Archivi annuali: 2014

porterà mica sfiga?

Dal sito del Tour de France:
«16:10 – Yesterday, Vincenzo Nibali received a sms from Italian Prime Minister Matteo Renzi who invited him to come and visit at the Palazzo Chigi with the yellow jersey after the Tour de France. As reported in La Gazzetta dello Sport, the current race leader answered that he’d be happy to do so but underlined that he hasn’t won the race yet.»

Non è indicato dove Nibali avesse posizionato la mano con cui non scriveva.

Ultimo aggiornamento: 2014-07-23 16:28

la strada che non c’è

[la strada che non c 'è] Come potete vedere dalla figura (presumibilmente cliccandoci sopra, a meno che non siate delle aquile), Google Maps afferma che vicino a Pozzolo Martesana c’è un arco di strada, presumibilmente importante essendo colorato di giallo, dalle parti di un laghetto. Che diavolo può essere?

[la strada fantasma nel suo contesto]Semplice: uno svincolo della Brebemi – la famosa autostrada Brescia-Bergamo-Milano che non parte da Brescia, non passa da Bergamo e non arriva a Milano – che i mappatori Google si sono dimenticati di cancellare mentre preparavano le mappe aggiornate (O forse è un pezzo dell’arco TEEM, la tangenziale est esterna milanese: ammetto la mia ignoranza). Nella foto satellitare a destra si vedono infatti autostrada e svincolo.

Ma ci pensate a quei poveri mappatori, che sanno che c’è la strada ma non la possono mostrare?

Ultimo aggiornamento: 2014-07-23 13:05

_Kangourou dell’informatica 2013_ (libro)

[copertina] Come già per l’edizione 2012, anche questo libretto (AA.VV., Kangourou dell’informatica 2013, Edizioni Kangourou 2013, pag. 103, € 5, ISBN 9788889249345) contiene i problemi assegnati nell’edizione 2013 dei giochi Kangourou. Quest’anno, però, non ci sono solo canguri ma anche castori! C’è stata una collaborazione con Bebras, che è un consorzio nato appositamente per organizzare il “Castoro dell’informatica”. In effetti i Kangourou nacquero per la matematica, e quella di fare un’edizione informatica è stata una felice scelta italiana.
Il vantaggio è che i problemi di quest’anno nascono da nazioni diverse, e in un certo senso segnalano così i temi informatici ritenuti più interessanti da quelle culture. Non crederete mica che informatica (e matematica) siano assolutamente identiche ovunque ci si trovi? Il modo di fare le cose cambia eccome! Inoltre, in aggiunta ai problemi, alle soluzioni e alla sezione “Anche questa è informatica!”, quest’anno alcuni problemi hanno anche una trattazione teorica più ampia, sempre per mostrare come funziona in pratica l’informatica. Inoltre ci sono le statistiche finali, che mostrano quali sono stati i problemi più ostici per le squadre. Ricordo che il testo del libretto è liberamente disponibile, quindi non avete scuse per non cimentarvici!

Ultimo aggiornamento: 2014-07-20 18:31

I biechi trucchi pseudoglobalizzanti di Ikea

Io non so una parola di svedese. Però lo svedese è una lingua del ceppo germanico e io un minimo di tedesco lo mastico: così, quando mi tocca andare all’Ikea, mi diverto sempre a vedere la banalità dei nomi dati agli oggetti. Ieri per esempio facevano bella mostra di sé dei contenitori dal nome SAMLA, che io traduco immediatamente in “raccogli”. E che ci vuoi fare con un contenitore, dei bonghi?
Ma il guaio è che mentre venivo trascinat… scusate, mentre eravamo in cerca di due letti per la gioventù ho visto queste sedie e sono rimasto sconvolto. Perché, o Ikea, hai voluto chiamare una sedia “Roberto”? È forse quello uno dei nomi più imposti ai bambini svedesi, segno di mille avventure estive sulle spiagge romagnole? Stai cercando di convincerci che tutto il mondo è paese? O semplicemente ce l’hai con me?

