Archivi annuali: 2011

così vicino così lontano

Stamattina c’è stato un temporalaccio qui in ufficio, e una serie di clacsonate giù in strada. Entrambe le cose sono relativamente comuni, soprattutto il venerdì quando c’è il mercato in via Termopili e via Marco Aurelio. In pausa pranzo – intanto era spiovuto – sono uscito per andare in palestra, e per strada mi sono fermato a un banco del mercato per comprarmi mezzo chilo di pesche noci. Scambiando due chiacchiere con l’ambulante, mi ha detto che non solo la giornata era stata rovinata causa temporale, ma che come se tutto quello non bastasse era anche arrivato il Bossi, con tutto il codazzo di telecamere e roba varia.
Stamattina avevo sentito che il Senatur sarebbe andato a fare campagna elettorale in un paio di mercati, ma non credevo sarebbe passato proprio qui sotto, in un mercato dove più della metà degli ambulanti non è italiana :-) Poi non garantisco nemmeno ci sia davvero passato, visto quanto scritto qua (tanto le tv mica sapevano del cambiamento di programma…); però devo dire che ad averlo saputo un saltino qui sotto ce l’avrei fatto :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-05-27 15:26

santini elettorali ballottanti

Ho aspettato fino ad oggi per quest’ultimo aggiornamento sulla pubblicità elettorale ricevuta nella mia buca delle lettere per applicare la par condicio. Lunedì mi era arrivato infatti il volantino di Pisapia (formato un terzo di foglio A4, carta da 120 g/mq, committente il solito Bruno Siracusano): su una facciata il testo biografico in prima persona, sull’altra il faccione, lo slogan, il “Metti una X solo sul nome di Giuliano Pisapia” e l’importante nota (in nero, e non in arancione) “Puoi votare anche se non l’hai fatto al primo turno”. Per la cronaca, stanotte mi è stato imbucato un secondo volantino: assolutamente identico, tranne per la grammatura che è scesa a 60 g/mq, immagino perché sono finiti i soldi. Ma di Letizia nulla.
Bene, la mia pazienza è servita a qualcosa! Ieri sera c’era una lettera di Letizia Moratti, anzi due perché una era per me e una per Anna! (i gemelli per fortuna non votano ancora) Che mi dice l’attuale sindaco? Beh, innanzitutto mi dà dell’Egregio Signor, il che significa chiaramente che non mi conosce affatto. Col plurale majestatis, mi comunica(no) che «Adesso abbiamo solo un obiettivo: completare il nostro lavoro di questi anni e dare risposte concrete a voi cittadini, alle   imprese, a chi lavora e a chi cerca un lavoro, alle famiglie, a tutti coloro che hanno bisogno di aiuto e di sostegno». (Non “continuare a dare”, notate: lo spin doctor stava dormicchiando in quel momento). Lei/loro sanno «di non avere raggiunto tutti gli obiettivi», perché «Quando si fanno le cose si possono commettere degli errori» (mi sfugge il nesso logico), e assicura(no) che «Lasciare le cose a metà sarebbe assurdo. Ancora più assurdo sarebbe consegnare Milano a chi non ha un programma credibile» (campagna al negativo, perché quel mujaheddin di Pisapia «vuole aprire i concorsi pubblici agli stranieri», ad esempio). Pertanto mi dice/dicono «Le chiediamo una scelta chiara» (d’accordissimo) e poi, con un salto alla prima persona singolare che non è affatto uno svarione grammaticale, termina con «Sono pronta con umiltà e con il cuore ad ascoltare tutti gli altri», perché «È in gioco Milano».
Ma state per perdervi il meglio. Quella è la lettera che Moratti ha scritto a me. Quella spedita ad Anna, che io ho surrettiziamente aperto in barba alla privacy, è completamente diversa! Mia moglie, essendo un essere di sesso femminile, non è Egregia Signora ma Gentile, e fin qua boh. Ma poi il testo oscilla dal plurale majestatis al singolare (e qui non so se sia una scelta stilistica, lo ammetto), il tutto in senso femminile. «Milano è la nostra casa. Milano è il luogo dove viviamo, dove lavoriamo, dove vogliamo far crescere i nostri figli» (e scusate se qui mi viene in mente la Bat-casa). E ancora «È una città dove le donne hanno un ruolo fondamentale in ogni campo»; «Le donne hanno fatto di Milano una grande città, ma il loro ruolo deve essere ancora pienamente valorizzato»; «Vogliamo che sia riconosciuto il contributo delle donne, di tutte le donne». Poi «Penso in particolare al lavoro delle casalinghe», seguito da uno snocciolìo di cose fatte per le donne, tipo «Abbiamo aumentato la sicurezza soprattutto per le donne che lavorano, che devono prendere i mezzi pubblici anche la sera». Il “lasciatemi finire” qui è coniugato così: «Abbiamo cominciato un lavoro che non possiamo lasciare a metà. Un lavoro che insieme possiamo rendere ancora più efficace, più completo, più capace di raggiungere i vostri bisogni, le vostre esigenze.» Orsù, donne! È arrivata l’arrotina! «Io sono una di voi e sarò sempre al vostro fianco. Le chiedo come donna di darmi la sua fiducia domenica 29 e lunedì 30 maggio». E infine, «Grazie per tutto quello che sta facendo e che farà per Milano» (e anche qua nulla da eccepire, mi sa)
L’allieva ha insomma superato il maestro. Sbaglio o Berlusconi non ha mai pensato al direct marketing differenziato per sesso?

