o se preferite “a minor problem”, come potete vedere dalla schermata iniziale di questo semplice gioco, che a me più che Sokoban ricorda Pengo (se non ve lo ricordate, una scomoda versione che usa i tasti è qua).
Scopo del gioco è riuscire ad avvicinare nel minor numero di mosse i terzetti di pietre preziose; per spostare un pezzo basta cliccarci su e verranno indicate le varie direzioni in cui muoversi. Buono spostamento!
(via Passion for Puzzles)
Archivi autore: .mau.
Scopiazzare scientificamente
Alvise mi segnala come anche l’Unità è incorsa nel vezzo di prendere il testo da Wikipedia e inserirlo in un proprio articolo, senza fare l’unica piccola cosa richiesta: dire cioè che è stato tratto da lì. (E lasciare l’articolo sotto una licenza libera, occhei: ma credo che quello non sarebbe poi così difficile).
Solo che il lettore più che abile in questo caso non ha nemmeno bisogno di verificare la fonte: come potete leggere anche voi (il testo incriminato è la biografia di Ivano Fanini, in fondo all’articolo) sono anche stati copiati rigorosamente tutti i link interni, che effettivamente portano alle pagine dell’enciclopedia. A che cosa serve al lettore del quotidiano online sapere tutto sul 2000 non ci è dato sapere: spero che la prossima volta il loro lavoro sia migliore.
Achille Campanile: Opere – Romanzi e racconti 1924-1933 (libro)
Questa raccolta delle prime opere di Campanile (Achille Campanile, Opere – Romanzi e racconti 1924-1933, Bompiani Classici aprile 2001 (1989), pag. 1541, € 15.24, ISBN 978-88-452-4766-8) contiene sette libri, oltre a un’introduzione e postfazione di Oreste del Buono. Manca purtroppo “Battista al Giro d’Italia” che è sì del 1932 ma è una raccolta di racconti. Premessa indispensabile: Campanile per me non era autore da romanzi. Ha dato il meglio di sé nel piccolo, come le Tragedie in due battute, le opere teatrali ma anche la critica televisiva. Nei suoi romanzi è difficile tenere a mente la trama: in “Ma che cosa è quest’amore?” ci si perde ad esempio nelle divagazioni assurde e divertentissime che trasformano completamente quelle che altrimenti sarebbero banali storie d’amore ambientate in un periodo in cui il treno la fa da padrone. “Se la luna mi porta fortuna”, scritto subito dopo la morte di madre e fratello, ha lunghi tetri incisi che non sembrano neppure campanileschi. In “Giovinotti, non esageriamo!” si inizia però già a vedere il suo stile inconfondibile nelle peripezie dei personaggi, assolutamente slegate al giuoco del calcio che è il tema del libro, cosa che nel 1930 non era così scontata. In “Agosto, moglie mia non ti conosco”, le vacanze al mare sono lo sfondo per una commedia basata sulla perdita delle chiavi di una serie di cinture di castità, così come “In campagna è un’altra cosa” e “Amiamoci in fretta” sono classiche commedie, quasi una trasposizione italiana dei libri di Wodehouse mischiate alla commedia degli equivoci… salvo che la seconda ha una chiusa assolutamente spiazzante. Infine, “Cantilena all’angolo della strada”; raccolta di elzeviri, più vicina alla “letteratura seria” dell’epoca, ma a mio parere di livello inferiore alle altre opere.
Campanile doveva comunque avere un bel caratterino, visto che come postilla a due delle sue commedie racconta per filo e per segno dove le sue Tragedie in due battute erano state riciclate, con nome e data della rivista :)
Anisoradio
Martedì sera stavamo andando da Chiavari a Genova e avevo acceso la radio su Isoradio, senza nessuna vera necessità. Su alcune gallerie il segnale non arrivava, il che in effetti non è bello; ma la cosa più interessante è capitata all’interno di una lunga galleria tra Recco e Nervi. Appena entrato in galleria è cominciato il rumore bianco classico… tranne ogni tanto, quando per un attimo si sentivano i suoni. Cosa succedeva? Semplice: la galleria ha due canne, e ogni tanto ci sono dei passaggi che li uniscono. Quando si passava davanti a uno di questi passaggi, il segnale – evidentemente presente sull’altra canna – riusciva a farsi strada fino a noi.