Ultimo aggiornamento: 2014-07-20 17:42

Il vero mito dell’Ed Sullivan Show

Stavo ascoltando sovrappensiero uno degli ennemila video di Youtube con una premiazione a sir Paul McCartney, quando sento che il presentatore, che voleva fare il comico – almeno c’erano risate di sottofondo – racconta che a causa della Beatlemania i quattro liverpulliani erano stati invitati all’Ed Sullivan Show, “and they shared the stage with a mouse: Topo Gigio” (pronunciato all’americana, tohpou gigiou).

Non ci credevo, e sono andato a vedere la voce di Wikipedia in inglese: è tutto vero. Maria Perego ha portato Topo Gigio all’Ed Sullivan Show (prima dei Beatles…), dove ha presenziato a 91 puntate. Sono cose da non credere.

i questionari fateli bene

Mi è appena arrivata una mail da “Unipa Gruppo di Ricerca in Scienze Cognitive” (che non si capisce bene perché abbia un indirizzo info@istitutodemopolis.info e non un qualcosa @unipa.it, ma vabbè: i risultati in effetti dovrebbero essere pubblicati a http://scicog.unipa.it/ ) che mi chiede di partecipare a «una ricerca su ciò che le persone pensano dei social network». Vabbè, provo a connettermi al sito http://test.demopolis.info/ (senza cliccare direttamente sul link perché sono un po’ paranoico e c’erano troppi dati dopo l’url). Alla seconda domanda mi viene chiesto «Da quanto tempo utilizzi Internet». Le risposte possibili sono (a) Da meno di 6 mesi, (b) Da 6 mesi a 1 anno, (c) Da 1 a 4 anni, (d) Da 4 anni a 8 anni.

Lasciamo perdere il mio uso trentennale della rete: molti dei miei ventun lettori comunque usano Internet da più di otto anni. Che senso ha preparare un questionario in questo modo?

Aggiornamento: (22 luglio) Mi è stato spiegato che il sito usato per il questionario non è quello di unipa perché l’Istituto Demopolis ha loro gentilmente concesso lo spazio, cosa che personalmente ritengo encomiabile e va solo a loro favore. Le mie perplessità su come il questionario è stato preparato (ma mi sa che siano su tutta la psicologia sperimentale, a questo punto) restano intatte, e non tanto per la domanda suindicata.

Ultimo aggiornamento: 2014-07-22 13:19

Equo compenso e rottamazione

Egregio ministro Franceschini,
se ho ben capito, il motivo ufficiale per “riformulare il valore” del cosiddetto equo compenso per i supporti di memoria è la possibilità che qualcuno li utilizzi per salvare una copia (legale) di una canzone o di un film, legittimamente acquistati. Naturalmente non è possibile stimare quante copie private vengano fatte, quindi è stata calcolata – indubbiamente usando i migliori modelli disponibili presso la Siae – una percentuale forfettaria. Ci sarà pertanto chi è fortunato perché ha già comprato tanta musica e tanti video, e quindi pagherà meno di quanto avrebbe dovuto; e ci sarà pertanto chi voleva solo salvare le diecimila foto delle vacanze, e pagherà di più. La statistica è quello che ci resta se non vogliamo un controllo poliziesco.

Ma c’è una piccola cosa che non mi torna. Supponiamo che – come sta per succedermi – un mio hard disk stia tirando gli ultimi. Io mi compro un nuovo hard disk della stessa capacità, e rottamerò quello vecchio; quindi la quantità di spazio dedicato alle mie teoriche copie pirate rimarrà lo stesso. Bene: perché non posso consegnare il vecchio hard disk e ottenere un rimborso pari al valore dell’equo compenso?

Ultimo aggiornamento: 2014-07-18 12:26