Dalle undici ad ora (quindi in sei ore e mezzo) sono arrivate sul queste notiziole 214 richieste con la stringa “influenza suina”.
Considerando che il numero di infettati in queste due settimane in tutto il mondo è ben minore dei morti in incidenti stradali nello stesso periodo, è chiaro che il vero contagio lo si ha per via internet.
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_Donna o tigre?_ (libro)
Altra ristampa di uno dei tanti libri di Smullyan, anche questo (Raymond M. Smullyan, Donna o tigre? [The Lady or the Tiger? and other logic puzzles], RBA Italia 2009 [1948, 1992], pag. 184, € 9,99, trad. Stefano Evangelisti) parte con una serie di problemini da risolvere con la logica, valutando i vari indizi che sono forniti e arrivando a volte ai metaindovinelli, quelli cioè che si possono risolvere senza sapere la risposta a una domanda specifica, ma sapendo che – se la si sapesse – allora lo si potrebbe risolvere. Un po’ contorto, ma la logica a volte lo è. La seconda parte del libro tratta invece di uno dei cavalli di battaglia di Smullyan, il teorema di Gödel: come già in altri suoi libri, vengono fatti alcuni esempi che man mano portano a un teorema di tipo Gödel in un ambiente ridotto, legati alla costruzione di macchine che seguano una certa logica. In questo caso si fa notare la differenza tra teorema vero e teorema dimostrabile, e si arriva anche al problema dell’halting. Come già negli altri casi, un libro per gli amanti della logica, anche se non facilissimo da seguire. Nota: all’interno del libro il nome del traduttore (che ho ricavato dall’edizione originale Zanichelli) non è indicato, e questo non è bello. La traduzione di Stefano Evangelisti in sé è comunque buona, anche se un po’ datata; c’è uno svarione con le figure a pagina 12 e 16 invertite, ma non penso sia colpa sua.
VotAntonio versione 2009
Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. Ma io sono diabolico: così, dopo la trombatura di tre anni fa, anche quest’anno mi candido per le RSU Telecom (unità produttive di Milano), nelle elezioni che si terranno domani e giovedì.
Anche stavolta sono nelle liste FISTel-CISL, nonostante Anna mi continui a chiedere come faccia a stare nello stesso sindacato di Bonanni. Onestamente me lo chiedo anch’io; è anche vero che su queste cose io guardo con una prospettiva davvero di basso livello, vale a dire quello che accade vicino a me, e continuo a trovarmi meglio con un approccio più morbido come quello appunto della Cisl. Per il resto so che a parte il pacchetto dei miei colleghi qui in ufficio non mi conosce nessuno, e non ho certo fatto campagna elettorale; la mia presenza in lista è più che altro una questione di principio, per dire “io non me ne frego”.
Le vere notizie importanti
Come potete leggere ad esempio da noiseFromAmeriKa, la sera del primo maggio è stata pubblicata sul sito del ministero dell’Economia la Relazione Unificata sull’Economia e la Finanza pubblica. Sono quattro mega di PDF, ve lo dico subito. Bisogna dire che al ministero sono dei veri stakanovisti, che non rispettano nemmeno la festa del lavoro…
Le previsioni di Tremonti, che immagino essere ottimiste per contratto esattamente come lo sono sempre state, parlano di PIL 2009 pari a -4.2% di quello del 2008, con stime di crescita per il 2010 dello +0,3% e per il 2011 del +1,2%. Stime ben superiori a quelle del Fondo Monetario Internazionale (che è pessimista per contratto, d’accordo) che danno il 2010 ancora a crescita negativa e un più epsilon solo nel 2011 (c’erano ieri i grafici su Repubblica cartacea). Il rapporto deficit/PIL è previsto essere del 4.6% quest’anno e il prossimo, e del 4.3% nel 2011; il tutto se non si alzeranno i tassi di interesse, cosa assolutamente probabile considerando che la Banca Centrale Europea lo farà non appena l’economia del resto dell’Europa ripartirà e con essa l’inflazione. Le previsioni del FMI danno un rapporto debito/PIL che dal 103 e rotti percento del 2007 schizzerà al 120%, rimanendoci per dieci anni almeno.
