Avete sicuramente letto che Facebook cambierà il modo in cui vi mostra le notizie (il newsfeed), dando priorità a quanto scritto dalle persone che hanno “interazioni significative” con noi, riducendo i messaggi pubblicati dalle aziende (quelli delle cosiddette “pagine”). Il tutto, almeno secondo Zuckerberg, perché “Vogliamo assicurarci che i nostri prodotti non siano solo divertenti, ma che siano buoni per la gente”. Visto com’è buono Zuck? O forse c’è qualcosa sotto?
Innanzitutto la mossa non è affatto inaspettata: lo si sapeva almeno da tre mesi. E soprattutto ha un impatto molto ben definito. L’articolo del Guardian dello scorso ottobre ha un titolo ben preciso: «Facebook moving non-promoted posts out of news feed in trial» (grassetto mio). Non è insomma che tutte le pagine vengano eliminate: solo quelle per cui tu non sganci soldi. Non credo proprio sia un caso che da un mesetto io continuo a vedere i post pubblicati sulla pagina “.mau.” (dove finiscono i post delle mie notiziole…) con un avviso “ti diamo 30 euro in omaggio perché tu cominci a pubblicizzare la tua pagina”, più o meno come i pusher all’uscita di scuola. Come viene raccontato per esempio da Larry Kim, in pratica Zuckerberg ha scoperto che anche se uno metteva like a una pagina era molto improbabile che i post venissero mostrati, per l’ottima ragione che ce n’erano troppi. In questo modo si riducono i post (si leggono solo quelli sponsorizzati) e quindi Facebook può farsi pagare di più perché dimostra che essi sono più visibili.
La fregatura non è tanto per me: se nessuno legge le mie pagine non cambia nulla, visto che è tutto contenuto che si può trovare altrove e soprattutto non è roba che mi fa guadagnare nulla, nemmeno la mitica visibilità. Se proprio volessi, potrei spostare il feed delle notiziole sulla mia pagina personale: peccato che non ne abbia affatto voglia. Ma penso a tutti quelli che credevano di essere furbi di tre cotte nell’appoggiarsi a Facebook per farsi pubblicità: loro sì che sono stati fregati e devono ripensare da capo la loro strategia… sperando che i loro utenti non si siano in questi anni lobotomizzati e si siano dimenticati che c’è vita anche al di là di Facebook.
Poi ci sarebbe un’altra questioncella, quella della marcia indietro di Facebook sulle fake news… ma lo racconto un’altra volta.
Ultimo aggiornamento: 2018-01-17 10:26