Archivi annuali: 2016

No, non lo sapevo

Stamattina al GR ho saputo che Tiziana Cantone si è impiccata. Ho poi saputo che circolava da non so quanto tempo un video hard con lei come protagonista, che aveva avuto un’enorme diffusione e che le aveva distrutto la vita.

Poi ho purtroppo letto i post – su queste cose ho smesso da un bel pezzo di guardare i commenti, se non ogni tanto per ricordarmi il Paese Reale – al riguardo. Scopro che tale Francesco Guarino, che ammetto essermi del tutto ignoto, scrive «Una frase, un volto, un pompino. Quel video lo abbiamo visto tutti e tutti ci abbiamo riso su. E non solo. Lo abbiamo scandagliato in lungo e in largo, ridotto a meme, innalzato al rango di tormentone.» e poi ci rende noto che «Perché se salta fuori un mio video mentre scopo una tipa sul cofano di un parcheggio, io sono un “chiavatore” e quella che sta sotto di me è una “troia”. Perché Vaticano e Fertility Day ci hanno ̶i̶n̶s̶e̶g̶n̶a̶t̶o̶ indottrinato che il sesso è roba da uomini, e le donne sono le madri dei nostri figli. Oppure il fodero dove infilarci a piacimento.» Linus – a quanto pare parte dell’audio di quel video era diventato un tormentone a Radio Deejay – si difende scrivendo «Ma “non dite che non lo sapevate” vale per tutti. Non dite che chi gestisce la nostra vita attraverso i social non sapeva (non sa) che di storie come queste ce ne sono e ce ne saranno a migliaia, finché non si pone un limite.»

No. Non solo io non ho mai condiviso di questa roba,e ci mancherebbe altro; ma non sapevo nemmeno che quel video esistesse, e così immagino che sia per la maggior parte della gente. (Per favore non commentate che non l’avete visto nemmeno voi, non è questo il punto). Immagino che di questi video ne girino a migliaia, ed è possibile che qualcuno sia passato nelle mie timeline; non lo so, perché non mi verrebbe mai in mente di aprire e guardarlo. Chi dice “lo hanno guardato tutti” sta solo cercando di discolparsi con la più classica delle scuse: tutti colpevoli, nessun colpevole. Che così insultino implicitamente me non è importante: potete bene immaginare la stima che io possa avere per simili persone. Però stanno insultando quella povera persona. Essersi ammazzata evidentemente non è sufficiente per espiare la sua presunta colpa: colpa che per costoro evidentemente sotto sotto c’è stata.

Ultimo aggiornamento: 2016-09-14 12:12

Carnevale della matematica #101

[Carnevale della matematica]

“paraponziponzipò”
(dalla Poesia gaussiana)

Benvenuti all’edizione numero 101 del Carnevale della Matematica! Il tema di questo mese è “non sembra matematica”, ma come ben sapete i partecipanti non hanno alcun obbligo di seguirlo, perché sennò non ci si divertirebbe abbastanza, e tutto il Carnevale nasce per divertirsi. Essendoché 101 è un numero primo, non abbiamo una cellula melodica, e la poesia gaussiana presenta per la prima volta un nuovo termine. (Nota molto personale: nella guerra del Kippur gli israeliani arrivarono al Km 101 della strada che dal Cairo portava verso il Sinai, e lì ci furono i primi colloqui per il cessate il fuoco. Il compianto Alighiero Noschese fece uno sketch, che sulle note di “Osteria numero uno” cominciava con “Al chilometro 101, paraponziponzipò”).