Da noi intanto i quotidiani parlano del divorzio del PresConsMin, rubando il lavoro a Novella2000.
_L’ossessione dei numeri primi_ (libro)
Nel caso dell’ipotesi di Riemann, a differenza del Teorema di Fermat, è già complicato spiegare l’enunciato: non parliamo naturalmente della dimostrazione. John Derbyshire, matematico di formazione e giornalista di professione, ha pensato di raccogliere la sfida e ha scritto questo libro (John Derbyshire, L’ossessione dei numeri primi [Prime Obsession], Le Scienze 2009 [2003], pag. 403, € 11.80, trad. Angela Iorio) che racconta la storia dei tentativi di soluzione dell’ipotesi. (L’edizione che ho letto io è quella pubblicata per Le Scienze, che stata licenziata da Bollati Boringhieri) Derbyshire ha deciso di separare i capitoli: quelli pari raccontano in maniera più o meno romanzata la storia dell’ipotesi e dei matematici che vi si sono cimentati, mentre quelli dispari sono più tecnici, anche se l’autore promette di non usare praticamente mai l’analisi matematica (e non “senza introdurre alcun calcolo”, come è stato tradotto… L’inglese “calculus” non sono i calcoli!). Ci è riuscito? Mah. La parte matematica non è comunque così facilmente comprensibile, e lo stile è un po’ troppo pettegolezzaio per i miei gusti… però probabilmente è il modo migliore per rendere appetibile la materia a chi non è un esperto del campo.
Cheatsheet matematici
Quando ero giovane io, erano appena usciti i manabili: libriccini da nascondere da qualche parte – anche se a mio parere erano un po’ scomodi da nascondere – che contenevano tutte le formule ritenute necessarie per passare gli esami. Secondo me conoscere le formule è necessario ma non sufficiente: ma tant’è. Quando io ero bambino, l’ultima pagina dei quaderni a quadretti aveva tutte le formuline di geometria piana e solida.
Adesso c’è il web, no? Così ecalc ha pensato di preparare delle pagine web con le varie formule, pagine che potete vedere on line oppure scaricarvi in formato pdf.
come sbagliare l’etimologia
Ieri mattina, mentre sentivamo il giornale radio con le devastanti notizie sull’influenza suina – devastanti nel senso che cercano disperatamente di montare un caso che al momento non c’è e non sembra nemmeno essere vicino – Anna mi chiede “Ma virulento e virus hanno la stessa etimologia?” Io, con la sicumera che vi è ben nota, dico “mannò! virus è una creazione moderna, mentre virulento arriva da vis, forza”.
Poi sono andato a verificare. Ho così scoperto che virus è una parola latina che significa “veleno” (come anche venenum, del resto), e che virulento deriva appunto dal tardo latino virulentum, coniato appunto a partire da virus. Insomma, ho sbagliato su tutta la linea… ben mi sta.
Sondaggio: com’è che ci sono sondaggi così diversi?
Ricordate quando il nostro PresConsMin ha affermato che la sua popolarità in Italia è al 75.1%? Su, sono passati due giorni, ce la dovreste fare. Bene: lo scorfano ha pescato un sondaggio del mese scorso, commissionato per France24 e l’International Herald Tribune. Il sondaggio chiedeva la popolarità di vari leader mondiali a cittadini di USA, Francia, Germania, UK, Spagna e Italia. I risultati ve li potete leggere da voi: il nostro PresConsMin, pur avendo quasi il triplo dei consensi dell’iraniano Ahmadinejad, si ferma a un misero 17%, un terzo di quanto raccoglie Angela Merkel (lasciamo perdere Obama).
Vabbè, direte voi, all’estero la stampa è tutta schierata contro Berlusconi e quindi i poveri americani ed europei, non sapendo tutte le cose che Lui fa, lo snobbano. Il guaio è che se controllate bene i risultati, il gradimento in Italia è il 38%, cioè la metà di quanto lui affermi. Qui c’è qualcosa che non va: chiedo l’aiuto di voi tutti per avere un quadro – assolutamente non significativo, visto che i miei ventun lettori sono molto più polarizzati della popolazione italiana – di cosa possa essere successo. Il sondaggio è a risposta multipla, non abusatene.
(se non avete javascript abilitato, potete andare qua)