Archivi annuali: 2011

Bridge at the Enigma Club

[copertina] A volte a fidarsi del nome dell’autore ci si sbaglia. Dopo i due libri di problemi matematici scritti da Peter Winkler (Mathematical Puzzles e Mathematical Mind-Benders), quando vidi che aveva pubblicato un nuovo lavoro l’ho immediatamente comprato. Peccato che Winkler, oltre che matematico, sia anche un bridgista, e che questo libro (Peter Winkler, Bridge at the Enigma Club Master Point Press 2010, pag. 181, $18.95, ISBN 978-1-897106-59-4) sia appunto di bridge, gioco che io non conosco per nulla né a cui sono interessato. Gli amanti del gioco potranno scoprire un nuovo sistema di bidding proposto da Winkler, il Ricochet, che dovrebbe essere più lineare e facile da ricordare di quelli attualmente in uso; inoltre si possono vedere alcuni esempi di trasmissione crittografica di un bit, nel senso che se anche gli avversari sanno il significato del segnale non possono decodificarlo se non troppo avanti nella partita. Ma per chi il bridge non lo segue direi che è tutta nebbia.
 
 
 

Ultimo aggiornamento: 2011-01-22 07:00

mathblogging e scienceblog

Di blog ce ne sono sempre troppi, e non si sa mai cosa seguire, tanto che sono poi nati i famigerati aggregatori che permettono di dare un’occhiata d’insieme senza perdersi troppo tra i vari siti. Oggi ve ne presento due, entrambi specializzati in un campo molto specifico.
Mathblogging, come dice il nome stesso, aggrega blog che parlano di matematica, divisi in varie sezioni (ricerca, didattica, giornalismo…). Più che per il feed aggregato, che non è forse così interessante perché è completo, la parte a mio giudizio interessante è proprio nella lista dei vari feed e soprattutto nel non essere anglocentrico: sono accettati blog in tutte le lingue, e ne ho visto anche uno in greco, tanto per dire. I miei amichetti con blog matematici sono invitati a iscrivere la loro creatura :-)
Researchblogging raccoglie invece blog che fanno ricerca (nel senso accademico del termine, quindi con post peer-reviewed). La particolarità interessante in questo caso è che – grazie agli sforzi di Peppe Liberti – è possibile selezionare come lingua preferita l’italiano (qui l’annuncio ufficiale), e quindi potete trovarvi senza troppa fatica post degli argomenti scientifici più svariati.
Poi è chiaro che se volete solo guardare i blog di cazzeggio tutto questo non vi serve :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-01-21 14:51

utonti

L’altro giorno arriva un messaggio in una delle tante mailing list che gestisco. Il tipo chiede se può essere tolto dalla lista, e mi avverte che ha provato a usare l’indirizzo indicato al fondo delle email per la cancellazione, ma che non funziona. Tolgo il tipo dalla lista, correggo l’indirizzo per cancellarsi, e per buona misura – sono abbastanza vecchio da sapere che un messaggio di quel tipo in lista fa partire la valanga – scrivo pubblicamente “ho corretto l’indirizzo in fondo; chi vuole togliersi dalla lista comunque basta che scriva direttamente a me”.
Secondo voi, i cinque tipi che hanno chiesto di togliersi dove hanno scritto? (Solo dopo che ho ribadito che c’è una bella differenza tra il rispondere alla lista e scrivere una mail diretta mi sono arrivate alcune richieste sulla mia casella email)

Ultimo aggiornamento: 2011-01-21 10:47

«L’Italia perdonerà Silvio»

Questo è il titolone a tutta pagina sul numero odierno di Libero, ricavato da un’intervista fatta da Maurizio Belpietro a Vittorio Feltri (niente male, vero?). Il bello è che io sono anche concorde: secondo me gli italiani continueranno a votare per Berlusconi, e se ne strafregheranno anche dei festini arcoriani, tranne quelli che anzi saranno lì a invidiarlo: anche a invidiare che Lui abbia così tanti soldi da poterli elargire così a destra e manca, e di non essere tra i fortunati o le fortunate.
C’è però una cosa che mi chiedo, leggendo dell’offensiva video del nostro PresConsMin. Passi che faccia i suoi interventi glissando sui fatti e strepitando contro i presunti abusi dei giudici cattivi e comunisti che ce l’hanno con lui. Ma quando usa la sua testa d’ariete Signorini per intervistare Ruby e le fa dire che è stata violentata a nove anni dai suoi zii (e questo purtroppo ci può stare, mi sa che zii marocchini e zii italiani pari siano per queste cose) e allora «si è inventata una vita parallela, in cui raccontava di avere 18 anni e di essere egiziana», a me viene solo in mente una cosa: ma c’è davvero qualcuno che ci crede, che questa bimba di nove anni non solo si raddoppia l’età ma cambia anche nazione per pensare di essere una Wonder Woman?
Ripeto: che la gente ci creda o no, non penso proprio che la cosa sposti anche solo un voto, quindi in un certo senso la cosa per me è ininfluente. Ma non voglio ridurmi a credere che qualcuno sia convinto che la vera verità di Ruby sia questa.