Il numero 101 sembra poco interessante, ma naturalmente non è vero. Fuori dalla matematica, a parte la Carica dei 101, è il simbolo atomico del mendeleevio, ma è anche il nome dei corsi introduttivi nelle università americane e quindi ha preso il significato di “informazioni di base”; Radio 101 in Italia è poi ben nota. Quello che è forse meno noto è che il numero di libri che hanno un titolo che comincia con “101” è molto maggiore di quello dei libri che cominciano con “100”, probabilmente perché sembra che ci siano più di cento cose. Inutile dire che da oulipiano virtuale io sono contrario a questa proliferazione, tanto che in Matematica in relax scelsi apposta di avere 99 problemi per indicare che il lavoro non era finito… Ma anche le proprietà matematiche ci riservano belle sorprese. Come ho detto, 101 è primo, ed è il maggior primo noto della forma 10^n+1; ma essendo della forma 3n-1 è anche un primo di Eisenstein. Inoltre è un primo di Chen, un numero p tale cioè per cui p+2 sia primo (come nel nostro caso) oppure semiprimo (prodotto di due primi). E che ci importa, mi direte? Beh, Chen ha dimostrato versioni più deboli della congettura di Goldbach (ogni numero pari abbastanza grande è la somma di un primo e di un primo o semiprimo) e della congettura dei primi gemelli (esistono infinite coppie (p,p+2) con p primo e p+2 primo o semiprimo). Inoltre è la somma di cinque primi consecutivi (13 + 17 + 19 + 23 + 29) e un fattoriale alternato (5!-4!+3!-2!+1!; infine è un primo unico, perché il periodo del suo inverso (4: 1/101 = 0,(0099)) non è condiviso da nessun altro numero primo.

Terminato il solito pippone, passiamo ai contributi! Cominciamo con Zar, aka Roberto Zanasi (Proooof), che si è guardato tutte le Olimpiadi e come già quattro anni fa si è chiesto “ma come si fa a definire se una nazione che ha preso ori ma meno argenti e bronzi è davvero migliore di un’altra che ha meno ori ma più argenti e bronzi? Non sembra, ma la matematica ha definito il concetto di ordinamento parziale per cercare di fare un minimo di ordine, per l’appunto. Zar ha così scritto due post: il primo Come di consueto, classifiche olimpiche, si limita a fare l’ordinamento parziale banale, mentre il secondo, Una proposta di ordinamento olimpico di Simon Tatham, aggiunge una regola condivisibile da tutti, e cioè che oro è meglio di argento, e argento che è meglio di bronzo, e in questo modo aumenta il numero di confronti possibili.

Annalisa Santi di Matetango prende sicuramente il tema sul serio: in Caspar un Matematico in Valtellina ci racconta con dovizia di particolari e di immagini le vestigia di Palazzo Besta (a Teglio in Valtellina), dove gli stupendi affreschi rinascimentali, celano un matematico e la cartografia, anche se “non sembra matematica”, diventa la protagonista del post!

Mauro Merlotti, dello Zibaldone scientifico, ci propone due post. Il Paradosso del Grand Hotel di Hilbert non sembra matematica perché sembra più che altro un giochino/indovinello; nel post vengono presi in considerazione diversi modi per risolverlo, con l’aiuto di un po’ di figure e di un bel video. Il secondo post proposto, Trigonometria polinomiale, riguarda forme alternative di trigonometria. Di solito si parte da una circonferenza, mentre in questo caso si utilizzano dei poligoni per generare le varie forme d’onda. E si potrebbe ad esempio continuare parlando di spazi di Hilbert (di nuovo!) e molti altri argomenti interessanti…

Davide Passaro ci manda tanto materiale da Math is in the air, materiale che in realtà avrebbero inviato anche se il tema fosse stato “sembra matematica”.

