Archivi annuali: 2011

gioco della domenica: Grow Cannon

In Grow Cannon bisogna svegliare un dormiglione. Si ha a disposizione un cannone e un certo numero di palle; occorre capire qual è la successione corretta di distanze a cui spararle per ottenere tutti gli effetti collaterali giusti nell’ordine giusto. Più un puzzle che uno sparaspara, insomma ;-)
(via Passion for Puzzle)

Ultimo aggiornamento: 2011-11-20 07:00

A-ulì-ulè (libro)

[copertina] Questo libro di “Filastrocche, conte, ninnenanne” (Nico Orengo, A-ulì-ulè, Salani 2011 [1972], pag. 156, € 12, ISBN 978-88-6256-515-8) non è certo nuovissimo: la prima edizione è infatti del 1972. Non per nulla mi chiedevo come facesse a essere illustrato da Bruno Munari… Il libro contiene quasi centocinquanta filastrocche, scelte con l’ottimo sistema “quelle che mi piacciono” (Orengo non aveva ancora trent’anni al tempo: non che conti molto, ma magari più in là con gli anni la sua scelta sarebbe stata diversa). Le filastrocche hanno un ovvio target, i bambini a cui raccontarle: e magari ne conoscete già qualcuna, con le parole però leggermente diverse. A me almeno è capitato così. La cosa che però mi ha stupito di più è vedere come alcuni dei testi sono davvero truculenti: un po’ come i cartoni animati della nostra infanzia, dove al povero Silvestro (o Tom, o il Wile E. Coyote) capitano sempre le peggio cose. Spero che i nostri poveri bimbi non prendano delle brutte idee, insomma… ma secondo me vale comunque la pena di leggere loro una paginetta per volta!

Ultimo aggiornamento: 2011-11-19 07:00

Mah-Nà Mah-Nà

Credo che la canzoncina “Mah-Nà Mah-Nà” sia nota praticamente a tutto il mondo: le mucche rosa e il “coso” (non saprei come descriverlo in altro modo) dei Muppet Show già vent’anni fa erano state definite lo sketch più noto dei pupazzi di Jim Henson. Ma non so quanti conoscano esattamente la storia, nonostante sia presente su Wikipedia.
Innanzitutto l’autore della melodia è italiano: il maestro Piero Umiliani, compositore di colonne sonore cinematografiche (per dire, “I soliti ignoti”) che nel 1968 collaborò al film Svezia, inferno e paradiso che – per la pruderie del tempo, in realtà non c’è nulla di scottante) – era l’equivalente dei pornosoft di adesso. A un certo punto serviva poco più di un minuto di musica per una scena dove una quindicina di ragazze andavano in una sauna (tutte coperte con un asciugamano, ve l’ho detto che non c’è nulla…). Umiliani scrisse al volo un tema di tre note, lo chiamò “Viva la Sauna Svedese”, non lo mise nemmeno nel disco della colonna sonora, e tutto sembrava finito lì… se non fosse successo che il film ebbe un discreto successo e venne anche distribuito negli USA, dove decisero che quei centosei secondi sarebbero stati il biglietto da visita del film; il brano venne rinominato Mah-Nà Mah-Nà (ancora con gli accenti, per fare un po’ di scena), e venne reinciso. Il tormentone arrivò con Sesame Street (la versione didattica originale dei Muppet): qui il primo filmato con i pupazzi. E poi, di tutto di più: nella pagina ufficiale potete leggere dei mille posti in cui il jingle si è materializzato. Carino, nevvero?
(p.s.: ne avevo già parlato tre anni fa, ma allora non c’era – o non ero riuscito a trovare – il sito su Umiliani…)

Ultimo aggiornamento: 2011-11-18 16:43

Un’immagine o mille parole?

[spread Bund-BTP e Mediaset-TLC]
Il grafico che ho scopiazzato qui sopra non è mio ma di Antonio Nicita, che con Filippo Belloc ha scritto un interessante articolo su Lavoce.info, articolo segnalatomi da Layos. Spiegazione: le montagne e valli azzurre indicano la variazione dello spread (cioè della differenza di tasso di interesse offerto) tra BTP italiani e Bund tedeschi, mentre quelle rosse indicano la differenza del valore delle azioni Mediaset rispetto a quello del paniere di titoli del comparto spettacolo e telecomunicazioni. Attenzione: non rispecchia quindi il valore assoluto delle azioni Mediaset, ma come si sono comportate rishttps://www.facebook.com/#petto ai titoli simili. Insomma, se hanno perso più o meno degli altri.
Bene: la correlazione tra le due curve è incredibilmente alta. (Nota per chi non è abituato alla statistica: la correlazione si definisce alta anche quando è alta in valore assoluto ma negativa, cioè la variabile A sale quando la variabile B scende e viceversa. La cosa ha una sua certa qual logica, come mostrato dal seguente quesito: “Un tizio, accanito giocatore d’azzardo, è stato colpito da una maledizione: qualunque giocata faccia, perderà. Lui, ostinato, continua a giocare: sua moglie è felicissima della cosa. Come mai?”)
Chissà se Napolitano ha fatto vedere un grafico simile a Berlusconi per convincerlo a dimettersi :-)
Aggiornamento: (18 novembre) Lavoce.info ha messo sul sito una serie di altri grafici che mostrano la correlazione tra i vari spread europei e in particolare tra quello italiano e gli altri. Apprezzo molto il tentativo di spiegare a parole il significato delle curve, anche se ho il sospetto che senza avere chiaro il concetto di base di correlazione il lettore perda parecchio… ma da qualche parte bisogna pur iniziare.

