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matematto non praticante

Utilizzatore finale

Tecnicamente Niccolò Ghedini ha ragione. Nel nuovo pseudoscandalo di giro di fanciulle più o meno simpatiche dalle parti di Palazzo Grazioli, il PresConsMin è soltanto un “utilizzatore finale”. È vero che – lasciando da parte l’affronto alla lingua italiana che avrebbe la parola “utente” – la sua frase significa che la considerazione per le donne è scesa ancora: nemmeno più “donna oggetto” quanto “donna servizio”. Ma è anche vero che l’elettore medio del PdL probabilmente non si accorge nemmeno della cosa, non rivestendo alcuna novità.
Ma non voglio parlare di Silvio: mi interessano altre cose. Innanzitutto, com’è che il Corriere, che pure quando era partito il Noemigate sembrava essere dalla parte del Cavaliere, adesso esce fuori con questa storia? A pensare male si potrebbe dire che né a Rep né a Cor interessa alcunché del tutto, solo che il primo scoop era del fogliaccio scalfariano e quindi a via Solferino se ne stavano zitti e buoni in attesa di poter trovarsi il “loro” scoop. (No, non è così, a Repubblica stanno comunque montando il caso perché fa loro comodo).
Inoltre, com’è che è uscito di nuovo fuori Minimo D’Alema? Non sono riuscito a capire se è un’astuta manovra della destra per fare in modo che lui torni ad essere il Capo dei Riformisti – e garantire un’altra strepitosa vittoria al PdL – oppure un’ancora più stuta manovra della sinistra per fare in modo che lui torni ad essere il Capo dei Riformisti – e garantire un’altra strepitosa vittoria al PdL. Se qualcuno mi sa spiegare la cosa, gliene sarei grato.
Resta sempre l’ipotesi più dietrologica: si continua a parlare di donnine allegre per fare in modo che si taccia su altro. Però non saprei cosa sia questo “altro” (e infatti non se ne parla…): la crisi la vediamo lo stesso e di Mills non gliene frega nulla a nessuno. Boh.

Trenitalia rimodula

Domenica scorsa è stato pubblicato l’orario estivo Trenitalia, una di quelle cose che fa dire “sta iniziando l’estate”. Non parlo però dell’orario in sé, ma delle note all’orario stesso. Scopro infatti che «Finisce l’era del biglietto “aperto”», nel senso che per qualunque treno che non sia un regionale occorre specificare all’atto dell’acquisto quale treno si vuole scegliere.
Risultato pratico? Sei costretto a pagare la prenotazione del posto. Non è una cosa che mi riguardi direttamente, visto che sono anni che il posto lo prenoto; ma il principio non è certo bello, soprattutto quando a ciò si aggiungono le due prese per i fondelli scritte poche righe sotto:
– «Intercity, categoria che assorbirà anche gli attuali Intercity Plus»: l’unica differenza tra Intercity e Intercity Plus era che per questi ultimi la prenotazione era obbligatoria.
– «Nel caso non vi fosse disponibilità di posti a sedere, il cliente potrà chiedere ugualmente di viaggiare. In questo caso il biglietto recherà la dicitura “senza garanzia del posto”». Insomma, esiste il “diritto di non-prenotazione”, che si paga esattamente come quello di prenotazione.
La cosa che mi dà davvero fastidio non è l’aumento surrettizio di questi prezzi, che come ho spiegato in realtà non mi tocca; è che è appunto surrettizio, così a Trenitalia possono dire di non aver ritoccato le tariffe. Avessero detto “aumentiamo di tre euro il costo del biglietto, ma permettiamo di prenotare il posto gratuitamente” non ci sarebbe stato nulla di male.

Il nuovo sito ATM e le tracce orarie

Una decina di giorni fa ATM ha rinnovato il suo sito. La fruibilità sembrerebbe migliorata, il che non era poi così difficile come ben sa chiunque avesse provato a cercare delle informazioni; ad esempio adesso si direbbe che gli errori di accesso al DB siano spariti.
Tutto bene, se non fosse per un piccolo particolare. Il vecchio sito infatti aveva una e una sola sezione davvero utile: quella delle tracce orarie, che permetteva a chi usava il sito di sapere quando sarebbe dovuta passare una linea e soprattutto vedere il tempo impiegato per andare da unna fermata all’altra. Non era forse il massimo, visto che bisognava prima indicare che tipo di mezzi interessavano, poi aspettare che il javascript si svegliasse, e infine scegliere la linea: ma comunque funzionava. Adesso no: non c’è traccia di tracce orarie.
Giovedì sera ho provato a contattare via email ATM per avere lumi. La risposta mi è arrivata il giorno dopo (abbastanza copincollata, come si può anche vedere dalle versioni pubblicate in un forum di appassionati): depurata dai peana su come è bello il nuovo sito e come bisognerà aspettare qualche tempo perché sia ancora più buono, il succo è “apri la cartina del GiroMilano; indica che vuoi vedere le fermate dei bus; clicca sulla fermata che ti interessa; seleziona la linea che ci passa”. Per me è una procedura piuttosto bizantina, ma la potrei anche accettare. Solo che non esce più la traccia oraria, ma quella dei passaggi. La differenza? Che non mi si dice più “La 91 passa alle 16:03, 16:08, 16:12, ecc. ecc.” ma “alle 16 la 91 passa ogni 4-5 minuti“. Lo so, le tracce orarie erano assolutamente inaffidabili visto che se un autista era a casa malato il bus se ne rimane tranquillo in deposito; però almeno si aveva un’idea di cosa aspettarsi, anche nel caso la famigerata palina virtuale non fosse già stata installata. (A proposito: dov’è finita?)
Io penso sempre male, e ritengo che il “miglioramento” migliori semplicemente la vita dei signori di ATM, visto che l’utente ha ancora meno possibilità di sapere cosa non sta funzionando. D’altra parte sono alcuni mesi che anche alle fermate le tabelle orarie sono state sostituite con quelle dei passaggi, e la cosa non mi pare così casuale. Voi che ne pensate?

