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matematto non praticante

Ennio Doris mi controlla

Mia mamma ha un conto corrente su Banca Mediolanum. Per sicurezza, ha lasciato me come cointestatario, così se ci sono problemi posso fare operazioni. In più di dieci anni non ho mai acceduto una volta al conto: però, dopo i problemi di quest’autunno nel riuscire a farmi fare un bonifico, ho pensato sarebbe stata ora di provare a entrare nel sito online. Lunedì mi sono finalmente deciso, dopo aver scoperto che avevo i codici ma non il nome utente :-)
Sapevo che avrei dovuto aggiornare i miei dati anagrafici, visto che a novembre mi hanno telefonato dicendomelo (e dicendomi che avevano avuto il mio numero di telefonino da mia mamma, ma non potevano salvarlo loro anche se gli davo l’ok a voce). Passi. Ma ho scoperto che tra i dati obbligatori che dovevo conferire c’erano cose tipo la mia precedente occupazione, per non parlare delle decinaia e decinaia di possibilità tra cui scegliere la mia posizione attuale e naturalmente di quanti soldi guadagno al mese. Sarà proprio vero che «I dati personali da riportare nel presente modulo sono necessari per adempiere ad obblighi di legge in materia di prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo»? Permettetemi di avere qualche dubbio.

chi può essere la talpa?

Silvio Berlusconi stavolta ha ragione. Non sto scherzando. Sono perfettamente d’accordo con lui quando dice che ci sono state palesi violazioni della legge riferendosi alla pubblicazione delle intercettazioni delle sue telefonate a Minzolini e Innocenzi. (Che le telefonate siano illegali oppure no non lo so, e non lo sa ancora nessuno: non siamo nemmeno arrivati a un rinvio a giudizio).
Quello che però mi chiedo è chi è stato a mandare ai giornali i riassunti delle suddette intercettazioni. È perfettamente vero che il periodo immediatamente prima delle elezioni regionali è sospetto. Però…Dal punto di vista dei potenziali elettori di centro, centro-centrosinistra e sinistra la cosa non muta affatto le intenzioni; non mi direte che un elettore scoraggiato si desti dal suo torpore, decida che il troppo è troppo, e corra alle urne per infliggere una cocente sconfitta. Mi sembra molto più facile che un elettore di centrodestra che era scoraggiato decida di mobilitarsi per dare il proprio contributo contro chi non Lo vuole…
(ammetto che questa dietrologia parte dal principio che a sinistra non siano dei cretini totali, e che quindi sia fallace. Ma sono un ottimista dentro)

giovani? ma che gggiovani?

Ieri Pierluigi Bersani ha rilasciato questa dichiarazione: «L’altro giorno ho detto che Berlusconi è un disco rotto, ora dico che è un Cd rotto, così mi faccio capire anche dai giovani».
“Un cd rotto” lo capiscono i quarantenni. Già per i trentenni la metafora corretta è al limite “un MP3 che ba-ba-balbetta”; i ventenni immagino che pensino a uno streaming in loop. Se questa è l’idea di giovani che ha il PD, è chiaro che non vinceranno mai le elezioni.

Fratture d’Italia (libro)

