I Beatles sono stati citati e parodiati in mille modi, come probabilmente sapete. Forse un po’ meno noto è che le parodie si sono anche allargate alle copertine dei loro album: non tanto il White Album, che in effetti è un po’ difficile da riciclare, ma le copertine di Sgt. Pepper’s e Abbey Road sono delle icone pop.
Per quanto riguarda quest’ultimo album, potete vedere una pletora di copertine vere o fasulle, da Peanuts e Simpson ai RHCP, dai frati francescani del convento di Gerusalemme allo stesso Paul McCartney. Non essendoci un vero o fittiizio disco, la copertina coi Lego non è presente.
Quanti ne conoscete di questi dischi?
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Roseanna (libro)
Questo primo racconto della serie di Martin Beck (Maj Sjöwall e Per Wahlöö, Roseanna [Roseanna], Sellerio “La Memoria – 638” 2005 [1965], pag. 320, € 11, ISBN 978-88-389-1974-9, trad. Renato Zatti) lo definirei un “giallo triste”. Probabilmente è molto svedese, e svedese dei primi anni ’60 – è ambientato nel 1965; quella Svezia che per l’immaginario italiano era piena di disinibite fanciulle e biondi stalloni, ma che viene dipinta nel libro come un posto piovoso e niente affatto piacevole. Il libro, più che un giallo, è un poliziesco, con le indagini che cercano di far luce sull’omicidio di una ragazza americana; la prosa è molto secca, fa quasi sembrare uno come Hemingway un barocco, ed è resa direi bene nella traduzione.
Certo che se amate i gialli all’americana non è il libro per voi, ma altrimenti vale la pena leggerlo, soprattutto superato lo choc dello stile delle prime pagine.
il giro del mondo della posta
Oggi mi è arrivato l’ultimo libro di Doug Hofstadter, speditomi direttamente da lui.
La cosa strana è che la busta imbottita aveva il modulino verde del servizio postale statunitense, con la firma che se ho ben visto è quella della sua segretaria; però c’era anche un timbro postale di quelli adesivi con sopra scritto “International Par Avion AIR – PO Box 91995 – Auckland Mail Centre – AUCKLAND 1142”. Perché mai un pacco dall’Indiana all’Italia deve passare dalla Nuova Zelanda? Hanno fatto il buco attraverso la Terra?
unavailabe!
Sto cercando di acquistare online i biglietti del treno, visto che da stasera farò una settimana di ferie (a Chiavari, nulla di esotico).
Ero rimasto favorevolmente sorpreso dal vedere che la pagina di scelta biglietto di Trenitalia è indubbiamente migliorata nella comprensibilità e fruibilità. Peccato che gli sforzi sono stati vanificati quando sono andato a pagare con la carta di credito e mi è arrivato il messaggio che vedete qui sopra.
Lo so, non è colpa di Trenitalia: però scrivere “unavailabe” è molto in linea…
Glossario matematico – ricreativo?
Sto giochicchiando con DokuWiki (ne parlerò più diffusamente in seguito) e mi è venuto in mente che si potrebbe fare un glossario di “matematica usata per i problemi ricreativi”.
Trovate un primissimo abbozzo qui: l’idea dovrebbe essere di avere una rapida spiegazione nel glossario, e poi almeno per alcune voci un wikilink che porti a una spiegazione un po’ più corposa. Domande varie:
– vi piace l’idea?
– avete degli argomenti che vorreste vedere definiti e/o trattati? (la differenza è quella indicata sopra)
– volete lavorarci su? (se riesco a settare la wiki)
ps: dokuwiki ha già al suo interno la possibilità di fare un wikilink a Wikipedia per eventuali approfondimenti. La mia idea è un po’ diversa da quella di Wikipedia, ma naturalmente non è in contrapposizione, pur essendo un progetto non-commercial. Me la posso portare avanti anche da solo, il terzo punto è il meno importante insomma.
sciopero? quale sciopero?
Quelli che vedete qui sopra sono gli accessi al mio sito nel mese di luglio. Come forse ricorderete, il 14 luglio c’era lo “sciopero dei blog”, e queste notiziole erano in formato ridotto: nessun post tranne quello a mezzanotte in punto, e solo un post visibile in home page. È vero che il resto del sito funzionava normalmente, ma anche limitandoci a lloogg che cnon si vede nessuna differenza. Solo feedburner mostra un calo, ma se si guardano le statistiche mensili potrebbe essere effetto di un problema interno.
Insomma, di questo “sciopero” qui da me non se n’è accorto nessuno, a meno che non sapesse già della sua esistenza. Bel risultato.
Letizia e l’alcol
Finalmente, leggendo il comunicato comunale, ho capito perché tutti stanno dicendo che l’ordinanza milanese antialcol per i minorenni è una prima assoluta in Italia. Non solo non si può vendere bevande alcoliche a chi ha meno di sedici anni (cosa che credo sia legge); non solo non si può più somministrare bevande alcoliche a chi ha meno di sedici anni (a Monza lo stanno già vietando dal primo luglio), ma saranno anche vietati consumo, detenzione e cessione anche a titolo gratuito. Insomma, se ti vedono bere un sorso di birra e non hai sedici anni ti faranno pagare 500 euro di multa, anzi “solo” 450 se paghi subito.
L’ordinanza mi pare semplicemente una cagata pazzesca (cit.). È vero che è la logica conclusione di una frase come “il 34% dei ragazzi di 11 anni hanno già avuto problemi di alcolici”, che sembra più farlocca di uno dei tanti sondaggi tirati fuori dal cappello del nostro PresConsMin e che è verificabile esattamente come questi ultimi. Ma è anche vero che non è certo con le grida proibizionistiche che si arginerà l’eventuale fenomeno dell’alcolismo giovanile, e sicuramente non si bloccano le minigang, per non parlare delle gang maggiori. Ma volete mettere il vantaggio di poter dire ai media che “Milano si pone ancora una volta in prima fila”, riuscendo a evitare di far parlare di tutto il resto per cui è ben in fondo alla classifica anche solo italiana?
Gli 007 dei saldi anche a Milano!
Sabato ho accompagnato Anna a comprare un paio di scarpe in piazza Caiazzo. Mentre stava per pagare sono entrati due tipi piuttosto anziani con valigetta in pelle; uno dei due ha cominciato a fare domande strane, tipo “ci sono i saldi per le scarpe?” “come faccio a vedere il prezzo e lo sconto?” Poi, indicando il prezzo scontato, “quindi da questo devo togliere lo sconto?” Il negoziante figlio spiegava pazientemente tutto, mostrando alla fine come il cartellino avesse il prezzo originale sopra, lo sconto e il prezzo finale sotto; a questo punto i due hanno ringraziato, salutato e se ne sono andati di tutta fretta, lasciando me, Anna, negoziante padre e negoziante figlio a guardarci perplessi.
La mia sensazione è che i due fossero funzionari del comune che stavano verificando che i negozianti non facessero i furbi, un po’ come in Trentino-Alto Adige, anche se lì fanno le cose più in grande e scrivono i titoloni… Per la cronaca, il negozio in questione riportava i prezzi correttamente.