Archivi autore: .mau.

Informazioni su .mau.

matematto non praticante

Berlusconi dà i numeri

A parte le tirate pronunciate in terza persona – Giulio Cesare aveva perlomeno una prosa più asciutta – ieri sera Silvio Berlusconi ha tirato fuori l’ennesimo suo sondaggio. Anche se nel sito apposito ci sono dati un po’ diversi sul gradimento al governo, prendo per buoni i dati da lui presentati:
«L’ultimo sondaggio che ho qui davanti a me dice che il governo è al 54%, il presidente del Consiglio è al 68% e il Pd, che è tornato Pci con l’elezione di Bersani, è al 25%».
Con ogni probabilità i primi due valori si riferiscono al gradimento, che è indipendente dalle scelte politiche della gente (basta vedere gli applausi che il compagno Gianfranco Fini si è preso alla Festa Democratica) e il secondo alle intenzioni di voto, cose completamente diverse. Insomma, tanto per cambiare il PresConsMin ha mischiato mele e pere pro domo sua.
Ma qualcuno ci casca ancora?

Fate la nanna (libro)

[copertina] Ecco un libro (Eduard Estivill e Silvia De Béjar, Fate la nanna, Mandragora 1999, pag. 118, € 8, ISBN 9788885957305, trad. Ana Ortiz Fernandez) per cui non ci sono vie di mezzo; o lo si ama alla follia o lo si stronca senza pietà. Il “metodo nazista” per convincere i bambini a dormire regolarmente è certo pesantuccio: quando è ora di dormire, dopo aver dato la buona notte al bambino non lo si tocca più per nessuna ragione. Peggio, ci si può far vedere, in modo che non si creda abbandonato; ma chissà se poi non si sente ancora più sconcertato. Ci sono però dei suggerimenti utili, tipo creare una routine senza cercare di inventarsi ogni volta chissà cosa e ricordarsi di essere il più possibile tranquilli per non ingenerare ansia nel pupo; per il resto l’attuale situazione di casa mi farà comunque aspettare due mesi prima di valutare se mettere in pratica il metodo oppure no, e quindi sospendo il giudizio :-)

strisce arcobaleno

Parcheggiare a Milano, si sa, è una discreta impresa. Ma le rare volte in cui sono stato a Firenze ho notato come la situazione da quelle parti sia ancora peggiore; questo indipendentemente dalla gestione della società Firenze Parcheggi su cui è meglio non parlare per evitare querele.
Ma adesso ci sarà la rivoluzione: Repubblica titola “Addio ai parcometri”, mentre il Corsera è più neutro. Il tutto, naturalmente, per la gioia degli automobilisti? Mah.
Per terra ci saranno le strisce bianche: 15000 posti (la metà di adesso). Poi ci saranno le strisce blu, dove parcheggeranno… i residenti (e chi paga l’abbonamento, pecunia non olet). Poi ci saranno le strisce rosa, per donne incinte e con figli sotto i due anni (e non importa che il codice della strada non preveda affatto tali parcheggi). Poi ci saranno le strisce viola, la Grande Invenzione di Renzi; pezzi di strada in uso esclusivo a una singola autovettura, coi carri attrezzi che in sette minuti massimo verranno a toglierti l’abusivo. In pratica l’automobilista dovrebbe spendere cinquanta euro il mese per uno spazio teoricamente suo ma praticamente chissà; e non credo nemmeno gli diano una quota delle multe per divieto di sosta comminate a chi gli ha fregato il posto… ammesso che queste multe non vengano impugnate perché illegali.
Ma la vera ciliegina sulla torta è la riunificazione delle strutture di parcheggio in mano a Fi­renze Parcheggi, col Comune che diventa monopolista e deciderà le tariffe a suo piacere. Ho come il sospetto che le proteste per il tram in piazza del Duomo non saranno nulla :-)

la UE, le query e l’usabilità

Il portale dell’Unione Europea ha anche una funzione “ricerca” interna al sito, e ci mancherebbe altro. Esiste anche la ricerca avanzata, dove si possono definire vari parametri per restringere i risultati della ricerca stessa; ammesso che ci sia qualcuno che usi il portale UE, probabilmente costui o costei è abbastanza esperto da usare le funzioni avanzate.
Peccato che tra tutte le possibilità di raffinamento ne manchi una: la possibilità di selezionare l’intervallo di tempo in cui la notizia è stata pubblicata. Meglio, anzi peggio: non è nemmeno possibile ordinare i risultati per data, in modo almeno di avere i più recenti in cima. Visto che spero vivamente che nella base dati che contiene il materiale del sito sia presente il campo “data di pubblicazione”, mi restano due possibilità: nessuno in UE abbia mai usato davvero quelle pagine, oppure qualcuno abbia scientemente scelto di tarpare appositamente la possibilità di fare ricerche serie. A voi la risposta.