[copertina] Dopo Denis Mack Smith, ecco un altro storico inglese che si occupa della storia italiana moderna e contemporanea. John Foot in questo libro (John Foot, Fratture d’Italia [Divided Country], Rizzoli 2009 [2009], pag. 553, € 25, ISBN 978-88-17-03435-7, trad. Natalia Stabilini) ha scelto un punto di vista che probabilente per noi è abituale visto cosa succede tutti i giorni, ma può suscitare sconcerto all’estero: la mancanza di memorie unitarie condivise dagli italiani. Si comincia con la prima guerra mondiale e si finisce con piazza Fontana e il sequestro Moro (e non col G8 di Genova come scritto nel sottotitolo: non so se questo sia stato un taglio dell’ultimo momento oppure una scelta voluta per attirare più pubblico. D’altra parte anche la quarta di copertina parla dell’attentato di Gaetano Bresci, ma il libro no), e Foot fa un lavoro esplicitamente legato alle micromemorie che spesso non sono entrate nella Storia ma sono sopravvissute in modo più o meno carsico nella tradizione orale. Il libro presenta dei temi ignoti anche per chi è ragionevolmente informato; per esempio, la storia dei monumenti socialisteggianti dopo la fine della prima guerra mondiale e poi distrutti dai fascisti. Notate però che in tutto il resto del libro l’impressione mi è parsa quella di un “visto da destra”; può darsi che la ragione sia che le memorie di sinistra sono più note e quindi non è necessarsio scriverne troppo, ma la cosa è comunque curiosa. Il tema della distruzione dei luoghi della memoria è tra l’altro un leit-motiv della trattazione: la mancanza di memorie è l’altra faccia delle memorie doppie, si pensi alle due targhe su Pinelli in piazza Fontana. L’apparato di note è anche amplissimo, come del resto ci si può immaginare in un lavoro storico. Purtroppo però è chiaro che il testo avrebbe avuto bisogno di un pesante lavoro di editing; è costellato di ripetizioni a distanza di poche pagine, e ci sono anche alcuni errori fattuali che saltano all’occhio. Credo che molti di questi problemi siano già presenti nell’originale, ma anche la versione italiana fatta uscire in tutta fretta avrebbe avuto bisogno di una revisione più attenta.

Tele Giovanni Paolo II

Hanno finalmente messo a posto l’antenna televisiva (dicendo “ma come? non ve l’avevamo detto che bisognava attaccarla fuori sul pianerottolo?” come se dovesse essere un problema nostro) e ho lanciato una scanalata generale sul digitale terrestre. Ho trovato più di 80 canali, di cui poi ho eliminato la maggior parte visto che televendite e simili non mi interessano. Però finalmente ho ritrovato la prima rete della TV svizzera (Rsi La 1), sul mux 36d come indicato dall’Osservatorio DTT.
La cosa che mi ha però stupito massimamente è che quel mux (bergamasco, per la cronaca) trasmette anche un canale intitolato “Tele Giovanni Paolo II”. Canali di ispirazione cristiana [*] ce ne sono attualmente tanti, ma uno così mi sa di culto della personalità…
[*] ce n’era almeno uno evangelico, o perlomeno mentre scanalavo stava per iniziare una trasmissione condotta da un pastore. Ecco perché non ho scritto “di ispirazione cattolica”

gioco della domenica: Epsilon

Non penso proprio che con Epsilon possiate trovare i bosoni di Higgs. Però potrete imparare a usare i wormhole per spostare le palline da una parte all’altra della camera (a nebbia?), comprensiva di possibili immagini fantasma che appaiono e almeno per quanto mi riguarda destabilizzano solo.
La grafica è molto anni ’80; chi ama i giochi basati sulla fisica – gravità e attrito come sempre – probabilmente lo apprezzerà.
(via Passion for Puzzles)

Tempismo milanese

Ieri ci sono arrivate due lettere, una per “i genitori di Cecilia” e l’altra per “i genitori di Jacopo”. In ciascuna di esse l’assessore Mariolina Moioli (quella che taglia le classi ai licei serali, per intenderci) ci racconta che possiamo già preiscrivere il/la giovine ai nidi comunali e ci dà persino un’utenza con password per fare tutto on line. Per la cronaca, l’utenza in entrambi i casi è a nome di Anna, giusto per la discriminazione. Ma la parte più interessante è sapere che ci sono gli Open Day! tre pomeriggi in cui dalle 16:30 alle 18:30 si possono visitare i nidi. Bellissimo, vero? Gli Open Day saranno mercoledì 3, giovedì 4 e venerdì 5 marzo.
Proprio così: una lettera spedita con Postel da Milano a Milano (e che quindi dovrebbe arrivare in massimo due giorni a farla lunga) è arrivata una settimana dopo la fine dell’evento. Poi ci si chiede come mai il PdL possa non portare le liste in tempo…