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Mi si è perso il numero verde Covid

Avendo io fatto fare la prima dose di vaccino ai gemelli in Liguria, adesso devo prenotare la seconda dose come se fosse la prima. Il guaio è che la Lombardia in questo momento ha troppa capacità: così ieri sera le uniche date disponibili sarebbero state per oggi, domani e domenica. Troppo presto, visto che bisogna aspettare almeno 21 giorni (e infatti la prenotazione ligure sarebbe per il 13 settembre, 23 giorni dopo la prima). È da ieri che provo a chiamare il numero verde lombardo, per vedere se loro hanno visibilità per date future: non che io ci creda, ma non si sa mai. Niente: tutte le volte arrivo al momento in cui mi dovrebbero passare l’operatore e il telefono resta muto.

Aggiornamento: (h 17:00) Stavolta sono stato rimbalzato a un call center multiregionale dove finalmente ho potuto parlare con un operatore che mi ha confermato che anche loro hanno la stessa visibilità di date. Almeno mi metto il cuore in pace.

Ultimo aggiornamento: 2021-09-03 17:12

Disassistenza

Io ho un portatile aziendale ufficiale. Poi, come tutti i colleghi del mio gruppo, ho un portatile aziendale “di laboratorio”. Perché? Semplice, il portatile aziendale ufficiale è bloccato, nel senso che è gestito remotamente – e fin qui nulla di male – ma non permette di installare software non standard; noi dobbiamo entrare su sistemi di laboratorio e a volte di esercizio e per evitare contorsionismi per chiedere ogni volta che vengaono abilitati solo per noi i programmi che ci servono usiamo il portatile aziendale ufficiale solo per gli scopi ufficiali e l’altro per lavorare seriamente.

Sono partiti due tasti del portatile aziendale di laboratorio. Sarebbe ancora in garanzia (ha due anni e avevamo chiesto un’estensione a tre anni), ma la tastiera non è sotto garanzia e la riparazione costerebbe 220 euro più Iva, al che mi è stato detto “ti cerchi un’altra tastiera”. Ho provato ad andare a farlo riparare a mie spese dai cinesi: ho speso 25 euro, uno dei tasti era in effetti tornato a posto ma l’altro no. Ieri sono tornato a protestare, e mi hanno detto che si è proprio rotto uno dei gancetti che li tiene fermi, e quindi bisognerebbe cambiare tutta la tastiera (125 euro, il che mi fa pensare a quant’è il markup su queste cose). Ora ho un buono di 25 euro che non so se userò mai. Ma la cosa che hanno detto è che presumibilmente la mia era proprio una tastiera fallata in partenza: è vero che io pesto molto sui tasti, ma non fino a questo punto.

In definitiva, la garanzia è solo un bieco trucco della borghesia, mi sa :-(

Ho parlato di sudoku (più o meno)


Qualche giorno fa è morto Maki Kaji, fondatore di Nikoli e “padrino del sudoku”. A Radio 3 Fahrenheit oggi si è parlato di sudoku e di giochi vari, e sono stato intervistato. Qui l’audio (il mio intervento è all’inizio della trasmissione).

Ah, poi sono andato a controllare una cosa a cui non ho saputo rispondere (per i curiosi: sapevo che avremmo cominciato con la storia del sudoku, ma tutto il resto è stato improvvisato. Altro che interviste predisposte…) “Gioco” deriva dal latino “iocus”, che è uno scherzo (anche greve) o un gioco di parole. Chissà perché in italiano c’è stata questo passaggio al gioco.

Aggiornamento: (21:35) gli amici del Post mi hanno ricordato che nel lontano 2010 avevo già scritto del sudoku. Ovviamente non mi ricordavo affatto di averlo scritto. Però rileggendolo sono contento, perché ho comunque detto le stesse cose :-)

Ultimo aggiornamento: 2021-08-18 21:44

sdoganamenti 3

A una settimana dal mio reclamo, ieri pomeriggio mi ha telefonato una (gentilissima) impiegata delle poste. Non che io abbia ottenuto molto: ho il numero verde da chiamare per lo sdoganamento di pacchi e basta. Ho solo scoperto che dal punto di vista delle poste il pacchetto è come un contrassegno, quindi non danno una ricevuta; la consegna del pacco vale come ricevuta. Per il resto, alla mia domanda se devo pagare i diritti postali nel caso il mittente paghi l’IVA anticipatamente, la risposta è stata un boh. Secondo logica non dovrebbero esserci, ma la signora ha convenuto con me che non è detto che queste operazioni seguano la logica…

Sdoganamenti 2

Mi vergogno. Avevo segnalato al venditore del libro arrivatomi da sdoganare il problema, suggerendogli di indicare comunque nei pacchi che si tratta di libri (fargli fare la burocrazia italiana per pagare l’IVA alla fonte mi sembra una cosa esagerata). Ho ribadito più volte nello scambio di mail che sapevo benissimo che non era colpa loro, non chiedevo loro nulla e volevo solo avvisarli dei problemi con le spedizioni in Italia. Ma mi hanno comunque rimborsato i tre euro.

