Archivi annuali: 2010

addavenì l’e-book!

Sto cercando di scrivere un ebook. Ci sarà dentro roba già postata in giro, nulla di particolare insomma; però mi piaceva l’idea di capire come funziona questa bellissima rivoluzione digitale. Però mi sto già arenando di brutto, e per fortuna che la data di “pubblicazione” dovrebbe essere fine anno.
Ci sono ovviamente problemi di formattazione varia: pur partendo da xhtml 1.1 (che so trattare) e da CSS (che non è che conosca così bene, soprattutto per quanto riguarda le versioni condizionali) ho scoperto che cose normali da vedere a video non funzionano affatto su un e-reader, e bisogna ripensarle da capo. Ma fin lì ci arrivo. Ma poi succede che la divisione in capitoli non funziona per nulla, perché si perdono tutti i link interni: e allora giù di modifiche. E poi succede che .epub, che sarebbe un sistema nato per la riformattazione libera, non ha un modo per inserire nel file le regole di sillabazione, il che è male (sono trent’anni che esistono file molto compatti per sillabare, come sa chiunque abbia usato TeX). Ma non è tutto: chi ha il Kindle non può leggere .epub, e deve avere il file in formato .mobi; non so nemmeno se sia possibile avere un CSS separato per epub e mobi, visto che mi sa che anche il rendering sia diverso. Sì, potrei offrire la versione PDF o anche direttamente l’xhtml; ma questo significa che se non sei uno smanettone il tutto non lo leggi bene. Non parliamo poi di chi dice “massì, CSS3 farà tutto perfettamente!”. Certo, magari sarà così. Ma quanti anni ci vorranno prima di avere la specifica definita e i lettori che la implementino?
La mia sensazione è che in questo momento (momento che sta durando da qualche anno) l’unica cosa che sta interessando i produttori di hardware e software è mettere un DRM in modo che nessuno possa piratare i libri, e quindi gli unici ebook che si riescono a leggere bene sono le ultime novità librarie che si pagano quanto se non più la versione cartacea. Ma un povero untorello come me, che non ha nessun motivo di lucchettare il proprio testo e vorrebbe semplicemente che fosse facilmente fruibile, si trova immediatamente fregato. Altro che condivisione della cultura!

Ultimo aggiornamento: 2010-07-08 07:00

Il peso dei soldi

Ho finalmente trovato il sacchetto con un certo numero (tra 200 e 300, così ad occhio) di monete da 500 lire che avevo amorevolmente raccolto quando vivevo ancora a Torino e di cui mi ero dimenticato l’esistenza, prima di sbaraccare la vecchia casa mia.
Premesso che queste monete hanno valore numismatico nullo, avete qualche idea diversa dall’andare in piazza Cordusio alla filiale milanese della Banca d’Italia e dire “me le cambiate in euro”?
(PS: ho anche tante monetine da 5, 10 e 20 lire ma quelle me le tengo :-) )

Ultimo aggiornamento: 2010-07-07 20:28

Altro che nucleare!

Parecchi tra i miei ventun lettori schifano a prescindere Il Giornale, e non cliccherebbero mai su un suo articolo. Fanno male (come fanno male quegli altri parecchi che schifano a prescindere L’Unità…), perché qualunque siano le proprie idee è sempre meglio vedere cosa pensano gli altri, soprattutto quando gli altri possono influenzare tanta gente. Ma in questo caso particolare il primo gruppo di lettori non sa cosa si perde.
Come in un vero romanzo d’appendice, Rino Di Stefano racconta con dovizia di particolari come Guglielmo Marconi negli ultimi anni della sua vita aveva ideato un raggio elettromagnetico in grado di bloccare qualunque motore dotato di impianto elettrico, ma che – dopo essersi consultato con il Vaticano – nascose la scoperta per paura che potesse essere usata come arma di guerra, morendo subito dopo probabilmente di crepacuore per non poter mostrare al mondo la sua nuova scoperta. Ma il progresso della scienza è inarrestabile; così alla fine degli anni ’50 gli scienziati italiani (al tempo non si parlava ancora di “ricercatori”) riscoprirono il procedimento, e crearono un cannone in grado di «produrre campi magnetici, gravitazionali ed elettrici interagenti, in modo da colpire qualsiasi materia, ionizzandola a distanza ed in quantità predeterminate», risolvendo nel contempo la Grande Teoria dell’Unificazione senza nemmeno bisogno di usare le stringhe (almeno non leggo di una dozzina di dimensioni spaziali ausiliarie). Il tutto fu gestito in segreto dal Vaticano, attraverso la Fondazione Internazionale Pace e Crescita con sede in Vaduz; credo sia inutile aggiungere che in mezzo al tutto finirono anche i servizi segreti, Andreotti prima e Ali Agca dopo, mentre è degno di nota che Emanuela Orlandi non viene invece citata nella storia, come dovrebbe essere doveroso. La FIPC venne poi sciolta improvvisamente, e tutte le commesse non solo di produzione di elettricità ma anche di smaltimento di rifiuti furono cancellate.
Ma non state fibrillando già? A quando una rogatoria internazionale per scoprire cosa sta nascondendo il Vaticano in Liechtenstein? E avete finalmente capito come mai tanta nostra rumenta prende le vie dell’Europa settentrionale? Quelli là si fanno pagare per fare energia elettrica alle nostre spalle! È ora che l’italico popolo prenda coscienza delle sue potenzialità! Finalmente potremmo ottenere il posto che ci compete nel consesso delle nazioni!

