La notizia che Cristiano Ronaldo è risultato positivo a SARS-Cov-2 – prontamente rilanciata da Lercio… – mi ha fatto pensare. Come mai ci sono così tanti contagi tra i calciatori professionisti? Le possibilità che mi vengono in mente sono le solite. A loro fanno molti più tamponi e quindi è più facile scoprire qualcosa, ma questo non collima con la scarsa diffusione generale tra la popolazione; più facile che in allenamento e nelle partite ci siano più contatti di quanto si pensi.
C’è anche l’ipotesi “i calciatori non sono geneticamente in grado di seguire le regole per evitare il contagio” che mi piacerebbe usare :-), ma l’ipotesi cozza col fatto che anche nel ciclismo ci sono molti casi, e un ciclista professionista in una grande gara a tappe non ha la forza di fare null’altro. La cosa mi preoccupa, perché potrebbe darsi che l’attività fisica pesante aumenti la probabilità di avere difese immunitarie più basse nei confronti del coronavirus. Ricordate il paziente zero italiano che era un maratoneta ancorché dilettante? Non so se siano stati fatti studi al proposito, ma voglio rassicurare i miei ventun lettori: in ogni caso io non rientro in quella categoria…