Ultimo aggiornamento: 2011-05-27 12:12

scrivi scrivi, che nessuno ti leggerà

La cosa che mi ha molto colpito in questo decalogo sulle tristi verità del mercato editoriale è che nel 2009 negli USA sono stati pubblicati più di un milione di libri, più del triplo del 2005. E di questi libri, due terzi sono autoprodotti.
Passiamo ora all’Italia. Il numero di libri pubblicati è piuttosto costante, intorno ai 55000. Se ci pensate un attimo, 55000 libri per l’Italia non è poi tanto diverso da 300000 libri per gli USA, calcolando sulla popolazione. Considerando il cronico italico ritardo rispetto agli States, questo significa che dovremmo aspettarci tra qualche anno di sfiorare i 200000 libri pubblicati? E chi li leggerà, visto che i lettori forti sono sempre gli stessi? Andrà a finire come per me, che compro compro compro libri che non so quando riuscirò a leggere?
(via g.g.)

Ultimo aggiornamento: 2011-05-26 07:00

_Cos’è la Sintropia_ (libro)

[copertina] Il gruppo Facebook “La mucca di Schrödinger” è dedicato ai libri scientifici; creato da alcune case editrici italiane, mette periodicamente in palio alcune copie di un libro per chi voglia leggerle e recensirle. Questa volta (Luigi Fantappié, Cos’è la Sintropia, Di Renzo 2011, pag. 288, € 20, ISBN 978-88-83232-58-9) è toccato a me. Ma che cos’è in effetti la “sintropia”? Il sottotitolo del libro recita “Principi di una teoria unitaria del mondo fisico e biologico e conferenze scelte”. Il punto di partenza della teoria – più filosofica che fisico-matematica, almeno in questo testo – è dato dalle soluzioni delle equazioni che descrivono la teoria della relatività e la meccanica quantistica. Queste soluzioni sono fondamentalmente di due tipi: onde generate da un punto nello spazio-tempo e onde che convergono verso un punto. Questa seconda classe di soluzioni è generalmente eliminata perché “non ha senso fisico”; Fantappié invece le tratta come esistenti, pur notando che per definizione tali fenomeni non possono essere studiati con il metodo scientifico; mostra come sono opposti all’entropia andando verso una complicazione e non una semplificazione, e li chiama per l’appunto sintropici. Da lì si giunge poi a una teoria degli universi possibili che vengono definiti a partire dai gruppi di trasformazioni dello spazio n-dimensionale e a un argomento ontologico per l’esistenza di Dio (Fantappié era cattolico).
Prima di buttar via tutto come stupidaggini pesudoscientifiche è meglio ricordarsi che uno come Feynman, insomma non esattamente l’ultimo arrivato, postulò che nell’universo ci fosse un singolo elettrone che andando avanti e indietro nel tempo ci facesse credere di essersi moltiplicato; e d’altra parte tutte le millanta teorie dell’unificazione della fisica partono proprio da gruppi di trasformazioni che “sarebbero” le particelle elementari. Anche la sua teoria della Relatività Finale, in cui le leggi fisiche non varrebbero a distanze spaziotemporali enormi, è interessante, così come la sua critica al positivismo scientifico che parte dalla considerazione che dalla metà del XIX secolo la matematica è diventata tutto tranne una scienza basata sulle percezioni sensoriali. Resto però molto scettico sulla possibilità di studiare seriamente eventuali fenomeni sintropici; in definitiva il libro mi pare più un esercizio filosofico che una teoria verificabile, nonostante l’artificio dualistico escogitato da Fantappié che studia gli eventi invertendo il senso del tempo.
Peccato infine per i numerosi refusi, probabilmente legati alla scansione OCR dei testi originali.