  • Il primo ha il seguente (un po’ folle) titolo: 3 è primo, 5 è primo, 7 è primo, quindi tutti i numeri sono primi: Schrodinger a ferragosto. Non sembra matematica nel senso che si parla di Meccanica Quantistica… L’ha scritto Nunzia Marotta e alla fine si scopre che, come per tutte le cose della fisica, c’è molta matematica.
  • Il secondo articolo è di Enrico Degiuli e parla di sconti ed arbitraggi. Non sembra un articolo di matematica ma piuttosto uno di quei pezzi di fine estate scritto dai giornalisti che non sanno di che parlare e allora scrivono di saldi estivi e del calcio. Invece è un articolo di finanza matematica. Il titolo è infatti Pricing dei derivati seconda parte: sconti e arbitraggi.
  • Segue poi l’interessantissimo articolo di Alessandro Blasetti dal titolo Siri, google, le Reti Neurali. Anche in questo caso quando chiediamo a Siri di trovare il ristorante più vicino non sembra che tutto questo abbia a che fare con la matematica. Qui invece Alessandro ci mostra che c’è tanta matematica parlando di Reti Neurali e di riconoscimento della voce.
  • Si prosegue con la bellissima intervista che Lucio Russo, noto fisico e storico della scienza, ha concesso al nostro blog sul suo libro Stelle, atomi e velieri. Percorsi di storia della scienza. È un post da non perdere perché anticipa alcuni aspetti del libro e vi farà scoprire molto cose poco note di storia della scienza.
  • Per finire, visto che ricominciano le scuole, ecco un articolo di Pasquale Napolitano dal titolo L’importanza del sapere, in cui si riflette sul livello di competenze degli italiani e del problema dell’analfabetismo funzionale (in particolare quello matematico).

Ad agosto MaddMaths! ripresenta i post più interessanti dell’anno, ma Roberto Natalini ci manda comunque due post nuovi. Nel primo, Quanto facilmente sono controllabili le interazioni sociali?, ci si chiede se Asimov e Huxley avevano previsto il presente. Il gruppo di ricerca coordinato da Massimo Fornasier alla Technical University of Munich ha recentemente dimostrato dei teoremi che descrivono come sia sorprendentemente facile produrre automaticamente
modelli matematici rigorosi di certe interazioni di gruppo relativamente semplici a partire dall’osservazione della dinamica: modelli che permettono anche di fare delle previsioni. Segue la segnalazione di una mostra organizzata dal CNR nell’ambito della nona edizione del Festival internazionale di letteratura e cultura ebraica, in programma a Roma dal 10 al 14 settembre 2016, per ricordare la figura e l’opera del suo primo
presidente. Vito Volterra. Il coraggio della scienza. è aperta dal 12 settembre al 9 novembre presso il Museo Ebraico di Roma (Via Catalana).

Leonardo Petrillo anche questo mese scrive su Il Tamburo Riparato: il suo post, Il biliardo platonico, parte da Lewis Carroll e John Conway per raccontare delle traiettorie all’interno di biliardi tridimensionali speciali.

Il sommo Popinga spazia come sempre tra matematica, letteratura e storia. In Giovanni Plana, parabola di un matematico fa un ritratto della carriera di Giovanni Plana, che si interessò di analisi matematica, fisica matematica, geodesia e meccanica celeste. Nel secondo decennio dell’Ottocento era l’unico matematico italiano che poteva discutere con i colleghi francesi su un piano paritario. Racconta poi in Sulle proprietà aerodinamiche dell’addizione uno scherzo patafisico di Raymond Queneau che mostra l’approccio giocoso che lo scrittore applicò a ogni branca della matematica, pur essendo egli stesso uno stimato matematico dilettante. Infine, in La triste storia del giovane Galois e dei suoi manoscritti sventurati Popinga ricerca quanto c’è di vero e quanto di leggenda nella persecuzione che avrebbe subito Évariste Galois da parte delle istituzioni matematiche: le cose non stanno proprio come vengono sempre raccontate!

Fresco fresco di pubblicazione, Gianluigi Filippelli ci parla di Urschel: un grande matematico sui campi da football. Che John Urschel sia un grande matematico è probabilmente un po’ presto per dirlo, ma il giocatore dei Baltimore Ravens della NFL è indubbiamente piuttosto imponente, anche per il numero di maglia, il 64, tra le altre cose un numero potente! E non venitemi a dire che lui sembra un matematico :-)

Infine i Rudi Mathematici, che ci mandano Rien ne va plus: Tempo fa in una vasca da bagno, uno dei PM del Capo sulla Teoria dei Giochi, che ha anche trovato una bella ambientazione in un libro di risonanza mondiale; il solito post di soluzione del problema del mese, Parenti contro ispettori, al solito con grandi quantità di commenti; un gioco da analizzare: Think Twice; e – mai da dimenticare – il loro miracolo mensile :-)

