Archivi categoria: io

Postini e arrotondamenti

Ieri mattina il postino è arrivato con la mia patente (e la mia carta di credito, e le due comunicazioni dei pin dei nuovi bancomat mio di Anna che ci erano stati consegnati un mesetto fa, e il Topolino per i ragazzi, e il numero di Internazionale che sarebbe dovuto arrivare venerdì scorso, e il numero di Prisma che sarebbe dovuto arrivare la settimana scorsa…) La patente arriva contrassegno, e visto che stiamo parlando di PosteItaliane che ha un indefesso amore per i centesimi bisogna pagare al postino 6 euro e 86 centesimi: ergo mi ero tenuto apposta da una decina di giorni il denaro contato. Citofona il postino, risponde Anna, gli dice che io scendo subito, e fa a me “devi pagare sette euro”. Io scendo, e il postino mi chiede sette euro, al che rispondo “ma non sono sei e ottantasei?” Controrisposta: “Sì, ma poi non ho il resto”. “Nema problema”, faccio io, “li ho qui giusti…” e lui ha abbozzato.
Continuo a pensare che sarebbe molto più semplice che quei 14 centesimi se li intascassero direttamente le poste.

(Ah: non ho capito perché la foto nella patente sia diventata in bianco e nero, quando io l’ho consegnata a colori e quella di dieci anni fa era a colori, e non ho capito perché la mia firma sia praticamente illeggibile da quanto è chiara: ma questo non ha nulla a che fare con il postino)

Ultimo aggiornamento: 2022-01-18 07:39

passano gli anni (ma dieci son lunghi)

Oggi faccio la visita medica per il rinnovo della patente, l’ultima a distanza di dieci anni. Ho dovuto così rifare le fototessera, che non mi erano mai servite nel frattempo (per la carta d’identità avevo usato quelle della patente). Lo scanner ha fatto un po’ di falsi colori, ma potete comunque vedere come è passato il tempo…

Le odissee all’ufficio postale

Come avevo scritto venerdì, ho dovuto andare in un ufficio postale a pagare i due distinti bollettini postali per il rinnovo della patente. Prenoto con l’app un orario, arrivo con qualche minuto di anticipo, smadonno perché ovviamente c’è coda fuori, entro, passo il telefono sul lettore QRCode, chiamano il mio numero e immediatamente dopo un altro numero allo stesso sportello. Smadonno e riprendo un numerello, dopo essermi fatto dare i preziosissimi bollettini. Compilo il primo, prendo il secondo… e vedo che è per il passaporto. Rismadonno e mi faccio dare quello giusto; aspetto un po’ – ma tanto avevo con me un libro… – e finalmente pago, ovviamente con il bancomat.

E qui arriva la follia. Il costo del singolo bollettino è un euro e 51 centesimi. Mi spiegate la ragione di quel centesimo in più? (Se avessi pagato un euro e 60 non avrei detto molto). Se io avessi pagato in contanti avrei dovuto avere due centesimi o sperare che allo sportello mi dessero il resto? Oppure c’è una differenza? Ho provato a cercare il tariffario nel sito delle Poste: sono ragionevolmente erto ci sia, ma è nascosto troppo bene per me…

Cento libri

La vigilia di Natale ho terminato il centesimo libro letto nell’anno. Ho ancora qualche giorno per migliorare il risultato, ma direi che sono messo bene. Non è la prima volta che mi capita: le statistiche mi dicono che nel 2017 sono arrivato a 101 libri, e sono certo che al liceo superassi quei valori, non avendo nulla da fare e nemmeno internet, ma non importa.

Cento libri sono in effetti tanti: ma come diceva Troisi sono in troppi a scrivere…

banche online ma non troppo

Stiamo cambiando banca. Ho fatto tutte le procedure online, ma mi è stato comunque chiesto di inserire una filiale di riferimento, che ho scelto senza consultarmi con Anna e quindi prendendo quella sbagliata. Vabbè.
Il problema è che a parte che l’IBAN rispecchia la filiale, alcune operazioni, come la richiesta di una carta di credito, devono per forza essere effettuate in quella filiale. Così is pomeriggio abbiamo preso l’auto e siamo andati alla filiale… che era chiusa. Io guardo come la mucca che guarda il treno: Anna mi fa notare un foglio dove c’è scritto “come da decreto del 1.3.2020, la filiale resterà chiusa a partire dal 13.12.2021”. Tradotto in italiano, con ogni probabilità c’è stato un caso di Covid.
Ho provato a scrivere alla filiale, come suggeritomi da un addetto di un’altra filiale: nessuna risposta, il che è preoccupante perché mi aspetterei che in casi come questo ci fosse qualcuno a cui smistare la posta. E adesso?