Ultimo aggiornamento: 2010-07-07 11:35

tanti auguri, Ringo!

Oggi è il compleanno di Ringo Starr. Settant’anni, il che ci fa capire come il rock’n’roll (occhei, i Beatles sono più che altro pop, e Ringo è anzi country&western se proprio vogliamo dirla tutta) è antico: non dico “vecchio” perché è ancora bello.
Il desiderio di Ringo per il suo compleanno? Peace & Love, a mezzogiorno, fuso orario dove vi trovate (il nostro è davvero globbbbale). Chi sono io per non essere d’accordo?

Ultimo aggiornamento: 2010-07-07 07:00

si crede a quello che si vuole

In queste ore FacciaLibro (ma penso anche altri siti) è pieno di gente che condivide questa immagine, dicendo “è il giorno in cui Marty McFly ritorna al futuro!”
Io non ho nulla contro tutte queste persone, sono il primo a festeggiare queste date. Insomma, ho partecipato al centenario del Bloomsday, e non ho commemorato l’uscita dall’orbita della Terra della Luna in Spazio 1999 per l’ottima ragione che avevo ben altro cui pensare, visto che quel giorno morì mia nonna. Però c’è un però: quell’immagine è taroccata, come spiegano al Post e come si intuiva facilmente visto che il salto al futuro è stato simmetrico rispetto al passato: 1985-1955-2015 (con poi il 1885 per fare “cifra tonda” in Back to the Future III)
E allora perché sono in tanti ad azionare il tastino “condividi” invece che il neurone? Io penso sempre al pecoronismo, che non è certo nato con Internet ma adesso è molto facilitato; non è però una bella cosa in genere, non tanto per questo caso particolare ma per le implicazioni su altre “volontà popolari” :-(
Aggiornamento: (7 luglio) vedi anche qua

Ultimo aggiornamento: 2010-07-06 19:27

Design potenziale (libro)

[copertina] Partendo dal principio che voi sappiate cosa sia l’OuLiPo (con la versione italiana Oplepo e la costola scissionaria Opelpo), immagino non vi sarà difficile capire che di Opifici di X Potenziale ce ne possono essere molti, o meglio ci sono molte X che possono potenzialmente fare parte di un Opificio. In questo caso (Marco Maiocchi, Design potenziale, Luca Sossella 2006, pag. 119, ISBN 9788889829097) si parla di OpDIPo: Opificio di Design Industriale potenziale. Maiocchi insegna appunto design industriale al Politecnico di Milano, e ha raccolto in questo libretto alcuni esempi di vari designer, presentati a Milano al FuoriSalone 2005 e 2006. Come richiesto dalle rigide regole oulipane, la creatività deve nascere dai vincoli, e i vincoli devono essere più scollegati possibile dall’opera (che vuol dire, “fare un divano che ricordi uno dei quadri «Le tre età» di famosi pittori?) Il risultato verrà probabilmente apprezzato solo da puri intenditori del genere, ma il procedimento è comunque interessante.

Ultimo aggiornamento: 2010-07-06 11:50

Il Legno Storto

Non sono praticamente d’accordo con nulla di quanto scritto qua, e generalmente non sono d’accordo nemmeno sul resto (vedo ad esempio un bannerino in altro a sinistra, “Comitato Il Ponte subito”; e non riesco proprio a vedere l’utilità del ponte sullo Stretto di Messina).
Ma ci sono questioni di principio, e mi sembra molto più preoccupante che quelli del Legno Storto siano stati citati a giudizio, naturalmente solo civile, per diffamazione a mezzo stampa. Ho letto quelli che sono indicati come articoli incriminati, e per quanto mi riguarda non vedo nulla di diffamatorio; però è chiaro che io non sono un magistrato e quindi la mia parola conta poco. Ma detto questo continuo a ritenere che la risposta è una causa penale e non civile, cosa che non mi pare sia capitata nemmeno in questo caso.
(Sulla rapidità della causa essendo coinvolto un magistrato penso solo che se un anno per arrivare alla causa è poco siamo davvero messi male)
(via Fabio Forno, per la cronaca)

Ultimo aggiornamento: 2010-07-06 07:00

enigmistica onomastica

Ieri sera, guardando per caso il TG3, ho sentito un servizio sul parroco di Scampia che dovrebbe essere spostato dalla Curia contro la volontà dei suoi parrocchiani. Non entro nel merito del trasferimento, perché non ne so abbastanza; mi limito a una futile considerazione enigmistica. Il nome del parroco è don Aniello Manganiello. Visto? aniello-MANGaniello. Proprio come COGnome finisce con “nome”, il cognome del parroco finisce come il proprio nome di battesimo. Probabilmente i suoi genitori l’hanno chiamato così apposta, però la cosa è ugualmente simpatica per gli amanti dell’enigmistica!

Ultimo aggiornamento: 2010-07-05 09:47