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matematto non praticante

sono fiero di me!

ricordate la mia notiziola di ieri, sull’attacco zombie? Sono stato facile profeta a indicare che oggi l’italica stampa l’avrebbe presentata: in effetti il Corsera la riporta in un articolo anonimo (e in questo momento è la più letta).
Ciò detto, il fatto che nei link non ci sia solo il PDF dell’articolo (che era presente nella notizia BBC) ma anche quello alla home page di Robert Smith?, compreso di spiegazione sul perché del punto interrogativo nel nome, mi fa pensare che l’anonimo giornalista abbia dato un’occhiata anche alla mia notiziola! (Oppure abbia fatto un bel lavoro di ricerca, il che comunque è un’ottima cosa in assoluto). Sono cose.

un grande gallo rende la vita molto piu piacevole

Era un bel po’ che non mi arrivavano più spam babelfishati, ma devo dire che quello di ieri è davvero poetico.
Il titolo è “Scopri le Nuove Possibilita Con il tuo Link” che oggettivamente è piuttosto difficile da decifrare, e potrebbe significare di tutto. Ma anche se non fate caso al mittente (“Tale durata non ha tutti”), sono certo che il testo vi farà capire che si sta parlando delle pastigline blu che fanno tanto bene a una parte del corpo dei maschietti.
Hai una decisione giusta. Il nostro prodotto Se voi e il vostro Determina femminile non delude!
Vedrai un grande gallo rende la vita molto piu piacevole! Il nostro prodotto e per il tuo nuovo mondo di apertura.
Ci sono punti relativamente semplici da controtradurre: “un grande gallo” è evidentemente “a big cock”. Immagino poi che “il tuo nuovo mondo di apertura” non si riferisca alle aperture femminili, ma sia qualcosa tipo “will open you a new world”. L’unica frase su cui mi sono impigliato è “Se voi e il vostro Determina femminile”, compresa la maiuscola. Qualche idea?

Segnali di fine della crisi

Io non ho mai capito esattamente la storia che “i mercati scontano già le notizie economiche”, che è la scusa che ti tirano fuori quando le banche centrali abbassano il costo del denaro e le borse vanno in perdita. (“Sì, ma il ribasso lo si aspettava, e quindi nei giorni scorsi erano salite…”) Vediamo se ho capito il giro del fumo.
Una decina d’anni fa le offerte a rate erano spesso presentate come “dieci più uno”: pagavi dieci rate di un decimo del totale, oltre a un anticipo sempre del 10%. Poi, col calare dei tassi, la formula era passata a “dieci e mezzo”: sempre dieci rate dal 10%, più una del 5% del valore. Adesso mi è capitato tra le mani un volantino della Saturn, dove è pur vero che ti offrono di iniziare a pagare tra sette mesi, ma abbiamo di nuovo undici rate del 10% (TAN sopra il 10%, TAEG sopra l’11%). Per la cronaca, il tasso di usura è il 24% abbondante.
Possiamo dire che l’aumento del costo delle rate presuppone un aumento dei tassi a breve, il che a sua volta presuppone un miglioramento della situazione economica globale? no?

matematici più pazzi della media

Prima che l’italica stampa si svegli, vi segnalo in anteprima dalla BBC questa notizia. In pratica, un gruppo di matematici dell’università di Ottawa hanno scritto un articolo (qui il PDF) sugli effetti per la razza umana di un’invasione di zombie. Dal punto di vista matematico, l’articolo è assolutamente corretto, e mostra vari scenari possibili (tutti con un pessimo risultato per la nostra specie, mi affretto a dire), e qualcuno potrebbe anche pensare “beh, hanno fatto un articolo di questo tipo semplicemente per ottenere i titoli dei giornali, ma in pratica è un semplice studio di diffusione di un’epidemia”. Peccato però che tra le ipotesi iniziali da cui discendono i vari scenari c’è sempre quella fondamentale in caso di zombie: che i morti ritornino in vita… ehm, a vagare per il pianeta. Insomma, qualcosa di piuttosto improbabile all’atto pratico.
D’altra parte, il portavoce del gruppo è tal Robert Smith?. No, non è un errore di stampa: il suo cognome è “Smith?”, con il punto interrogativo finale. Nella sua home page, Smith? spiega che secondo la legge australiana (dove è nato) il punto interrogativo fa a pieno titolo parte del proprio cognome, e che la cosa gli è molto utile per riuscire a distinguersi da tutti gli altri Robert Smith. (Checché ne dica, però, Google non riesce a discriminarlo: ve lo dice uno il cui nickname contiene due punti agli estremi :-( )