L’unica cosa che mi manca è capire quest’anisotropia: perché dovrebbero far passare il segnale in direzione Livorno e non verso Genova?
astronomo, astrologo, che cambia?
Licia mi segnala questo articolo di Repubblica, dove si può vedere come l’astronomo Marco Fulle sia stato promosso a furor di popolo alla professione di astrologo. Evidentemente la signora o signorina Parmeggiani sarà rimasta scioccata dal pensiero che uno invece che guardare le stelle si dedica ai vulcani… oppure immagina che il suffisso -logo indichi “uno che parla di”: insomma un divulgatore.
La cosa più divertente è che nell’occhiello la professione di Fulle è riportata correttamente: situazione paradossale, un po’ come l’uomo che morde il cane.
i numeri della RU486
L’uso della pillola abortiva RU486 è stato autorizzato anche in Italia. Non capisco chi se la sta prendendo perché il Vaticano ha annunciato la scomunica per chi la prescrive o la usa; è banalmente un’applicazione della scomunica per chi procura o effettua un aborto, insomma nulla di nuovo. (Le discussioni sul doppiopesismo delle gerarchie cattoliche per favore altrove: io mi limito a citare Mt 18,7)
Purtroppo non c’è nulla di nuovo nemmeno nell’uso distorto dei numeri che vengono tirati per la giacchetta per sostenere le proprie opinioni. Leggo che Eugenia Roccella ha affermato che dal 1988 a oggi ci sarebbero stati 29 decessi di donne a causa dell’assunzione del farmaco, cosa che di per sé non significa nulla, essendo un semplice valore assoluto senza parametri. Ma se da un nostro parlamentare non mi aspetto più di tanto, molto più preoccupante è la risposta di Silvio Viale, che non si limita ad affermare “Anche se questi 29 casi fossero reali, ma non lo sono, non costituirebbero un ostacolo per la registrazione di nessun altro farmaco.” (indiscutibile) ma prosegue con “Nel 2003 i centri antiveleno hanno segnalato 59 morti negli Usa per laspirina, e nessuno si sogna di toglierla dal commercio”. Ora, ancora più grave di usare numeri assoluti a capocchia è mescolare numeri a capocchia. Invece che fare l’unica cosa metodologicamente corretta, vale a dire confrontare la probabilità di morte per l’assunzione della RU486 con quella di morte per altre tecniche abortive, Viale ha messo insieme due numeri che non c’entrano nulla, considerando il consumo abnorme e senza regole di aspirina negli USA. È un po’ come se a uno che dice di aver perso cento euro si facesse notare che il deficit dello stato italiano è molto maggiore. In effetti non che mi fidi della conoscenza della matematica da parte dei medici, scarsa conoscenza che è tra l’altro pericolosissima.
Il commento migliore è stato comunque quello di Stark: «L’Udc contro la RU486: “Dal 1988 ha ucciso 29 persone”. Quasi quanto i casi di soffocamento da Big Babol.»
Special Announcement
Ieri mattina, a un’ora non troppo compatibile con la vita umana (almeno la mia) stavo aspettando a Chiavari il treno che mi avrebbe riportato a Milano. A un certo punto dagli altoparlanti avvisano che il treno che devo prendere è in ritardo di dieci minuti. Fin qui nulla di strano. Essendo poi la Liguria regione a vocazione turistica, ed essendo Trenitalia un’azienda attenta a queste cose, lo stesso messaggio viene detto in inglese; e anche qui nulla di così strano. La cosa strana è l’inizio di questo messaggio: Special announcement. Diciamocelo: che in Italia un treno sia in ritardo è tutto meno che “speciale”. Già si fa una pessima figura, ma almeno si potrebbe esordire con il sempreverde “Attention, please” o lanciarsi verso un “Take notice, please” che avrebbe il notevole vantaggio di non essere una presa per i fondelli dell’anglofono futuro passeggero: invece no. Segno di un incredibile ottimismo quando le nostre ferrovie hanno commissionato il sistema text-to-speech?
prima delle ferie, ricordatevi del Carnevale!
Venerdì 14 agosto, essendo che è il 14 del mese, ci sarà il Carnevale della Matematica, ospitato qui da me. Non importa se leggerete i contributi a settembre, la matematica non si rafferma; però importa che se state andando in ferie e in questi quindici giorni avete scritto qualcosa me ne diate notizia, al solito indirizzo dotmaudot chiocciola gmail · com.