Ah sì, ci sarei anch’io. Sul Post trovate i consueti Quizzini di ferragosto con le risposte. In Caratteristiche di un matematico, dove riprendo un post di Jeremy Kun; in Il continuo, questo sconosciuto ho iniziato a scrivere qualcosa su come il concetto di continuo in matematica non sia poi così semplice. Ci sono anche due pillole: Radici di polinomi: quasi frattali, che mostra le strutture dell’insieme di soluzioni di equazioni polinomiali a coefficienti piccoli, e Life e i numeri primi, con un generatore di numeri primi fatto con una configurazione di Life. Qui sulle Notiziole ho soprattutto postato recensioni di libri: Che cos’è la logica matematica? di John N. Crossley et al, vecchio libro che spiega cose che nei libri d’oggi ci sogniamo di trovare; Arte e matematica di Bruno d’Amore, che purtroppo perde un po’ nel formato necessariamente ridotto in cui vengono raffigurate le immagini artistiche; Storia dei simboli matematici di Joseph Mazur, che a me non è piaciuto; Mathematical Shenanigans, ebook di Metin Betkas (un po’ troppo stringato…) e Math Mutation Classics di Erik Seligman, da comprare assolutamente. Ci sono poi due giochini della domenica, Incroci e Cavalieri e Furfanti, e un post di Povera matematica, Crollo nelle differenze, che mostra come in politica sia facile fare male i conti.

Ricordo a tutti che l’edizione numero 102 del Carnevale si terrà il 14 ottobre e sarà ospitata da Math is in the air. Il tema? lo scoprirete il mese prossimo :-)

Ultimo aggiornamento: 2017-04-20 11:54

cerchiobottismo

Leggo che il ministro dei Beni Culturali Franceschini avrebbe detto «Due piccole fiere in un mercato del libro già fragile? Così rischiamo una colossale figuraccia internazionale. Il solo modo per uscirne è creare un unico grande Salone, da tenersi contemporaneamente a Milano e Torino. E chi dirà di no, senza avanzare proposte alternative, se ne assumerà la responsabilità».

Ora, lasciamo stare la carota del «Se si optasse per questa soluzione, i due ministeri potrebbero parteciparvi anche con un impegno finanziario più forte», e veniamo al nocciolo del contendere. Una cosa simile alla proposta da Franceschini è capitata con Settembre Musica: iniziativa torinese che Milano ha cercato di scippare per arrivare alla fine all’attuale MITO Settembre Musica che presenta concerti nelle due città. Ma dovrebbe essere chiaro a tutti che le affinità finiscono qui. I concerti possono essere tranquillamente distribuiti, gli stand non possono essere duplicati per banali ragioni di costi vivi. D’altra parte non si può nemmeno pensare a un’ipotesi “grande editoria a Milano, piccola e media a Torino”, per la banale ragione che buona parte del pubblico, tranne naturalmente me e i miei ventun lettori, al Salone ci è sempre andato per vedere l’offerta dei piccoli, visto che per i grandi basta andare in una qualsiasi grande libreria: quindi il pubblico pagante andrà a pagare a Milano e non ci saranno soldi per Torino. Non una bella idea. Ma magari mi sbaglio e Franceschini istituirà il teletrasporto per spostare da una città all’altra i visitatori?

Ultimo aggiornamento: 2016-09-13 16:29

_Quindici_ (libro)

9788807720345L’Avanguardia in Italia era contro tutto e tutti. Per mostrarlo al mondo, il Gruppo 63 tra il 1967 e il 1969 pubblicò una rivista, Quindici – sarebbe dovuta essere la sua periodicità sulla falsariga del Quinzaine francese, ma in realtà fu sempre un mensile. Questo libro (Nanni Balestrini (ed.), Quindici : Una rivista e il Sessantotto, Feltrinelli 2008, pag.494 , € 15, ISBN 9788807720345) raccoglie molti degli articoli della rivista che nacque formalmente come critica letteraria ma si spostò rapidamente verso la sinistra più a sinistra del PCI, anche se tra i contributori c’era per esempio Umberto Eco. I redattori non poterono pertanto esimersi dal commentare il golpe greco dei colonnelli, la Guerra dei Sei Giorni, e ovviamente il Sessantotto. Leggere questi articoli – beh, molti li ho solo scorsi, lo ammetto – dopo quasi mezzo secolo è straniante, con un articolo di Arbasino che recensisce i Legnanesi, un fedelissimo alla linea – con tanto di lessemi in pieno stile comunista – Giuliano Ferrara, e Oreste Scalzone ancora studente. Nonostante qualche nota storica di Nanni Balestrini alla fine di ciascun estratto, ho però trovato difficile seguire i fatti, che erano naturalmente scritti in diretta: ero sempre attaccato a Wikipedia per sapere qualcosa in più su molti dei redattori. Un libro per appassionati del genere.

