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GPS, ma non quello che pensate

Oggi sono passato in piazza Duomo a comprare una cartolina di Milano in un chiosco (don’t ask). Per pura curiosità ho chiesto se aveva anche un francobollo e mi è stato detto di no, che però se volevo aveva quello da 1 euro e 30 per il “servizio postale alternativo” GPS, servizio tra l’altro ampiamente pubblicizzato nella busta dove mi hanno messo la cartolina.

Ho così scoperto che GPS in questo caso sta per Globe Postal Service, un servizio privato che a dispetto del nome è italianissimo. Bene, direte, è il libero mercato. Sicuramente rispetto a PosteItaliane sarà efficientissimo! Può darsi. Però le loro FAQ – che sul mio PC si vedono scritte in inglese nonostante sia indicata la lingua… – assicurano che nell’85% dei casi la tua cartolina arriverà entro… 13 giorni. Mica male, no?

(PS: Ah, ho provato a cercare un francobollo nel tabaccaio dove già non ero riuscito a farmi stampare la bolla di reso e mi è stato risposto che giammai loro tengono di quella robaccia. Ho capito che siete oramai un posto per mangiare, ma allora smettete di tenere anche sigarette!)

Ultimo aggiornamento: 2019-09-13 15:20

FSC Misto

Ho scoperto solo in questi giorni, googlando, che il marchio “FSC Misto” non significa “buttare nel misto” ma semplicemente che la carta è stata fatta con legno anche non certificato. Non potevano spiegarlo meglio sin da subito?

Pontevecchio Srl

Se ricordate, l’anno scorso scrissi delle acque minerali marchiate Coop e Carrefour che arrivano dallo stesso posto, imbottigliata a Luserna San Giovanni dalla Pontevecchio Srl.

Quest’anno ho scoperto che anche l’acqua Alpi Cozie (che conoscevo) e Martina (a me ignota) sono sempre imbottigliata dalla Pontevecchio, come anche la Valmora e la Sparsa (che pare essere il marchio flagship). Fin qua nulla di male. Il punto è mi è capitata una bottiglietta di acqua minerale marchiata Crai e prodotta dalla Pontevecchio. Solo che quest’acqua non arriva dalla Valpelluce come le altre, ma da una sorgente nella provincia di Cuneo: eppure pare che sia sempre imbottigliata a Luserna. E come la portano lì?

Il fiume Fiume

Quando ad aprile sono andato a Trieste per presentare Numeralia, al ritorno ho fatto una deviazione per tornare a Fontanafredda da mio zio, e quindi ho preso l’autostrada Portogruaro-Conegliano. A un certo punto passo un viadotto e leggo “fiume Fiume”. In effetti ho poi scoperto che con grande mancanza di fantasia esiste appunto il fiume Fiume, che tra l’altro attraversa la cittadina di Fiume (Veneto, ma immagino che ci sia stata l’aggiunta della regione solo perché ai tempi non doveva confondersi con l’attuale Rijeka). Non ho parole, anzi ne ho una sola: “fiume”.

“accuriamo”

Un paio di mesi fa avevo comprato all’Ikea dei portaposate, che però sono troppo grandi per le cucine non Ikea. Dovendo tornarci, mercoledì scorso ho scritto al servizio clienti se era possibile renderli anche senza scontrino, considerando che avevo usato la carta Ikea Family. Mi arriva la risposta “la contatteremo entro 24 ore lavorative” (che non so cosa siano).
Non avendo avuto altri contatti, sabato sono andato e ho sbrigato la cosa direttamente in negozio. Stamattina sono stato chiamato al telefono dall signorina Ikea, alla quale spiego di avere fatto già tutto. La mail di conferma è stata

Accuriamo da lei di aver risolto il problema direttamente nel nostro negozio.

Che vuol dire “accariamo”?

Ultimo aggiornamento: 2019-08-13 12:36

La voce di Salvini

Stamattina il GR di RadioPop è cominciato facendo sentire un pezzetto della registrazione del comizio pescarese dove Matteo Salvini spiegava ai parlamentari che dovevano dargli pieni poteri. Non l’avevo mai ascoltato: posso dire una cosa? Ha una voce incredibilmente bolsa.

Ultimo aggiornamento: 2019-08-09 11:38

“Cantiere”

Ero convinto di averlo scritto qua sulle notiziole, ma non ho trovato il post. Ad ogni modo, l’anno scorso un negozietto di cornici in fondo a via Vespucci era stato rilevato e rimesso a posto per tirare fuori l’ennesimo posto dove mangiare, denominato con grande sfoggio di fantasia “Cornici”.
Il locale è durato una sola stagione, e quest’inverno è rimasto chiuso… fino a quando la scorsa settimana è riaperto – bloccando quasi del tutto il passaggio con i tavolini fuori – e con un nuovo nome: “Cantiere”, comprensivo di virgolette. In effetti è proprio davanti al cantiere di un nuovo palazzone che stanno costruendo tra via Vespucci e via Marco Polo: mi chiedo solo se pensano che tanto anche stavolta il locale chiuderà prima che completino il palazzo :-)

Blangiardo e i libri a pagamento

Ieri sera, mentre ero stipato in metropolitana, il tipo vicino a me stava leggendo e sottolineando un libro dal titolo “Immigrazione. La grande farsa umanitaria”. Inutile dire che quando alla fermata successiva il tipo è sceso e soprattutto lo spazio a disposizione era un po’ aumentato mi sono fiondato a fare una ricerca, e ho trovato la pagina Amazon. Detto questo, le mie curiosità sono aumentate. L’editore, Aracne, pubblica spesso a pagamento e sicuramente come print-on-demand: come mai Gian Carlo Blangiardo – che oltre che essere attualmente il presidente dell’ISTAT è comunque professore ordinario in Bicocca – e i suoi coautori hanno scelto due anni fa di pubblicare in quel modo, libro che tra l’altro sembra essere un’edizione ampliata di quello che avevano dato alle stampe sempre per Aracne l’anno prima? E soprattutto, com’è che le tre recensioni (tutte a cinque stelle, ci mancherebbe altro!) sono tutte monoriga, non entrano nel merito del testo, ma sono “acquisti verificati”?

Ah, i curiosi possono vedere l’indice del libro direttamente sul sito di Aracne.