30mila megawat

Paolo mi segnala questo articolo del Corsera sui rave party ferragostani, articolo che io non avrei degnato di un’occhiata, perdendomi questa perla: «da sabato mattina, dopo aver montato un impianto da 30mila megawat, che faceva risuonare la musica tutto volume tanto da essere sentita fino a Lecce, a 40 chilometri di distanza, hanno iniziato a ballare».
Ora, io non so cosa sia un megawat, ma ho più o meno qualche idea di cosa sia un megawatt, ed è parecchio. Per dire, ho appena verificato sul sito di Terna: in questo momento, in tutta Italia si stanno consumando 36.900 megawatt. Diciamo che chi ha scritto quei numeri non ha azionato il cervello, così come chi li ha copiati: d’altra parte bastava ricordarsi di Ritorno al Futuro, quando per fare un viaggio nel tempo erano sufficienti 1,21 gigowatt!
Quando dico che il giornalista ha copiato, ne ho le prove: Paolo ha infatti anche visto come Repubblica scrive «con i ragazzi che hanno occupato terreni privati, uliveti e campi incolti e hanno montato un impianto da 30mila megawat, che faceva risuonare la musica fino a Lecce, a 40 chilometri di distanza.». Ma forse è più divertente ancora, anche se con la matematica non ci azzecca per nulla, prendere la frase corrispondente della Stampa («I giovani, accorsi da tutta Italia grazie a un tam tam, erano abbastanza organizzati, ad esempio con casse acustiche potenti.») e del Messaggero («I giovani, accorsi da tutta Italia grazie a un tam tam, erano abbastanza organizzati, ad esempio con casse acustiche potenti.»). Vi assicuro che non mi sono sbagliato a copincollare due volte la stessa frase.
Resta solo il dubbio: quali sono le due agenzie incriminate?
Aggiornamento: (16:10) alle 15:36 qualcuno a Repubblica ha corretto l’articolo, che ora recita «hanno montato un impianto da 30mila watt». Il Corriere latita ancora :-)

il “boom dei telefonini”

Leggendo il titolo di questa notizia del Corsera, si direbbe che nonostante la crisi nera gli italiani continuino a comprare telefonini. Uno magari pensa che siano considerati un bene rifugio oppure che la necessità consumistica italiana, non potendo più rivolgersi alle automobili, cerchi qualche altro status symbol.
Poi però qualcuno potrebbe leggere il resto dell’articolo, e scoprire che «l’Ufficio Studi Confcommercio e contenuta scatta una fotografia dei consumi delle famiglie italiane tra il 2002 e il 2008.». (Che la frase non abbia senso per una volta non è colpa mia, visto che ho copincollato il testo dell’articolo: immagino che l’anonimo articolista abbia fatto come me, che inizio una frase, poi faccio tutt’altro, e quando ritorno continuo a scrivere senza rileggere il testo precedente). È vero che nello studio si parla anche di cosa è successo nel 2008, e in effetti la voce “Telefoni ed equipaggiamento telefonico” mostra un +15.4%; ma è anche vero che la voce “Attrezzature per la casa ed il giardino” segna per il 2008 un +14.3%. Eppure nessuno ha scritto “In tempo di crisi ci si dà all’orticultura”…