The Magic Library (mostra)

Piccola e praticamente invisibile mostra ospitata sullo scalone monumentale della sala del Grechetto della Sormani a Milano, l’ho scoperta per caso mentre facevo la spola con la Mangiagalli ad accudire i gemelli ed ero uscito a prendere una boccata d’aria.
Non so bene cosa sia il “realismo magico” di Gianfilippo Usellini; ma le sue opere presenti – a partire dalla Biblioteca Magica dove spuntano i vari protagonisti dei libri e continuando ad esempio con una raffigurazione dove un biplano e Pegaso sono uno accanto all’altro – aiutano la mente a fare strane connessioni tra la realtà e la fantasia, tra la tecnica e l’arte. Insomma, ci si passa magari giusto una ventina di minuti, ma sono ben spesi (e gratuiti, sì).
Fino al 10 novembre, 10:00 – 12:00 e 14:00 – 18:00.

Analisi (non mia) del voto alle primarie PD

Termometro politico ha un interessante grafico sulla distribuzione per fasce d’età del voto alle primarie PD. Mentre non è poi così strano vedere come il consenso per Marino scende uniformemente al crescere dell’età dei votanti e che gli anziani – molti dei quali probabilmente vecchi comunisti – votino più per Bersani, è incredibile notare come nella fascia 16-24 anni Franceschini sia il candidato più votato.
Supponendo che i dati non siano falsati dall’essere stati calcolati su una parte soltanto dei voti espressi, mi chiedo il motivo di questo boom dell’ex segretario autoreggente tra i giovani. Immagino che non ci sia dietro un’attenta analisi dei messaggi politici dei tre candidati, né una voglia di ritorno alla diccì. Così a prima vista Franceschini ha una faccia più simpatica, e fa battute più comprensibili, mentre quelle Bersani sono meno sanguigne ma più perfide (e Marino non l’ho mai sentito fare battute); ma sarà solo questo?

Perché Marrazzo sì e Berlusconi no?

Dal mio punto di vista, la situazione di Piero Marrazzo non è affatto parallela a quella di Silvio Berlusconi. La differenza non è naturalmente il fatto che il governatore del Lazio preferisse frequentare transessuali e non fanciulle più o meno giovani; quello è tanto utile per fare i titoloni sui giornali e solleticare il telespettatore tipico con tutta una serie di dico-ma-non-dico, ma le preferenze sessuali non c’entrano nulla. Il fatto è che Marrazzo era ricattato e ha taciuto il tutto, e questo tacere per quanto mi riguarda è gravissima e incompatibile con una posizione di governo. A quanto ne so, Berlusconi non è ricattato, quindi non vedo perché si sarebbe dovuto dimettere.
Invece non mi curo del berciare a destra sul fatto che Marrazzo non si sia dimesso (= elezioni a dicembre) ma autosospeso (= elezioni a marzo alla scadenza naturale del mandato). Anche in questo caso c’è una differenza sostanziale col caso precedente, quello dell’Abruzzo. Lì c’è stato uno scandalo di (presunte) tangenti, quindi essenzialmente politico, e Del Turco e la giunta tutta non avevano più la legittimità politica. Qui lo scandalo (il ricatto, ribadisco) è privato, quindi riguarda Marrazzo come persona e non Marrazzo come politico; la giunta non c’entra nulla. Che la legge elettorale regionale attuale sia fatta per dire “un uomo solo al comando” lo trovo irrilevante.
Infine una considerazione: com’è possibile che un giornalista sia così ingenuo da credere che una volta pagato e ottenuto il video che lo immortalava non ne rimanessero in giro altre copie? È una cosa ancora più incredibile del pensare che Berlusconi sia il mero proprietario di Mediaset e Mondadori ma nessuno chieda mai il suo parere in casi come questo.