fotogramma dallo spot originale del 1971
Chi ha la mia età, e forse anche molti di quelli più giovani di me, si ricorderanno della
pubblicità della Coca-Cola con la canzone “Vorrei cantare insieme a voi, in magica armonia…” (per la cronaca, il testo italiano è di
Cristiano Minellono, che ha anche scritto testi come
Il tempo se ne va e
Soli per Celentano,
Mamma Maria e
Voulez vous danser per i Ricchi e Poveri,
Felicità per Al Bano e Romina Power, ma soprattutto lo Zecchino d’Oro 2004). Ma
la storia dietro quel brano è ancora più incredibile.
Tutto nasce con un volo intercontinentale dagli USA a Londra che dovette fare scalo in Irlanda, a Shannon, per lo smog che copriva Heathrow. In quel volo c’erano alcuni manager di una società di pubblicità, la McCann Erickson, che aveva tra i suoi clienti la Coca-Cola e che stavano andando in Gran Bretagna per discutere uno spot per la casa di Atlanta: c’era già un’idea di musica, scritta dai britannici Roger Cook e Roger Greenaway, ma mancava ancora il testo. Inutile dire che i passeggeri non erano così contenti di dover passare la notte là in attesa che le condizioni meteo migliorassero, ma dopo qualche ora in molti se ne fecero una ragione e rimasero a chiacchierare amabilmente… con davanti bottigliette di Coke. Bill Backer, con i colleghi Roger Cook e Billy Davis, vide la scena e pensò che poteva venirci fuori un’idea per uno spot: “I’d like to buy the world a Coke”, mi piacerebbe comprare al mondo una Coca.
Il jingle venne finalmente composto e a febbraio 1971 cominciò a essere trasmesso. Il successo fu incredibile: ai DJ veniva chiesto di metterlo in onda neanche fosse l’ultimo hit. Coca-Cola e McCann Erickson decisero allora di girare uno spot, radunando diverse centinaia di giovani di tutte le nazionalità ciascuno con la sua bottiglietta locale di Coke e facendoli cantare in playback il brano. Il video si sarebbe dovuto girare sulle bianche scogliere di Dover. Dopo tre giorni di pioggia continua, si decise di cambiare location e si scelse una località vicino a Roma, a Manziana, reclutando nuove comparse… e piovve anche lì. Alla fine riuscirono a girare le scene, ma si accorsero che i partecipanti avevano un’aria molto fradicia. Il budget di 100.000 dollari fu di gran lunga superato, arrivando a un totale di 250.000 dollari: si girò di nuovo la scena, con “solo” cinquecento comparse, e finalmente si ebbe il risultato finale, con qualche postproduzione in studio. Furono soldi sicuramente ben spesi. Il video terminava con questo testo in sovraimpressione:
On a hilltop in Italy
We assembled young people
From all over the world
To bring you this message
from Coca-Cola Bottlers
All over the world.
It’s the real thing. Coke.
La frase “It’s the real thing” era al tempo lo slogan della Coca-Cola, naturalmente.
Ma la cosa forse ancora più incredibile è che visto il successo del brano si decise di “depubblicizzarlo” e creare un brano musicale vero e proprio, aggiungendo nuovo testo e togliendo i riferimenti alla bevanda. Solo che i New Seekers, che erano la scelta iniziale non erano disponibili, così venne formato un gruppo musicale apposta con musicisti di studio, gruppo che prese il nome “The Hillside Singers” per rimarcare il riferimento allo spot. Dopo un paio di settimane però si riuscì a farla registrare anche ai New Seekers; così uscirono contemporaneamente la versione degli Hillside Singers e quella dei New Seekers che giunse in testa alle classifiche britanniche e toccò il quinto posto in quella Billboard. Niente male per una pubblicità, no?