Premessa: Due settimane fa ho perso il portafoglio, senza documenti ma con tutte le carte di pagamento. Blocco carte, denuncia smarrimento, richiesta delle nuove carte. Martedì sera torno a casa e trovo nella buca delle lettere l’avviso di mancata consegna del bancomat. Ci sta, visto che io ero in ufficio e Anna in trasferta. Ci sta un po’ meno che io debba aspettare due giorni per andare in posta a ritirarlo, ma in fin dei conti giovedì avrei cominciato le ferie natalizie e quindi non era la fine del mondo.
Giovedì mattina vado in posta, prendo il bancomat, rientro a casa dove c’era Anna che stava lavorando. Esco poi di casa per una serie di appuntamenti: guardo l’orologio e vedo che sono un po’ in ritardo, essendo le 10.47. Scendo e per puro caso guardo la cassetta delle lettere: c’era il Topolino dei gemelli… e un altro avviso di consegna, questo per la carta di credito, delle… 10.44. In effetti al civico successivo c’era il motorino elettrico del postino. A questo punto mi piazzo lì, aspetto che arrivi, gli sventolo l’avviso e gli chiedo perché non abbia suonato. La sua risposta, con accento pesante ma italianissimo: “Ho cercato, ma il suo nome non c’era”. Ora, è vero che il citofono interno ha i led scassati, tanto che ogni volta che qualcuno viene a trovarci e suona al citofono esterno dobbiamo dirgli qual è il numero per il secondo citofono: ma per l’appunto con il primo citofono non hanno problemi.
Ora, o postino, va bene che magari non hai il tempo di aspettare che qualcuno scenda a prendersi la raccomandata e quindi scappi veloce. Ma potresti almeno evitare di prendermi per i fondelli?
Ultimo aggiornamento: 2019-12-20 12:21