Ricordate la storia dei curriculum dei dirigenti della funzione pubblica che non possono venire indicizzati dai motori di ricerca?
Bene. Scopro dai commenti qua che la scelta di nasconderli «è una precisa direttiva del dipartimento della funzione pubblica; lo scopo è quello di impedire che al curriculum vitae si possa accedere direttamente da Google.» Il razionale per una cosa simile? Cito sempre dal commento: «Certi documenti devono essere pubblicati in rete, ma non devono essere facilmente reperibili se no si può facilmente ricostruire la vita di qualcuno, il che violerebbe la privacy.»
A me la cosa sembra proprio un’idiozia. Non tanto il “violare la privacy”, anche se non riesco a capire cosa si ricostruirebbe effettivamente della vita dei dirigenti; e comunque non avrei problemi a immaginare che quando il dirigente se ne va il curriculum venga eliminato dal sito. D’altra parte, non credo che a nessuno interessi la persona in sé, quanto la carica che ricopre in quel momento. L’idiozia è il concetto “sì, i dati li pubblichiamo, ma non troppo”. O sono pubblici o non lo sono. A me pare una banale forma di coerenza; coerenza di cui probabilmente gli italici politici non hanno ampie scorte.
Ultimo aggiornamento: 2010-02-22 16:12