Ultimo aggiornamento: 2021-12-14 15:55

quante cose si scoprono con una mail Google!

Uno dei miei account di posta elettronica su gmail corrisponde al mio cognome, cioè Codogno. Come forse immaginate, ricevo un certo numero di email di persone che a Codogno vivono o lavorano. Per esempio, una decina di giorni fa mi è arrivata una mail di Banca Sella che cominciava “Buongiorno, per affiancarla con elevati standard di sicurezza e proteggere le sue informazioni desideriamo approfondire insieme la sua richiesta tramite un contatto telefonico.” No. non era uno spam, e in questo caso la colpa era della banca che non è stata capace di leggere l’email della persona che stava chiedendo un POS per la sua azienda, visto che in allegato c’era scritto XXXX.codogno@gmail.com (nome editato per privacy).

Ma i messaggi più peculiari sono quelli esteri. Questa primavera mi sono arrivati un po’ di messaggi di DHL olandese che mi mostravano come dei loro pacchi stavano procedendo spediti verso la locale destinazione, e l’altro giorno ho ricevuto la mail che vedete qui in figura. Ammetto che l’ungherese non è una delle lingue in cui sono più ferrato, ma “negativ” scritto in verde mi è comprensibile; inoltre c’erano tre PDF, in ungherese tedesco e inglese, con tutti i dati. Presumo che la signora Borbála (o Barbara, se preferite) sia costei: ma tanto non saprei come contattarla, e spero per lei che non avendo ricevuto i risultati sia andata a telefonare al centro medico. (Chiaro che, se fosse stata positiva, al centro avrei scritto io!)

Il mio cognome non è certo comune neppure in Italia. So che in Brasile c’è un certo numero di Codogno o più spesso Codonho, che però non dovrebbero essere miei parenti nemmeno alla lontana, ma questi Codogno europei mi lasciano perplesso…

I numeri nella Bibbia

Anche chi non è religioso penso concordi che la Bibbia è un testo che per quasi due millenni è stato alla base del mondo occidentale e pertanto è imprescindibile per capire la nostra cultura. Il problema, se volete, è che diventa difficile separare la parte religiosa (cristiana ed ebraica) da quella laica. Bene: esiste una ONLUS, Biblia, che si definisce appunto “Associazione laica di cultura biblica”.

Biblia ha una sezione che promuove lo studio della Bibbia nelle varie scuole, e indice da alcuni anni un concorso per le scuole su un tema specifico. Per quest’anno scolastico il tema del concorso è “I numeri nella Bibbia”, e mi è stato chiesto di preparare un contributo che gli insegnanti delle scuole partecipanti possono usare come traccia. Se vi interessa, lo trovate qui: le mie considerazioni sono, almeno spero, un po’ diverse da quelle che si leggono in giro, e anche differenti da quanto ho scritto in Numeralia. Non avrei però mai pensato di trovare un mio testo fianco a fianco con uno scritto dal cardinal Ravasi :-)

Murphy

Qual è il giorno in cui la metropolitana rimane senza corrente e mi costringe a ritornare indietro e prendere la macchina per portare i ragazzi a scuola? Semplice. (a) È l’unico giorno della settimana in cui dovevo andare in ufficio (vicino alla scuola dei ragazzi) e quindi uscire di nuovo non appena tornato a casa. (b) È il giorno della settimana in cui dalle parti di casa mia passa l’Amsa, e quindi i camion della spazzatura mi bloccano. Poi c’è anche stato il bonus della vicina che stava aspettando i *suoi* figli bloccando l’ingresso ai box…
(poi ho timbrato alle 8:30 anziché alle solite 8:05, non è che io abbia perso troppo tempo: solo un’incazzatura totale globale)

Ultimo aggiornamento: 2021-11-10 09:56