Lo so, il concetto americano di assistenza al cliente è una cosa per noi assolutamente incredibile (ed è per questo che ho continuato a dire che non volevo rimborsi). Ma mi vergogno lo stesso.

“manca il vino”

In questi giorni ero da mia mamma a Usseglio, nelle montagne piemontesi. Ci vengo da quarantacinque anni, quindi conosco abbastanza bene i posti. Sabato pomeriggio ho portato mia mamma a messa: chiesona praticamente vuota, eravamo in quindici compreso il prete che era un sostituto: un mesetto fa il parroco è caduto ed è ancora in ospedale. Comincia la messa, vado all’ambone per le letture, si arriva all’offertorio e il prete si ferma, dicendo “non c’è vino”.

Diciamo che l’opzione “trasformare l’acqua in vino” non era molto praticabile, per le nostre limitazioni: dunque che fare? In teoria avrei potuto uscire sotto la pioggia, andare al negozio che si trova a cento metri e comprare una bottiglia. (Tecnicamente per la validità di una consacrazione eucaristica basta che il vino sia d’uva, non ci vuole necessariamente il vin santo) Più prosaicamente, il sacerdote mi chiama per aiutarlo a cercare di un po’ di vino in sacrestia: entro, comincio a guardare in giro e trovo una bottiglia di dolcetto, imbottigliato in proprio, e sperabilmente adatto. Essendo io come al solito in giro con il mio marsupio, avevo il mio coltellino svizzero con cavatappi e ho aperto la bottiglia. Diciamo che il vino era come minimo molto marsalato, almeno dall’odore… ma comunque adatto all’uso. Così per la prima volta in vita mia ho fatto il chierichetto e versato il vino direttamemte dalla bottiglia :)

La reggia di Venaria

un pezzo dei giardiniCredo che l’ultima volta che io avessi visitato la reggia di Venaria via Andrea Mensa fosse ancora aperta alle auto e della reggia non ci fosse praticamente rimasto nulla. D’altra parte quello che non aveva portato via Napoleone era stato riciclato dai Savoia per le altre loro residenze, e avere avuto per centocinquant’anni una caserma non aveva aiutato molto. Ho così sfruttato l’attimo e portato due gemelli (di cui uno molto recalcitrante come al suo solito) e mia mamma (che però si stanca subito) a vedere il palazzo.
Comincio col dire che i cartelli che indicano i parcheggi sono messi in posti così casuali che non sono riuscito a capire dove parcheggiare, e alla fine ho deciso di lasciare la macchina nella piazza del mercato, che sarà a 400 metri dalla reggia. Per quanto riguarda la visita vera e propria, la reggia è stata indubbiamente restaurata in modo superlativo, ma la mancanza della maggior parte degli arredi originari fa sì che molte stanze siano semplicemente state riempite di quadri e arazzi d’epoca, il che però non dice molto a un visitatore più o meno casuale come me. Anche i cartelli esplicativi potevano essere più completi. Tutt’altra cosa sono invece i giardini. Nel 2019 sono stati votati i più belli d’Italia, e devo dire che fanno un effetto incredibile. Con Cecilia ne abbiamo visto solo un pezzettino, mentre mia mamma si riposava e Jacopo sbolliva la rabbia, ma l’estetica unita alla cura è davvero spettacolare. Anche la parte delle scuderie ha presentato una bella sorpresa, con il bucintoro che i Savoia avevano comprato per scimmiottare i dogi veneti e che è l’unico rimasto al mondo; la cappella di sant’Uberto, pur essendo spoglia, mostra la maestria dello Juvarra, che era sicuramente un genio.

Ultimo aggiornamento: 2021-07-29 17:02

Pfizer (2 di 2)

Ieri ho fatto la seconda dose del vaccino, sempre alla Fabbrica del Vapore. Rispetto a cinque settimane fa l’organizzazione mi è sembrata un po’ meno perfetta: sia all’accettazione che all’anamnesi sono stato chiamato prima che la persona prima di me avesse finito. Detto questo, io sono entrato nel tendone alle 13:09 (anche se il mio appuntamento era alle 14:20, ma avevo giustamente previsto che non ci sarebbero stati grandi problemi) e sono andato a sedermi nella stanzona di osservazione alle 13:19. È anche vero che sapevo già tutto quello che dovevo fare…

Ho sentito un po’ di più l’ago: e tra l’altro non mi hanno nemmeno messo il cerottino – ma tanto non mi sarei fatto il selfie, quindi non cambia nulla. Stanotte ho avuto un po’ di fastidio al braccio e persino brividi di freddo alle 4 del mattino, tanto che mi sono messo il pigiama, ma continuo a non avere febbre. Insomma, direi anche stavolta tutto ok.

Aggiornamento (17:30) Mi è appena arrivato l’SMS con la notifica “Certificazione verde Covid-19 di MA*C disponibile.” Più veloce che con la prima dose :-)

Ultimo aggiornamento: 2021-07-07 17:40