Ultimo aggiornamento: 2018-06-26 16:38

fuffa autoreferenziale

La storia della moschea abusiva del quartiere Sucate, di cui avevo raccontato ieri, ha smosso l’angusto stagno dell’italica internette ancora più dei Pisapia Facts nati dopo la falsa accusa della Moratti a Pisapia di essere stato condannato in gioventù per un furto d’auto: mi limito a segnalare il video con le immagini dell’Intervallo RAI.
Però c’è chi si lamenta: Mantellini, che scrive «ecco che allora si delinea il quadro perfetto del nostro imbecillismo digitale. Sucate forse scalda il cuore ai detrattori di Letizia Moratti ma non sposta un voto, esattamente come non ne sposta l’attivismo degli spin doctor del Sindaco uscente», suscitando un ampio dibbbattito su FriendFeed.
Ora io non sono un talebano della rete come Gilioli che inneggia alla «Morale della favola: la Rete non è la tivù e almeno per ora non si può comprare. Maneggiarla è molto complicato, anche con tantissimi soldi e ottimi consulenti.», e concordo con Mantellini che tutta questa cosa non sposterà un voto né da una parte né dall’altra. Ma è l’unica cosa con cui concordo. Io non sarei mai riuscito a porre una domanda del genere: ma vista la risposta mi sono piegato in due dalle risate. E sono ragionevolmente certo che tutti quelli che hanno portato avanti il meme #sucate siano assolutamente convinti che non è certo così che le elezioni si vinceranno: ma allo stesso tempo sono convinti che ogni tanto si può ridere. C’è un tempo per la serietà e un tempo per le battute: domenica e lunedì si vota, ieri e oggi no.
Detto tutto questo, se proprio uno vuole lamentarsi di qualcosa potrebbe iniziare a parlare per l’ennesima volta dell’autoreferenzialità dell’angusto stagno dell’italica internette, a partire da questo mio post che come dice il titolo è assolutamente fuffa: se volete, possiamo discutere (autoreferenziatamente…) di questo :-P

Ultimo aggiornamento: 2011-05-24 10:09

Estrema Sinistra

In questi giorni Silvio Berlusconi, visto che per il suo ruolo istituzionale non può fare pernacchie ma al massimo cucù, e visto che la parola “comunisti”, con le sue estensioni “ex-comunisti” e “post-comunisti” si è oramai sciolta come una saponetta troppo usata, il mantra attuale è diventato “l’estrema sinistra”, che sono immagino se non tutti la maggior parte di coloro che non concepiscono come Unico Candidato Naturale l’attuale sindaco meneghino.
C’è però qualcosa che non mi torna. Fabrizio Montuori, candidato sindaco per il Partito Comunista dei Lavoratori, domenica scorsa ha ottenuto 405 (quattrocentocinque) voti. E Berlusconi si preoccupa di un gruppetto così sparuto di persone?

Ultimo aggiornamento: 2011-05-24 07:00

via Giandomenico Puppa

Dopo il primo turno elettorale, l’attuale sindaco di Milano si è ricordata dell’esistenza dei social network e si è lanciata a testa bassa a mostrare la propria presenza anche su Facebook (è facile, basta rinominare e accorpare qualche pagina preparata alla bisogna e subito decine di migliaia di fan si materializzano) e su Twitter. Occhei, nessuno crede davvero che dietro il nome letiziamoratti – come del resto dietro i nomi degli altri politici – ci siano proprio loro: gli stagisti sono nati apposta per questo tipo di operazioni a basso contenuto informativo.
Solo che ho il sospetto che più che uno stagista lo staff morattiano abbia assoldato un software di intelligenza artificiale tipo ELIZA. Non si spiegherebbe altrimenti come alla domanda di tal utente “Orghl” (un noto cyaltrone che frequenta il socialcoso dei fighetti che ha scritto «Il quartiere Sucate dice no alla moschea abusiva in via Giandomenico Puppa! Sindaco rispondi!!» e ha ricevuto risposta «@orghl nessuna tolleranza per le moschee abusive. I luoghi di culto si potranno realizzare secondo le regole previste dal nuovo Pgt» senza accorgersi della presa per i fondelli del nome del quartiere e della via. Diciamo che a volte sarebbe meglio pensare un attimo prima di dare una risposta precotta e premasticata.
D’altra parte a volte la realtà è più incredibile della fantasia: proprio oggi sul sito ufficiale del Sindaco è apparsa la notizia che il vincitore del concorso per il logo di Expo 2015 è tal Andrea… Puppa.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-23 16:18