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matematto non praticante

Amici calabresi!

Sabato mattina sarò a Catanzaro, presso il liceo Galluppi, a parlare di Matematica in pausa caffè e Matematica in pausa pranzo nell’ambito di Gutenberg XV, che come dice il numero romano è la quindicesima edizione di un’iniziativa nata proprio al Galluppi ma che negli anni si è espansa e ha colonizzato tutta la Calabria.

Sono davvero felice di essere stato invitato, anche se sarà una sfacchinata (andata e ritorno in meno di 24 ore), perché in fin dei conti ho scritto questi libri perché vorrei che la gente li leggesse (va bene anche presi in prestito in biblioteca, tanto vi assicuro che con i diritti d’autore non solo non ci campi ma ti puoi concedere sfizi ben miseri) e ne parlasse, e spero di essere più accattivante dal vivo che dietro le pagine di un libro; solo che non è che mi sia così facile girare l’Italia e raccontare… il che significa che non mi muovo praticamente mai.

Ne sei proprio certo, Mark?

In questo momento Facebook mi ha presentato il riquadro mostrato nella figura: Atelier Rosaria Zippo, bridal shop, scrivendo “You recently visited this Page.” e chiedendo “If you recently interacted with this business, give them a rating or leave a review.”

Ho controllato per sicurezza sulla cronologia dei browser: non c’è traccia di quel sito, non ci sono passato nemmeno per sbaglio. E quindi?

UCI Bicocca (più Supermercato del futuro)

Come avevo scritto ieri, sono stato all’UCI Bicocca a vedere un film. Sarà la stagione morta, ma mi pare che non sia poi messo così bene: non c’era praticamente coda in biglietteria, le distributrici di schifezze varie erano tutte “momentaneamente non funzionanti – rivolgersi al bar”, c’era una sezione transennata nella sala 13 dove siamo andati, i vespasiani nei bagni erano coperti. Al piano di sotto dove si mangia la situazione mi sembrava più normale, ma non ho fatto un controllo rapido.

Nella parte esterna del complesso ho finalmente visitato il “Supermercato del futuro” Coop, che continua a tormentarmi con le pubblicità su Radio Popolare. Come dimensioni è poco più di un superette, ma del resto a neanche un chilometro c’è l’Ipercoop al CentroSarca; la parte “futuristica” si estrinseca nell’avere solo casse automatiche e una serie di monitor touch screen che – se la connessione HDMI funziona – mostrano le caratteristiche dei prodotti ivi venduti. Aggiungiamo le pareti dipinte di marrone e un’illuminazione bassa, l’opposto di quella che ci si aspetta in un supermercato, e vi lascio immaginare la sensazione di oppressione che mi è arrivata.

L’obbligo dei vaccini

Io sono oramai abituato a vedere complottisti ovunque, e non ci faccio più nemmeno troppo caso: mi limito a dividerli in chi ci è e in chi ci fa. Non ho la capacità di rispondere ai secondi, che tipicamente hanno una conoscenza della retorica molto superiore alla mia, e non ho interesse di rispondere ai primi perché so che non ci guadagnerei nulla, come spiega la nota massima “non metterti a discutere con un imbecille: lui ti porta al suo livello e poi vince perché più esperto”.

Confesso però di essere rimasto perplesso davanti all’attuale crociata contro la nuova legge che rende obbligatori i vaccini. Trovo antivaccinisti insospettabili, e non riesco proprio a capire quale sia il loro ragionamento logico che li porta a fare questa scelta. So che non è la bufala dei vaccini che causano autismo. Forse è la richiesta di decidere da soli cosa sia meglio per i propri figli, cosa che andrebbe benissimo se non fosse per il piccolo fatto che non lo si decide solo per loro: come scrissi sul Post e poi ampliai in Matematica in pausa pranzo, i vaccini non possono dare una copertura al 100% e si basano su un equilibrio tra il minimizzare le possibili reazioni dei vaccinati e la probabilità di trovare il batterio o il virus in giro, e questa probabilità dipende dalla quantità di persone vaccinate.

Qualcuno saprebbe spiegarmi meglio? Astenersi pappagalli e perditempo.

_Richard – Missione Africa_ (film)

Tanto per cambiare, un film di animazione. Questo Richard – Missione Africa è una coproduzione tedesco-belga-lussemburghese(!)-norvegese(!!), girato in inglese (Richard the Stork è il titolo originale) e uscito senza alcun clamore almeno in Italia. La storia è piuttosto standard: un passero i cui genitori sono stati mangiati prima che lui nascesse viene allevato da una cicogna e si crede quindi cicogna. Solo che quando lo stormo deve migrare in Africa lui viene lasciato nel nord della Germania, e quindi decide di raggiungere gli altri, aiutato da un gufo pigmeo e un parrocchetto ciascuno con i suoi problemi.
Alcune scene sono abbastanza inutili, come il passaggio a Sanremo per un improbabile Festival autunnale e lo sketch con il corvo siculo Corvoleone; in compenso la running gag dei piccioni connessi sui fili della corrente è fenomenale. La grafica mi lascia sempre a bocca aperta, soprattutto poi in questo caso in cui per ovvie ragioni di trama ci sono molte viste dall’alto, “a volo d’uccello”. Diciamo che se avete bambini potete tranquillamente farglielo vedere.

Come sfruttare una buona idea

Su Twitter è apparsa questa immagine di Krsto Lazarevic‏ che mostra fianco a fianco un poster del 1938 che pubblicizzava il Winterhilftwerk nazista e un manifesto elettorale croato di quest’anno, con il commento “come vedete, non hanno nulla in comune”. In effetti, il ragazzo a sinistra non ha la camicia bruna e i suoi capelli sono più scuri; inoltre il disegno pare più sciatto.

Io sono una personcina malfidata; soprattutto in caso di reductio ad Hitlerum preferisco cercare conferme indipendenti: in questo caso è stato piuttosto facile. Il manifesto nazista è di Max Reimer, e lo potete vedere nel sito del Lebendiges Museum Online tedesco. Per quanto riguarda l’immagine croata, l’ho trovata sul sito del partito HSP (copia archiviata), e da quel poco che Google Translate mi fa capire è il poster di un candidato di Korčula (Curzola per i nostalgici) alle elezioni locali croate nella regione del sud. In effetti la chiesa lì disegnata mi pare tanto quella della cittadina nota almeno ai croati come patria natia di Marco Polo.

D’altra parte, “Dio / Patria / Famiglia” sono sempre un bel terzetto, no?

Quizzino della domenica: buste

Come sapete, le banconote in euro sono da 5, 10, 20, 50, 100, 200, 500 euro. Immaginate di mettere delle banconote in dieci buste chiuse, in modo che (a) non sia necessario aprire nessuna busta per pagare una qualunque cifra (multipla di 5, ovviamente…) da 5 a 5000 euro, basta selezionare un giusto insieme di buste; e (b) si usi il numero minore possibile di banconote. Quante banconote ci vogliono come minimo? E in quanti modi essenzialmente diversi può essere raggiunto questo minimo?

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p253.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì)

L’antiepidemia


Claudio Messora, aka Byoblu, ha scritto un articolo contro la legge sulla vaccinazione obbligatoria (qui la copia archiviata: qualcuno si era già preoccupato di farlo prima di me).
Non perdo nemmeno tempo a smontare l’articolo: uno che scrive una frase come quella che ho indicato qui in cima tanto non merita alcuna risposta, anche perché con ogni probabilità non sarebbe in grado di comprenderla.