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Visite di controllo in tempo di Covid

Sono certo che volete sapere la mia esperienza con la visita di controllo arrivata al volo. Beh, a parte essermi dimenticato a casa la vecchia documentazione (ma avevo tutto salvato sul cloud e quindi recuperato col furbofono) la cosa è semplice. L’appuntamento era alle 11:30 ma mi avevano detto di esserci per le 11: sono arrivato alle 11:05, all’ingresso c’era scritto “controllo temperatura” ma non c’era nessuno, ho preso il numerello all’accettazione che era quello subito dopo l’utente servito in quel momento, si è appalesato un inservente anzianotto che non si sa bene cosa stesse facendo prima che mi ha misurato la temperatura, ho pagato il ticket, sono salito, dopo cinque minuti i medici mi hanno fatto entrare e alle 11:35 ero fuori. Poteva andare peggio.

Ora il problema è la visita oculistica. Al momento sono prenotato per novembre al Gratosoglio :-(

C’è ancora un pezzo di sanità lombarda che funziona

Come forse ricordate, ad aprile avrei dovuto fare un’OCT di controllo che è stato annullato causa lockdown. In queste settimane, dopo essermi fatto rifare un’impegnativa visto che la vecchia era scaduta, ho sempre cercato invano di prenotare di nuovo; alla fine per disperazione avevo scelto di farlo presso l’Humanitas di Arese (nel centro commerciale, se vi chiedeste dove) il primo settembre.

Oggi pomeriggio mi telefonano. Era il Policlinico che mi chiedeva se ero ancora interessato a farlo. Mah, dico io, ho già prenotato fuori per settembre; e l’impiegato mi risponde “guardi, se vuole può venire qui lunedì prossimo”. Finalmente una gioia.

Ultimo aggiornamento: 2020-07-15 17:01

Ah, la cultura

Ho appena ordinato quasi tutti i libri di scuola dei gemelli (mancano il libro della seconda lingua al momento sconosciuta e i vocabolari). Scontati sono 280 euro a testa, compresi i 35 euro delle copertine – i due trattano i libri in maniera oscena, secondo me sono soldi ben spesi. Poi uno si chiede perché la gente non legge.

Ultimo aggiornamento: 2020-07-14 10:55

non riesco a farmi capire

Ieri mattina mi telefona lo studio dell’amministratore del nostro condominio, perché c’erano due operai “di edilizia acrobatica” che dovevano entrare per fare dei lavori. I lavori, ho scoperto dopo, consistono nel mettere in sicurezza le facciate esterne togliendo i pezzi che rischiano di cadere.

Bene: in uno scambio di mail con l’amministratore ho ribadito per 3 (tre) volte che capisco che abbia assegnato questi lavori senza delibera, ma che mi sarei aspettato una comunicazione almeno via mail del prossimo arrivo degli operai, anche perché i bambini hanno continuato a giocare nel cortile. Dopo la risposta secondo cui ne aveva parlato con i consiglieri, e tanto abbiamo una chat del condominio (chat a cui non sono iscritto né ci tengo ad iscrivermi, ho ribattuto) e la successiva secondo cui non sapeva nemmeno lui che sarebbero arrivati ieri (di nuovo, ho spiegato che però li aveva contattati, e scrivere una mail ai condomini non costa molto), alla mia ultima mail in cui ho scritto «comprendo perfettamente la scelta di mettere in sicurezza anche senza una delibera formale» proseguendo con «D’altra parte, proprio perché c’è un rischio di sicurezza sarebbe opportuno che i condomini siano avvisati per prendere le necessarie precauzioni, non trova? A quel punto, il giorno preciso per l’inizio dei lavori non sarebbe stato troppo importante.» ha risposto affermando che con questi interventi che necessitano tempestività non può coordinare sopralluoghi e modalità di intervento con tutti i condomini.

Ho smesso di rispondere perché non mi va di perdere tempo, ma mi è restato un dubbio. Scrivo proprio in maniera così incomprensibile da non capire che ho chiesto perché dopo aver stabilito l’intervento l’amministratore non abbia comunicato la cosa?

Vendite libri Codice 2019

No, non mi ero dimenticato di raccontare quante copie ho venduto l’anno scorso. Semplicemente ci sono stati alcuni ritardi, nulla di trascendentale. Ad ogni modo, Matematica in pausa caffè ha venduto 9 copie cartacee e 24 in ebook; ma non avrebbe potuto fare molto, avendo esaurito la tiratura. Quest’autunno uscirà l’edizione 2020 riveduta e corretta :-) Matematica in pausa pranzo avrebbe potuto fare, ma si è fermato a 17 copie cartacee e 7 in ebook; ma la vera delusione è stato Numeralia, che ha venduto 294 copie cartacee e 76 in ebook. Ve lo meritate, Odifreddi :-)

lavoro davvero agile!

