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addio, MAD

Una triste notizia: Mad Magazine dal prossimo autunno non pubblicherà più nuovi contenuti (tranne gli speciali di fine anno) ma riciclerà le vecchie cose ivi pubblicate. Oggettivamente non riesco a comprendere la logica: mi sarei aspettato una semplice chiusura, il che potrebbe avere senso visto che il mercato è quel che è, ma non una cosa del genere. Io lessi un po’ di numeri negli anni ’80, e naturalmente ho ben presente l’articolo seminale di un allora ragazzotto Donald E. Knuth.

Tutto quello che ho da dire è “What, me worry.” Con il punto fermo e non quello di domanda.

Ultimo aggiornamento: 2019-07-04 13:58

La trasmissione radiofonica finlandese in latino ha chiuso

Ho appena scoperto, via Language Log, che dopo trent’anni è terminata la trasmissione radiofonica Nuntii Latini, trasmessa ogni settimana dalla radio pubblica finlandese Yle. L’ultima trasmissione è stata trasmessa il 14 giugno, ed è questa. La pronuncia è probabilmente la restituta: a parte la c sempre pronunciata dura e la t che non diventa z, mi fa ridere sentire “atque” pronunciato “atkve” e soprattutto sentire una cantilena è che tutto fuorché quella a cui siamo abituati.

(Ah: ovviamente Wikipedia in lingua italiana lo aveva già scritto una settimana fa. Tutte le volte mi stupisco di come sia sempre sul pezzo.)

God Bless America

Ho rivisto con i bambini i primi due film della trilogia di Ritorno al futuro. Soprattutto il secondo è stato complicato, perché spiegare a due non ancora decenni tutto il giro delle linee temporali, ma si sono divertiti. Quello che io ho trovato disturbante è stato però il discorso del Biff Tanner “magnate”, che terminava con un “God Bless America”.
È vero che Bob Gale ha affermato che il Biff Tannen del 1985 alternativo si basava su Donald Trump (nel senso di imprenditore edilizio, quale in fin dei conti era al tempo); ma rivedere quelle scene nel 2019 mi ha dato un po’ di brividi!

Ultimo aggiornamento: 2019-06-21 09:30

Satispay, cassieri e sconti

Ieri pomeriggio sono passato all’Esselunga per prendere due cose. Chiedo il totale, la cassiera mi dice “12 euro e 75”, replico “pago con Satispay” e digito la somma. Niente. Riprovo: niente. Per non perdere tempo, tiro fuori il bancomat, lo appoggio al terminale, pago senza problemi… e scopro che lo scontrino era di 11,75 euro. Questo perché avevo un euro di “sconto facile” su una bottiglia di vino, sconto che almeno nello scontrino era indicato dopo il totale.
La cassiera ha spergiurato che a lei veniva indicato 12,75. In effetti avrei dei dubbi su questo :-), anche se non sono certezze proprio perché lo sconto era indicato in maniera diversa dal solito. L’unica cosa buona è che per l’appunto Satispay non ha accettato il pagamento errato: peccato solo che il messaggio di errore non sia arrivato se non una mezz’oretta dopo, e soprattutto che non aggiunga qualcosa tipo “hai cercato di pagare 12,75 ma ti era stato chiesto di meno” (il viceversa funziona, mi è capitato di pagare tutto il denaro allocato e dare il resto con il bancomat)

sondaggi con scontrino

Come i miei ventun lettori sanno, io vendo una libbra della mia carne digitale al Google Opinion Rewards. Ieri a pranzo sono andato al Libraccio a comprare i libri per le vacanze dei gemelli; tornato in ufficio mi è arrivato il link che mi chiedeva se volevo mostrargli lo scontrino. Per una volta avevo ancora con me lo scontrino in questione, non stavo nemmeno dando nuovi dati a Google (che sa già che ho dei figli in quell’età) e gliel’ho fotografato. Mi chiedo solo due cose: qual è il loro vantaggio nell’avere una prova dell’acquisto, oltre che a verificare che non dico fole quando affermo di essere stato in un certo posto, e perché la foto dello scontrino vale praticamente 11 centesimi. Il Google Opinion Rewards dell’altro furbofono, infatti, mi ha chiesto se ieri ero stato al Bricocenter, cosa che ho fatto per annullare un ordine che era in attesa da 50 giorni (per i curiosi, il mobiletto che poi abbiamo comprato altrove e montato ieri); quindi ho detto che sono entrato e non ho comprato nulla. La differenza tra i micropagamenti è stata per l’appunto 11 centesimi…

L’IVA sull’acqua

La scorsa settimana ho preso un po’ di cose al Carrefour, tra cui una confezione di sei bottiglie di acqua . La specificazione del supermercato serve perché i loro scontrini segnano la percentuale d’Iva sui singoli oggetti: ho scoperto così che l’Iva sull’acqua non è al 10% ma al 22% (almeno fino a quando non aumenterà).
Non è in effetti così strano, visto che uno può anche bere dal rubinetto e quindi non ha senso un’aliquota ridotta: però la cosa mi ha lasciato un po’ stupito.