Con questo suo breve saggio (Andrea Monti, Codici nascosti – Politica e diritto della crittografia , Monti&Ambrosini – “Pamphlet”, giugno 2011, 56 KB , € 4, ISBN 978-88-89479-21-6), di poco più di una ventina di cartelle, Andrea Monti inaugura per la propria casa editrice una collana di ebook che già a partire dal nome “Pamphlet” e comunque nelle esplicite intenzioni vuole raccogliere voci fuori dal coro su argomenti che sono sulla bocca di tutti, ma in realtà ben poco conosciuti. Il tema in questo caso è la crittografia: non la teoria matematico-informatica che ne è alla base, quanto piuttosto le sue implicazioni pratiche, soprattutto nei cambiamenti intervenuti nei dieci e più anni dalla pubblicazione di Segreti, spie, codici cifrati. Mentre negli anni ’90 del secolo scorso la crittografia sembrava solo servire a nascondere a non si sa bene chi i propri testi oppure a mettere una firma che ne garantisse l’intangibilità, oggi (non) la si vede nelle connessioni sicure nei browser e nelle protezioni digitali, i famigerati DRM che dovrebbero impedire la copia non autorizzata di dischi e libri senza riuscirci, ma in compenso rendono a volte impossibile la legittima fruizione di un bene regolarmente acquistato. (Nota a latere: questo libro non ha DRM neppure di tipo sociale, una prova di fiducia nella maturità dei lettori). Il tutto è avvenuto in maniera spontanea, anche perché sia la legge che la giurisprudenza non si sono ancora adattate ai nuovi scenari e spesso anzi contribuiscono a complicare le cose. Punto di forza del saggio è proprio il vedere le conseguenze della crittografia in campi diversi tra loro, evitando una visione troppo ristretta della materia.
Ultimo aggiornamento: 2014-06-16 21:22