Ultimo aggiornamento: 2011-11-18 07:00

Omar Tomini

Come forse avete già letto, su Lessico e Nuvole Stefano Bartezzaghi ha chiesto una moratoria sull’anagramma (rectius, la frase doppia) “Mario Monti – Mari o Monti”. Io però mi preoccupo di altri possibili anagrammi.
Per esempio, abbiamo “Timon o armi”, il che ci fa capire che se il bocconiano in loden non riuscirà a mantenere la rotta per governo ed economia potremmo rischiare una guerra civile. Ho trovato però più interessante fare la cernita su nome e cognome, alla Ennio Peres: insomma ho tolto le coppie di lettere uguali per vedere cosa restava. Il risultato è RANT, farneticazione. Secondo voi c’è un recondito significato in tutto ciò? Qui non possiamo parlare di anagrammi e aptagrammi, visto che anagramma non è; però il risultato è inquietante…

Ultimo aggiornamento: 2011-11-17 10:46

poi dicono che su Wikipedia c’è tutto

Ho appena fatto qualche prova per trovare informazioni su Wikipedia a proposito dei neoministri del governo Monti, a parte gli ovvi Catricalà, Passera e Profumo. I risultati sono sconfortanti.
– Anna Maria Cancellieri: nulla (per la precisione, una modifica cancellata, il cui testo era “DAL 16/11/11 diventa Ministro del neonato Governo Monti.”)
– Giulio Terzi: nulla. Beh, la voce c’era, era anche bellina, ma era al nome completo Giulio Terzi di Sant’Agata. (Ho fatto al volo un collegamento)
– Paola Severino: nulla.
– Enzo Moavero: nulla, nemmeno sotto il nome completo Enzo Moavero-Milanesi.
– Elsa Fornero: nulla. Ci sono varie modifiche cancellate, l’ultima (in agosto) recita «Elsa Fornero (21/08/1945) e’ un’economista, bancaria e docente italiana. E’ considerata la principale esperta in materia previdenziale in Italia. E’ vicepresidente del consiglio di sorveglianza del gruppo Intesa San Paolo. Elsa Fornero e’ sposata con l’economista italiano e ex direttore de “Il Sole 24 Ore”[[Mario Deaglio]].» (occhei, qua possiamo discutere se quel testo poteva essere salvato)
– Giampaolo Di Paola: voce ben fatta.
– Piero Gnudi: voce scarna, con avviso di fonti insufficienti
– Fabrizio Barca: nulla. (Ma cos’è la “coesione territoriale”, tra l’altro?)
– Piero Giarda: nulla, nemmeno come Dino Piero Giarda.
– Andrea Riccardi: voce ampia, anche se stranamente nessuno ha aggiornato la voce dicendo che è ministro.
– Corrado Clini: nulla.
– Renato Balduzzi: nulla (voce cancellata nel 2007 perché copia del curriculum sul sito dell’università)
– Lorenzo Ornaghi: voce presente.
– Mario Catania: nulla.
Almeno due di loro (Catania e Barca) sono presenti nelle pagine web dell’OCSE, quindi non sono proprio tra gli ultimi arrivati. Cancellieri è stata commissario straordinario del comune di Bologna, Severino ha comunque un curriculum di tutto rispetto. Però se cerchi per esempio Maurizio Codogno trovi il mio omonimo che è stato calciatore con ben una partita in serie A (anzi mezza, visto che entrò nel secondo tempo…).
È evidente che Wikipedia (in lingua italiana) ha più di un problema sulle biografie: sui criteri di inclusione delle persone, sui criteri di validità delle biografie stesse, e sugli interessi dei contributori all’enciclopedia. Sul terzo punto non si può fare molto, è uno degli svantaggi di un lavoro volontario: sul primo e soprattutto sul secondo però forse si può operare. Non è facile, lo so bene: io continuo a pensare che Wikipedia non è la Guida Monaci e i curriculum se ne debbono stare da qualche altra parte, però forse avere uno schema minimale, eventualmente con un link a un curriculum ufficiale, per le persone con cariche pubbliche potrebbe semplificare a tutti la vita: chi cerca informazioni (e non è capace a usare Google :-) ) avrebbe un punto di partenza, chi ha voglia di contribuire sarebbe più incentivato. Rimarrebbe il problema dell’autopromozione, ma lì mi sa che sia una fatica di Sisifo… Iniziamo insomma con poco :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-11-16 13:48