_Rumore bianco_ (libro)

[copertina] Che cos’è la musica digitale? La domanda sembra pleonastica, visto che sono decenni che dai CD agli MP3 ai telefonini la musica è ormai qualcosa fatta di bit. Però ci sono molte cose dietro il passaggio al digitale, e questo libro (Andrea Cremaschi e Francesco Giomi, Rumore bianco, Zanichelli – Chiavi di lettura – 2009, pag. 191, € 9.80 , ISBN 978-88-08-16600-5) dovrebbe dare un po’ di spiegazioni al riguardo.
L’idea era buona, ma il risultato direi proprio di no. Sono state messe insieme troppe informazioni, dalla musica elettronica “classica” al passaggio al digitale, al posizionamento degli impianti di diffusione, ai software esistenti sul mercato; il risultato finale è che almeno io non sono riuscito a farmi un’idea chiara di tutto quello che c’è dietro, se non avere scoperto perché i diffusori si chiamano 5+1; non sarebbe la fine del mondo, se non fosse appunto che questi libretti dovrebbero servire a farsi un’idea degli argomenti trattati.
Vabbè, magari sono io a pretendere troppo.

la Grande Visita di Silvio

Ieri finalmente il nostro PresConsMin è andato a Washington a parlare con il tipo alto e abbronzato che è attualmente l’inquilino della Casa Bianca. Ovviamente da noi ci sono state pagine e pagine e pagine di commenti, con i destri che hanno sbertucciato i sinistri: nulla di nuovo sotto l’italico sole.
Avevo pensato di andare a vedere cosa diceva la stampa americana dello storico incontro: solo che CNN.com nelle sue pagine di ricerca non mi ha ritornato nulla a nome Berlusconi, probabilmente perché Obama oggi parlerà col presidente della Corea del Sud.
Allora sono passato al New York Times: e in effetti lì sì che la notizia è presentata: in tutto il suo fulgore. (Hint: la parola chiave è “dulcis in fundo”)
(sì, il Washington Post scrive qualcosa, e sennò c’è sempre il comunicato stampa ufficiale)

Minnesota: ricontiamo!

Le elezioni statunitensi si sono tenute il 4 novembre. Oltre al Presidente della Repubblica, si è anche rinnovato (almeno in parte) il Congresso e il Senato. Fatti i conteggi, i nuovi o riciclati parlamentari hanno preso il loro seggio… tranne che in Minnesota, dove l’incumbent – chi c’era prima, insomma – sta facendo ricorsi a tutti i livelli per impedire che chi dopo conteggio e riconteggio ha avuto più voti prenda il seggio. Sono passati solo 225 giorni, anzi 226 oggi.
La ragione, naturalmente, non è affatto personale. Il candidato che sta ricorrendo è repubblicano, e se l’altro riuscirà ad andare in Campidoglio i democratici avranno 60 voti: una maggioranza qualificata che permetterà di far passare le leggi molto più rapidamente. La posta in gioco è insomma pesante, e non per nulla i repubblicani stanno pagando tutte le spese legali (e sono tante!) per riuscire a rimandare per quanto possibile il momento definitivo. Niente male, vero?

Disabitata, per fortuna!

[la Luna è abitata?]
Stefano mi segnala questo lancio di agenzia (mai la parola “lancio” è stata più appropriata), sulla missione di una sonda giapponese che ha preso nuove fotografie della superficie lunare.
Dopo il compimento della sua missione, la sonda è stata fatta precipitare sulla superficie lunare: ma come si può leggere dall’articolo le cose sono state fatte proprio per bene. I tecnici giapponesi si sono premurati di scegliere una zona disabitata: non sia mai che qualcun… qualcos… qualche essere si faccia male!
p.s.: in effetti avrei anche potuto mettere questa notiziola in Povera Matematica. Nella frase prima, infatti, si legge che «l’ultima eruzione di magma vulcanico nei ‘mari lunari’ prima di quanto si ritenesse. E’ accaduto 2,5 miliardi di anni fa e non 3 come gli scienziati avevano ipotizzato.». Manca un verbo, lo so: non è colpa mia. Ma anche se la sintassi italiana fosse corretta, la semantica non lo è per nulla: se pensavo che qualcosa fosse accaduto 3 ore fa e invece scopro che è stato 2,5 ore fa, significa che è accaduto dopo, non prima. Anche se 2.5 e 3 non sono ore ma miliardi di anni, mica cambia nulla!