Antefatto. A febbraio prenotai un libro in prestito interbibliotecario. Il libro al tempo era già in prestito, e poi arrivò il lockdown: il libro restò così in un limbo. Col tempo si passò alla Fase 2 e poi alla Fase 3, e le prime biblioteche rionali cominciarono timidamente a riaprire almeno per i prestiti… ma quella di zona rimaneva (e rimane a tutt’oggi) chiusa. Visto che il libro era stato restituito dal precedente lettore provai timidamente a chiedere se fosse possibile spostare la biblioteca di ritiro, ricevendo risposta negativa. Vabbè, non era uno di quei libri che non potevo fare a meno di leggere, e non è che non abbia nessun libro a casa.

Sabato alle 23:58 mi arriva una mail dalla biblioteca dove mi si diceva che il libro era da loro, ma visto che non c’era una data di riapertura mi chiedevano se avessi voluto ritirarlo altrove. Mi stupisco dell’ora, ma penso che magari i messaggi sono programmati, e ispondo di sì: in questo periodo sto andando a quella di Niguarda, che non è poi lontanissima. Domenica alle 11 mi si risponde che è tutto ok, il libro arriverà probabilmente sabato prossimo, e di non considerare le date del messaggio automatico – arrivato in effetti dopo qualche minuto – proprio perché automatico e non modificabile.

A questo punto chiedo lumi al bibliotecario (che si è sempre firmato con nome e cognome) che mi dice che il personale della biblioteca è sparso tra supporto ad altre sedi, lavoro interno e smart working; lui è in quest’ultimo gruppo e visto che deve anche gestirsi i bambini fa queste operazioni in orari improponibili. Io ho trovato la cosa bellissima, checché ne pensi il nostro sindaco…

Máolǐqíào Kēduōníào

matematica in pausa cinese
Quelli che vedete qui sopra (e che si raggiungono da qui sono le edizioni cinesi di Matematica in pausa caffè e Matematica in pausa pranzo, purtroppo solo in edizione Kindle. Potrei anche comprarmele, ma poi come le sfoggio? Tra l’altro, il libro esiste anche in cartaceo, ma vi voglio vedere a cercarlo… (Il titolo di questo post è la traslitterazione di Maurizio Codogno, per la cronaca)

Ah: ho anche scoperto che esiste Amazon Turchia, avrebbe i miei libri in turco, ma per spedirli vuole una specie di codice di identità, almeno secondo Google Translate, che io non ho. Ma questo significa che tutti gli acquisti di materiale sovversivo sono controllati da Erdogan?

Cogli l’attimo

Per quattro mesi il materiale scolastico dei miei gemelli è rimasto sequestrato a scuola. Beh, per completezza a metà marzo hanno graziosamente chiesto se eravamo interessati a passare: io diedi l’ok, peccato che poi telefonarono a mia moglie impegnata in un’aula e quando mezz’ora dopo lei finì e provò a richiamare non c’era più nessuno. Essendo io il padre, ovviamente non ero assolutamente stato chiamato, non fosse mai che io avessi qualche interesse.

Bene. Visto che la didattica a distanza è terminata con la fine della scuola – non che per Jacopo fosse mai cominciata, a meno che per DAD si intenda mettere una serie di cose da studiare e una sfilza di compiti da fare – la dirigente ha pensato bene che forse (forse) si poteva restituire quel materiale, e ha così preparato una bellissima tabella per la prossima settimana secondo la quale – classe per classe – la coordinatrice prepara i sacchetti con il materiale dei bimbi e i genitori hanno mezz’ora di tempo per ritirarli nell’atrio. Jacopo che è il più fortunato di tutti e la cui classe è la prima della lista ha il ritiro stamattina alle 10; Cecilia alle 16. Fin qua ancora nessun grande problema. Sapete però quando è stata pubblicata la circolare in questione? Venerdì sera alle 23:48.

Non mi è ancora chiaro il motivo per cui una persona possa immaginare che la cosa più logica da fare sia pubblicare un avviso il venerdì notte per il lunedì mattina. Magari le è arrivata l’illuminazione tutto a un tratto, e non voleva lasciarsela scappare, visto che entro fine giugno la scuola chiude… Certo che pensarci una decina di giorni prima avrebbe forse permesso ai genitori di organizzarsi e di scoprire la cosa non per caso. Provate a chiedervi perché abbiamo categoricamente rifiutato di iscrivere i gemelli alla prima media con quella dirigente (e non siamo stati i soli: da quattro quinte si forma una prima media…)

PS: nei commenti la saga continua.

Ultimo aggiornamento: 2020-06-22 11:09