Ultimo aggiornamento: 2016-09-10 20:50

efficienza bibliotecaria milanese

Oggi verso le 13:50 son passato alla biblioteca rionale di Porta Venezia (alla fine continua a essere la più comoda per me) per prenotare due libri in prestito interbibliotecario da due altre biblioteche rionali (Crescenzago e Dergano, per i curiosi). Tipicamente i libri arrivano dopo tre o quattro giorni, quando l’incaricato fa il giro delle biblioteche nell’ordine giusto. Alle 15:25 mi arriva un sms che mi avvisa che uno dei due libri è arrivato. Ora posso immaginare di aver beccato il momento giusto per il giro, ma un’ora e mezzo di tempo mi pare davvero troppo poco…

Aggiornamento: (ore 19) La cosa è più semplice di quanto immaginassi. Io avevo cercato Islam a cura di Giovanni Filoramo nell’edizione Laterza, che era indicata a Dergano. A Porta Venezia avevano però localmente una copia in rilegato dell’edizione Il Sole-24 Ore che mi hanno preso e consegnato. A me la cosa non cambia nulla, in effetti. L’importante è avere il libro da leggere…

Ultimo aggiornamento: 2016-09-08 09:22

_The Algebraist_ (libro)

9781841492292Iain Banks è uno che quando scrive di fantascienza non lesina certo. I suoi libri portano il concetto di space opera all’estremo, su scala letteralmente galattica. Anche in questo caso (Iain M. Banks, The Algebraist, Orbit 2005 [2004], pag. 534, Lst 8.99 , ISBN 978-1-84149-229-2) non ci si fa mancare nulla, dai wormhole alle flotte astrali, dalle razze aliene alle intelligenze artificiali, dalle cospirazioni ai tradimenti. Come se non bastasse, Banks scrive in modo prolisso e convoluto, con una pletora di aggettivi, una costruzione delle frasi che non mi capitava di trovare dai tempi in cui al liceo mi venivano propinate in traduzione, e passaggi con doppi dialoghi tra gli stessi personaggi da separare per riuscire a seguire il filo del discorso. Di algebra, nonostante il titolo, non ce n’è affatto, anche se è vero che il protagonista è alla caccia di una trasformazione algebrica che sarebbe la chiave per scoprire una rete segreta di wormhole planetari. Se si supera pagina 300 non viene voglia di smettere, ma bisogna arrivarci…

Povero StripGenerator

Da venerdì scorso non riesco più a inserire vignette su StripGenerator. In pratica quando clicco su “posta” viene generata la pagina relativa ma non viene postata su AmazonAWS la vignetta, quindi non la si vede. La cosa strana è che ad altri la cosa funziona. Notate che ho provato con due pc diversi, su due reti diverse e con due browser diversi :-) Il sito è abbastanza lasciato a sé stesso, quindi non so se e come mi ritornerà funzionante.
Ora, voi mi direte che è solo volontà divina, data la qualità delle mie vignette. Io ribatto che se ne stanno per conto loro e non danno fastidio a nessuno, quindi non vedo che male facciano. Ma la mia domanda è un’altra. Conoscete altri siti di questo tipo? Tanto come avete capito non mi serve chissà quale roba, i personaggi servono solo per avere qualcuno a cui far dire una battuta. Potrei anche disegnarle direttamente su Inkscape, ma poi rischiate di vederle qua sul blog, e sono certo che la cosa non sia ottimale…