Ultimo aggiornamento: 2011-01-20 15:57

Vodafone tantalica

Ieri sera avevo bisogno di chiamare il 190. Provo col mio telefonino TIM, e il numero non viene instradato. Vabbè, mi dico, la cosa è comprensibile. Provo col telefono VOIP di casa (non ho una linea fissa), e non funziona nemmeno quello; la cosa comincia a stupirmi un po’, perché non vedo quale sia il problema. Ma magari è colpa delle tariffe di terminazione che il provider non vuole pagare.
A questo punto tiro fuori un telefonino con una Sim Vodafone che tengo da anni, e provo a fare il numero. Niente da fare: mi arriva un messaggio registrato dicendo che la Sim era bloccata per le chiamate, ma che potevo fare una ricarica e sarebbe stato tutto come prima. A quanto pare invece che 12 mesi più uno adesso la durata della Sim è undici mesi più uno, mortacci loro. Per la cronaca ho chiamato un’amica con telefonino Vodafone e fatto chiamare da lei il 190, e poi ho messo altri 5 euro sulla mia Sim, ma mi rimane un dubbio logico. Perché un’azienda telefonica (poi magari lo fa anche Tim: quello che conta qui è il principio) ti impedisce di chiamare il proprio centro servizi nel periodo di grazia prima della scadenza? Non vuole proprio sentire i suoi clienti?

Ultimo aggiornamento: 2011-01-20 13:53

Poi ci si chiede

Cito da un thread su Friendfeed:

«Ho un piccolo amico di 10 anni che non ha mai paura di dire quello che pensa e di difendere le sue idee. Per le vacanze di natale è stato caricato di compiti. Li ha fatti tutti e quando è tornato a scuola la maestra ha deciso di dare 4 a chi non li aveva fatti, 5 a chi non li aveva finiti e 6 a chi li aveva completati, indipendentemente dalla qualità. Lui ha alzato la mano e ha detto “mi scusi maestra, ma non mi sembra giusto”. Oggi un’altra maestra lo ha avvicinato e gli ha detto “ho saputo cosa è successo con l’altra maestra: sei un vero maleducato”, per poi aggiungere che questo influirà sul suo voto in condotta.»

Vorrei dire al decenne che non tutti gli insegnanti sono così, ma non credo che la cosa gli servirà a molto, considerato che lui a scuola ha quelle maestre lì e non le può certo cambiare. Vorrei aggiungere che una maestra (la seconda) che applica la sua autorità in quel modo verso i più deboli è semplicemente una persona meschina: ma purtroppo dovrei anche dirgli che nella vita ne troverà fin troppe, di persone così. Per quello che può valere, mi accontento di dirgli il mio “bravo!”, perché sappia di non essere isolato e che la vita non deve essere tutta così.
Aggiornamento: (21 gennaio) ovviamente non posso garantire sulla veridicità della storia né in assoluto né nella sua versione raccontata: ma ci metto comunque la faccia.

Ultimo aggiornamento: 2011-01-20 10:31

paura?

Secondo il dottor Fisk, che di giurisprudenza ne mastica certo molto più di me e di dietrologia fors’anche pure, le trecentoottantaquattro pagine della documentazione trasmessa alla Camera dalla Procura di Milano sono finite sul Wikileaks de noantri (leggi Dagospia) per mano della Procura di Milano, perché tanto tutta la storia finirà giudizialmente in una bolla di sapone ma potrebbe avere un riscontro politico forte, e quindi Niccolò ma-va-là Ghedini non avrebbe avuto motivo di inviarle lui per intorbidire le acque.
Io non ne so molto, ma ho trovato molto strano che nell’ennesima intervista il PresConsMin si sia detto “divertito” da tutta la storia. È un tipo di difesa molto, molto debole, e quindi significa che non ha altre carte da giocare in questo caso… il che se volete corroborerebbe la sensazione di un accanimento di Boccassini e soci verso di lui ma lo lascerebbe comunque in sella. D’altra parte, visto come tutti i cittadini digitali sembrano essere andati a prendersi il malloppone e soprattutto a leggerselo, è chiaro che Silvio ha vinto. L’Italia è questa qua, come cantavano gli Elii; l’indignazione va bene solo fino a quando non si riesce finalmente ad abbeverarsi al più becero gossip. Se anche si votasse in primavera, insomma, il nuovo premier sarà ancora lui: e secondo me quelli che contano lo sanno fin troppo bene.

Ultimo aggiornamento: 2011-01-19 10:56