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matematto non praticante

altro che sinergie

[Povero Gilioli!] Non c’è nulla di male se il giornalista di Repubblica vuole segnalare che tra i vincitori dei Macchianera Awards c’è anche un suo collega dell’Espresso, Alessandro Gilioli; in fin dei conti il premio se l’è anche meritato e non vedo perché non fargli pubblicità.
Però, proprio perché lavorano nello stesso gruppo, sarebbe stato meglio avesse prima controllato come si scrive il suo nome :-) (sì, ammetto che il mio cognome è stato storpiato abbastanza spesso perché io sia rimasto sensibile all’argomento)

gioco della domenica: Silversphere

Via di mezzo tra un arcade (bisogna completare i livelli entro un certo tempo, ci sono oggetti che si muovono e devono essere evitati) e un gioco di logica, questo Silversphere ha come scopo quello di far finire la nostra “argentea sfera” nel vortice di arrivo. I movimenti sono nelle quattro direzioni con i tasti freccia; esistono poi alcuni oggetti speciali, come la sfera dorata che annichilisce, le casse da spingere in acqua per far ponti o inserire negli artigli per fare apparire il vortice, e i cubi di ghiaccio. Molto utile l’avere una password per accedere a uno specifico livello se si abbandona il gioco perché richiamati all’ordine :-)
(via Passion for Puzzles)

FEBE: backup del profilo Firefox

Chi ha più di un PC sa bene quanto sia complicato tenere le versioni di Firefox allineate: non tanto per il programma principale, ma per le estensioni, le password salvate, e in genere tutte le informazioni che stanno sul profilo utente.
Per noi rovinati da Firefox, FEBE (Firefox Environment Backup Extension) può forse fare al caso nostro. Non è certo un’estensione leggera – sono più di 800K – però permette una flessibilità incredibile su cosa salvare, e soprattutto mantiene tutte le estensioni in un unico file .xpi. Se poi uno è davvero pigro può anche salvare questo file su box.net … C’è anche la possibilità di un backup automatico e di salvare solo alcune parti del profilo.
(via dotTech [.org])

io gli italiani non li capisco

Ieri sera sette milioni di italiani si sono sintonizzati su Raidue per vedere Annozero. La trasmissione di Santoro avrà parlato di tante cose, ma la stragrande maggioranza di questi sette milioni volevano semplicemente vedere Patrizia D’Addario che diceva che il nostro PresConsMin sapeva benissimo che lei era una escort (leggasi, una prostituta d’alto bordo) quando ha passato la notte con lui.
Continuo a pensare che in Italia chiunque abbia il diritto di essere una prostituta (o se preferite una escort) e chiunque abbia il diritto di passare del tempo a pagamento con tali operatori sessuali. Addirittura – e anche questo devo averlo già scritto – anche se si scoprisse che un ministro del governo Berlusconi IV ha ottenuto il posto per avere offerto le sue grazie al Capo, il mio giudizio sul ministro non cambierebbe di una iota; quello che conta è se sta lavorando bene oppure no. D’altra parte, sostituite “avere offerto le sue grazie al” con “avergli fornito un’enorme quantità di denaro al” oppure “essere un amico d’infanzia del”. Perché dovrebbero esserci differenze?
Eppure a quanto pare per molti miei connazionali non è così.

Erezione confezioni

Tra lo spam di questi giorni, un colombiano che vorrebbe convincermi che per l’undicesimo anniversario di Google avrei vinto “Ł450,000.00GBP” (sì, con la elle barrata polacca che non si capisce bene a cosa serva, visto che tanto c’era il GBP dopo). Certo che non dovrei dire queste cose, visto che la mail finisce spiegando che c’è stata troppa gente che ha detto della vincita agli amici e questi si sono presentati a nome degli effettivi vincitori; vorrà dire che per questa volta “Google Incoporation” non mi darà nulla.
Ma il meglio è di gran lunga il post dal titolo “RE: Usa il tuo carota meglio”, che come “Modo per sostenere la vostra salute” ci consiglia così: «Doccia sua camera da letto con momenti che non si dimentica!». Il mittente del messaggio, tale “Erezione confezioni”, secondo me merita davvero una pubblicità maggiore che il cestino dello spam.
Visto poi che stavolta mi chiedono esplicitamente di “condividere questa lettera con i tuoi amici, il più presto possibile”, la condivido e vi chiedo un paio di cose. Da quando in qua l’organo sessuale maschile si chiama “carota” / “carrot”? E soprattutto, il “Doccia” sta per una “golden shower” o per uno “show her” che ha perso lo spazio e un’acca prima di essere tradotto in italiano? Questi sì che sono problemi!
Invece trovo pessimo il messaggio – in inglese, proveniente da una webmail cilena – che mi dice «your email has brought you an unexpected luck as you are a lucky winner of CASA DELLA CARITA cash Awards of 250,000 pound sterling , for claims you can visit our website (www.casadellacarita.org )» e “firmato” Angelo Abriani. Finché sono “Google”, “Coca-Cola”, “Marlboro” a regalarmi i soldi è un conto; ma usare un ente no profit mi sembra davvero una schifezza doppia.