la teNNologia mi si ritorce contro

Stanotte i duenni sono stati relativamente bravi, solo Jacopo alle 3 di notte si è svegliato lamentandosi: con un po’ di camomilla si è subito riaddormentato. Persino le gatte non hanno grattato in giro per esprimere il loro sdegno sulla qualità della pappa che diamo loro (la pappa è di alta qualità, ma di gusto pessimo).
In compenso alle 4:20 del mattino sento un ti-ti-ti-ti dell’allarme di un orologio. Dopo un minuto l’allarme suona di nuovo, costringendomi ad alzarmi per cercare la causa. Alla fine scopro che è una delle mie (tante) stazioni meteorologiche Lidl al piano superiore: la temperatura esterna era scesa sotto i tre gradi, lampeggiava un fiocco di neve e lei – senza che io gliel’avessi mai detto – voleva far sapere al mondo cosa stava succedendo. Schiaccio snooze, aspetto un minuto, vedo che non suona più, torno a letto e cerco di riaddormentarmi. Alle 5:20 succede di nuovo: sposto la ricerca sensore su un canale vuoto, e torno giù. Alle 6:20 ancora una volta: a questo punto la risposta più semplice è stata togliere le pile e tornare giù a restare nel dormiveglia fintantoché la sveglia (quella vera) non fosse suonata.
Stamattina mando a memoria il modello della stazione meteo prima di uscire da casa; prima di mezzogiorno mi ricordo della cosa e mi metto alla ricerca del manuale online. È infatti possibile che nel cassetto dei manuali a casa ci fosse anche quello, ma credevo che la soluzione più semplice consistesse nell’usare l’internette. Sbagliato. Rispetto a quello che succedeva qualche anno fa, si direbbe che l’unico sito in cui siano salvati i manuali sia uno a pagamento, dove naturalmente non è nemmeno possibile avere un’anteprima per essere certi che il testo sia quello che si vuole. C’erano i soliti siti sanguisughe che cercano di beccarsi pubblicità (se va bene, quando va male ti inseriscono spyware…) indicando i risultati delle ricerche altrui; c’erano forum in varie lingue con la stessa richiesta – il polacco sembrava il più promettente, ma nulla da fare; ho dovuto sfruttare tutte le mie conoscenze ricavate al tempo dal buonanima di Fravia per riuscire a trovare http://www.inter-quartz.de/ che finalmente mi ha permesso di scaricare l’agognato manuale e scoprire che per eliminare l’allarme dovevo premere brevemente e più volte di seguito il tasto “-“: giusto per mostrare l’usabilità del sistema.
Viviamo in un mondo difficile.

Ultimo aggiornamento: 2011-11-16 13:15

Matematicaterapia (libro)

[copertina] Non so quanti siano d’accordo con il sottotitolo di questo nuovo libro (Ennio Peres, Matematicaterapia, Salani 2011, pag. 123, € 11, ISBN 978-88-6256-191-4 ) di Ennio Peres, vale a dire “come la matematica può semplificarci la vita”. Ed è un peccato, perché in effetti la matematica, o più precisamente il modo con cui chi ha proficuamente assimilato il metodo matematico, permette davvero di semplificare la vita, riducendo la necessità di dover ricordare troppe cose e permettendoci invece di ricavarcele da soli. A ben vedere, poi, di matematica vera e propria non ce n’è mica molta! Nei vari capitoletti, infatti, Peres parla tra le altre cose di come creare un cruciverba o comporre giochi enigmistici classici, di diventare generatori di barzellette e freddure, di imparare le tecniche mnemoniche e finanche delle dimostrazioni dell’esistenza di Dio. Chiaramente in così poche pagine tutti questi argomenti sono solo accennati, ma l’ampia bibliografia suddivisa per capitolo permette agli interessati di approfondire con relativa facilità gli argomenti trovati più interessanti. In definitiva, un ottimo libro per chi vuole capire se un po’ di matematica, di logica e di abilità in piccole dosi possa effettivamente migliorare la sua vita (secondo me sì, ma mi sa che io sia di parte)

Ultimo aggiornamento: 2011-11-16 07:00