie cose in comune, e quindi che conviene loro allearsi strategicamente per far fuori gli altri nemici. In fin dei conti non vi ricordate del patto Molotov-Ribbentrop?

Mi pareva che ci fosse qualcosa di strano…

Due mesi fa scrivevo a proposito del contratto firmato tra AssoDelivery e UGL “Però mi chiedo come mai questa scelta di firmare in autonomia: probabilmente c’è qualche ragione specifica ma non ne ho alcuna idea…”. Oggi ho scoperto la ragione: come spiega (bene) il Post, in questo modo le aziende rappresentate da AssoDelivery cercavano di evitare quanto richiesto dalla legge 128/2019, forse il più grande successo di Giggino Di Maio, che inseriva i rider nel contratto collettivo della logistica e quindi li inquadrava come lavoratori dipendenti.

Mi limito a rimarcare la consonanza di intenti tra datori di lavoro che vogliono risparmiare il più possibile e un sindacato che vuole dimostrare di essere “importante”…

Ultimo aggiornamento: 2020-11-09 15:59

Scaricabarile

Il braccio di ferro sul – o “sui” – lockdown dimostra ancora una volta che non è possibile fare politica in Italia. Nessuno vuole prendersi la responsabilità di decidere cosa chiudere: Conte vuole che siano le regioni a farlo, molti governatori – con in testa l’ineffabile Fontana – non ci pensano nemmeno a perdere consenso e spingono per la chiusura generalizzata che non ha molto senso. (Detto tra noi, probabilmente si sarebbero dovute chiudere già la settimana scorsa le province di Milano, Monza e Varese… ma lo scaricabarile è trasversale e anche Sala rema contro, per paura dei commercianti e dei baristi locali)

Peccato che ogni giorno che passa la situazione peggiori, e che affidarsi al senso civico della gente sia una barzelletta che ormai non fa più nemmeno ridere.

Ultimo aggiornamento: 2020-11-02 09:19

brancolare nel buio dopo otto mesi

Le misure decise ieri dal governo saranno inutili nella migliore delle ipotesi. E lo sarebbero state anche se prese due settimane fa, quando era chiaro a tutti quelli che hanno un minimo di dimestichezza con i numeri cosa sarebbe successo oggi. Dico “nella migliore delle ipotesi” per l’ottima ragione che sicuramente sono esiziali per chi è colpito, senza nessuna evidenza che siano loro gli untori. Cinema, teatri, palestre erano controllatissime. Su bar e ristoranti ho il sospetto che la situazione fosse molto più variegata, ma nella maggior parte dei casi le misure fossero rispettate. Poi è ovvio che io ho continuato a trovarmi sui mezzi pubblici gente con mascherina giù, mascherina che lascia il naso fuori, che mangiava (!). Ma nessuno si è messo a sanzionare questa gente, che ha molte più probabilità di portare contagio di chi va al cinema. A questo giro era l’Italia ad avere qualche settimana di tempo in più per stringere le maglie: e tutti quelli che contavano hanno preferito dire “visto come siamo bravi?”. Non solo non c’è un piano B e un piano C da attivare immediatamente a seconda di quanto l’indice di contagio cresca, ma si è visto benissimo che non avevamo nemmeno un piano A. Tutto questo era comprensibile a marzo. A ottobre no. Vedrete che succederà a novembre.
(Parlo male del governo perché sono loro che avrebbero dovuto avere in mano la soluzione. Dell’opposizione taccio per carità di patria)

Ultimo aggiornamento: 2020-10-26 10:43

Perché il Covid vuole bene ai politici?

E così Donald Trump “è guarito” dal coronavirus, anche se c’è chi non è così convinto. Ovviamente la prima cosa che ha fatto è stato togliersi platealmente la mascherina, il che mi fa immaginare che lui sia convinto che la mascherina serva per non rimanere contagiati, non per ridurre la probabilità di contagiare gli altri. Ma non ho voglia di parlare di Trump, stavolta.

Una cosa che in molti si chiedono è come mai i politici, da Boris Johnson a Bolsonaro, da Berlusconi a Trump, sembrano cavarsela molto bene con il covid, a differenza della gente comune. Certo, loro hanno a disposizione strutture mediche di primissimo ordine; ma come mi ha fatto notare il mio amico ed ex capo Franco Guadagni c’è qualcos’altro sotto. No, nessun complottismo; più banalmente, tutti costoro sono controllati giorno per giorno. Con una malattia per cui il rischio maggiore è quello di aspettare troppo prima di curarsi, quando la situazione è ormai compromessa, poter attivare subito le cure è fondamentale. Come vedete, i vantaggi dell’essere potenti sono maggiori di quanto sembra! Ma c’è comunque chi non si fida: Putin preferisce andare sul sicuro

Ultimo aggiornamento: 2020-10-07 09:16

dibattito presidenziale USA

Capisco che vista l’età dei contendenti una lotta nel fango non sarebbe stata praticabile. Però non capisco perché, se le regole del dibattito affermavano che ciascun candidato poteva parlare per due minuti senza interruzioni, nessuno abbia pensato a spegnere i microfoni dell’altro durante quei due minuti.

Ultimo aggiornamento: 2020-09-30 08:59