Odifreddi e Israel

La settimana scorsa è scoppiata una querelle di cui probabilmente non si è accorto nessuno, visto che si tratta di matematici; ma sapendo che qualcuno dei miei ventun lettori ama i pettegolezzi, provo a scriverci qualcosa su. Per i matematicamente svantaggiati, nessun problema; non si parla di matematica :-)
Iniziamo a parlare del Premio Peano. Citando dal sito, viene consegnato annualmente al miglior libro di lettura matematica pubblicato in Italia durante il relativo anno accademico. (Da un paio d’anni c’è anche una segnalazione per una piccola casa editrice e/o un autore non famoso; un paio di loschi figuri hanno ricevuto questo premio junior). Nell’asfittico panorama della matematica divulgativa italiana il premio Peano sicuramente spicca, e ha un’importanza non certo solo piemontese.
Su Piergiorgio “prezzemolo” Odifreddi credo non ci sia molto da aggiungere, probabilmente ne sapete anche più di me. Giorgio Israel, invece, è meno noto a chi non è addetto ai lavori. Professore ordinario di matematiche complementari in Sapienza a Roma, è un bravo storico della matematica, ma soprattutto non è uno che le manda certo a dire, come potete notare ad esempio leggendo il suo blog. Cattolicissimo nonostante il cognome [*] (ma filoisraeliano), di simpatie politiche per l’attuale governo nel quale sta anche facendo il consulente della ministra Gelmini per la riforma universitaria. Come potete immaginare, lui e PGO, nonostante condividano parte del nome, sono come il diavolo e l’acqua santa, e a quanto ne so sono almeno dieci anni che c’è un odio viscerale tra i due che si manifesta in tutte le occasioni.
L’ultima occasione è appunto legata al premio Peano 2008, che verrà consegnato ai primi di dicembre. Il vincitore di quest’anno è stato il libro Il mondo come gioco matematico. John von Neumann, scienziato del Novecento di Israel e sua moglie Ana Maria Millan Gasca. Quando Odifreddi è venuto a sapere del conferimento del premio al suo arcinemico, si è subito stizzito e ha annunciato urbi et orbi – o almeno al Corsera – che avrebbe restituito il suo, vinto nel 2002, condendo il tutto con una serie di attacchi a Israel che stranamente non ha replicato come da sua abitudine.
Anche se molti pensano che non si possa restituire un’onorificenza già avuta, ci sono illustri casi nel passato; John Lennon ad esempio rimandò al mittente la targa del suo MBE, protestando contro l’ingerenza inglese nel conflitto interno Nigeria-Biafra, il supporto britannico agli americani nella Guerra del Vietnam e al fatto che la sua Cold Turkey stava scendendo troppo velocemente nelle classifiche di vendita. Ma a parte queste quisquilie, la diatriba è molto triste. Non si parla infatti del contenuto divulgativo; le cose più vicine pronunciate da Odifreddi sono che il libro è una seconda edizione (che però a quanto pare è notevomente ampliata rispetto alla originale) e che esso «esalta la figura di von Neumann in modo acritico, senza avanzare alcuna riserva sul suo apporto all’ invenzione della bomba atomica e sul suo bellicoso appoggio al riarmo nucleare americano». Su queste cose io concordo in pieno con quanto ha scritto Michele Emmer (altro matematico… in Italia ce ne sono pochi ma non così pochi), che ommentando la disputa su Galileo scrive che «Quello che unisce i matematici è fare matematica».
Paradossalmente, soprattutto dopo i risultati negativi di Gödel e Cohen che hanno tolto alla matematica il suo status di unica disciplina che potesse dimostrare la verità, fare matematica è diventato assolutamente indipendente dalla eventuale professione religiosa del matematico. Tanto non c’è proprio nulla che richieda l’ipotesi di esistenza di Dio, o della sua non-esistenza; né tali ipotesi si possono dimostrare matematicamente, checché ne scrisse proprio Kurt Gödel. La matematica ha sempre unito, credo che dopo la prima guerra mondiale la prima comunità scientifica che ha riaccolto i tedeschi nei congressi internazionali sia stata appunto quella matematica. Vedere queste piccinerie mi intristisce.
[*] ero convinto di aver letto qualche anno fa che Israel fosse cattolico; a quanto pare mi sono sbagliato. Me ne scuso con i miei ventun lettori; a me ad ogni modo non importa se e quale religione Israel professi.